[TESTI PROFETICI 2]
Predizioni delle cose particolari [ 1 ]
Erano stranieri in Egitto, senza alcun possedimento proprio, né in quel paese, né altrove (non c’era la minima probabilità né della monarchia, che è venuta tanto tempo dopo, né di quel Consiglio sovrano dei settanta giudici, che chiamavano il SINEDRIO [ 2 ], che, istituito da Mosè, è durato fino ai tempi di Gesù Cristo. Tutte queste cose erano lontane dalla loro condizione attuale, tanto quanto si può esserlo), quando Giacobbe morente, benedicendo i suoi dodici figli, dichiara loro che possederanno una grande terra, e predice particolarmente alla famiglia di Giuda che i re che un giorno li governeranno saranno della sua stirpe e tutti i suoi fratelli saranno suoi sudditi (il Messia stesso, che doveva essere l’atteso delle nazioni, sarebbe nato da lui, e la sovranità non doveva essere tolta a Giuda, né il governo e la legislazione ai suoi discendenti, finché l’atteso Messia non giungesse nella sua famiglia).
Lo stesso Giacobbe, disponendo di quella terra futura come se ne fosse il padrone, ne dà a Giuseppe una parte in più che agli altri: «TI DO, DICE, UNA PARTE IN PIÙ CHE AI TUOI FRATELLI». E nel benedire i suoi due figli, Efraim e Manasse, che Giuseppe gli aveva presentati, il maggiore Manasse alla sua destra e il giovane Efraim alla sua sinistra, incrocia le braccia e, posando la mano destra sul capo di Efraim e la sinistra su Manasse, li benedice in questo modo. E quando Giuseppe gli fa presente che preferisce il più giovane, gli risponde con una fermezza mirabile: «Lo so bene, figlio mio, lo so bene. Ma Efraim crescerà ben altrimenti che Manasse». Ed effettivamente, questo è stato in seguito così vero, che essendo il suo lignaggio da solo quasi altrettanto numeroso quanto dieci lignaggi interi che componevano tutto il regno, di solito sono stati chiamati col solo nome di Efraim [ 3 ].
Lo stesso Giuseppe, morendo, raccomanda ai suoi figli di portare con loro le sue ossa quando andranno in quella terra, dove sarebbero giunti solo duecento anni dopo.
Mosè, che ha scritto tutte queste cose tanto tempo prima che accadessero, ha spartito egli stesso tra le famiglie quella terra prima di entrarvi, come se ne fosse stato padrone (e predisse loro esattamente tutto ciò che sarebbe loro accaduto nella terra dove sarebbero entrati dopo la sua morte, le vittorie donate da Dio, la loro ingratitudine verso Dio, le punizioni che avrebbero ricevute, e il resto delle loro vicissitudini).
Dà loro degli arbitri per la spartizione. Prescrive loro interamente la forma del governo politico che vi istituiranno, le città di rifugio che vi costruiranno, ecc. [719]
[ 1 ] Vedi il dossier «Figure particolari». Pascal presenta Genesi 48-50; la fine del Deuteronomio 28-32 e due versetti dei Numeri 34, 17 e 35, 6.
[ 2 ] Pascal scrive Synedrin, per Sanhédrin, secondo la grafia di Grozio, in La verità della religione cristiana (1627), testo ben conosciuto da Pascal (Tourneur).
[ 3 ] Efraim divenne il gruppo più numeroso e il nucleo del regno del nord, che è spesso chiamato con il suo nome.