[TESTI PROFETICI 3]

Daniele 2 [ 1 ]

 

Tutti i tuoi indovini e i tuoi saggi non possono scoprirti il mistero sul quale ti interroghi (questo sogno doveva stargli proprio a cuore).

Ma c’è un Dio nel cielo che lo può, e che ti ha rivelato nel tuo sogno le cose che devono accadere negli ultimi tempi. E non per mia propria scienza ho avuto la conoscenza di questo segreto, ma per rivelazione di quel medesimo Dio, che me l’ha scoperto per manifestarla in tua presenza.

Il tuo sogno era dunque di questo tipo: Hai visto una statua grande, alta e terribile, in piedi davanti a te. La testa era d’oro, il petto e le braccia erano d’argento, il ventre e le cosce erano di bronzo, e le gambe erano di ferro, ma i piedi mescolati di ferro e di terra. Continuavi a contemplarla così, finché la pietra non tagliata da mani d’uomo ha colpito la statua sui piedi misti di ferro e di terra, e li ha schiacciati.

E allora se ne sono andati in polvere il ferro, e la terra, e il bronzo, e l’argento, e l’oro, e si sono dissipati nell’aria. Ma la pietra che ha colpito la statua è cresciuta fino a divenire una grande montagna, e ha riempito tutta la terra. Ecco qual è stato il tuo sogno, e adesso te ne darò l’interpretazione.

Tu che sei il più grande dei re, e a cui Dio ha dato un potere così vasto che tutti i popoli ti temono, sei rappresentato nella testa d’oro della statua che hai vista.

Ma un altro impero succederà al tuo, che non sarà così potente. E poi ne verrà un altro, di bronzo, che si estenderà al mondo intero.

Ma il quarto sarà forte come il ferro: e, come il ferro spezza e trapassa tutto, così quell’impero spezzerà e stritolerà tutto.

E quello che hai visto, che i piedi e le estremità dei piedi erano composte in parte di terra e in parte di ferro, significa che quell’impero sarà diviso, e avrà in parte la solidità del ferro e in parte la fragilità della terra.

Ma, come il ferro non può allearsi solidamente con la terra, così quelli che sono rappresentati col ferro e con la terra non potranno fare alleanze durature, pur unendosi con matrimoni.

Ora, nel tempo di questi monarchi, Dio susciterà un regno che non sarà mai distrutto, né mai trasferito ad altro popolo. Farà svanire e finire tutti quegli altri imperi, ma, quanto ad esso, sussisterà eternamente, come rivela quella pietra che, non tagliata da mani d’uomo, è caduta dalla montagna e ha frantumato il ferro, la terra e l’argento e l’oro.

Ecco quanto Dio ti ha scoperto circa le cose che accadranno in futuro. Questo sogno è vero, e l’intepretazione fedele.

Allora Nabucodonosor cadde faccia a terra, ecc.

 

Daniele 8 [ 2 ]

 

Daniele aveva visto il combattimento dell’ariete e del capro, che lo vinse e dominò sulla terra. Caduto il suo corno principale, altri quattro ne erano spuntati verso i quattro venti del cielo, da uno dei quali uscì un piccolo corno che s’ingrandì verso mezzogiorno, verso oriente e verso la terra d’Israele, e si levò contro le schiere del cielo, rovesciò le loro stelle e le calpestò, e infine abbatté il principe, e fece cessare il sacrificio perpetuo, e mise la desolazione nel santuario.

Ecco che cosa vide Daniele. Ne cercava la spiegazione, e una voce gridò: «Gabriele, fagli capire la visione che ha avuta». E Gabriele gli disse:

«L’ariete che hai visto è il re dei Medi e dei Persiani, e il capro è il re dei Greci, e il grande corno che aveva tra gli occhi è il primo re di questa monarchia. E il fatto che, spezzato questo corno, altri quattro lo hanno rimpiazzato, significa che quattro re di quella nazione gli succederanno, ma non con la stessa potenza.

Ora, sul declino di quei regni, cresciute le iniquità, si leverà un re insolente e forte, ma di una potenza non sua, al quale tutte le cose riusciranno a suo piacimento. E metterà la desolazione nel popolo santo e, riuscendo nelle sue imprese con spirito di doppiezza e impostura, ne ucciderà molti e si ergerà infine contro il principe dei principi. Ma perirà infelicemente, e tuttavia non di mano violenta».

 

Daniele 9, 20 [ 3 ]

 

Mentre pregavo Dio con tutto il cuore e confessando il mio peccato e quello di tutto il mio popolo me ne stavo prostrato davanti al mio Dio, ecco: Gabriele, che avevo contemplato in visione fin dall’inizio, venne a me e mi toccò durante il sacrificio vespertino, e aprendomi l’intelligenza mi disse: «Daniele, sono venuto a te per schiuderti la conoscenza delle cose. Fin dall’inizio delle tue preghiere, sono venuto per scoprirti ciò che desideri, perché tu sei l’uomo dei desideri. Comprendi dunque la parola, ed entra nell’intelligenza della visione. Settanta settimane sono prescritte e stabilite per il tuo popolo e per la tua santa città, per espiare i delitti, per metter fine ai peccati e abolire l’iniquità e per introdurre la giustizia eterna, per compiere le visioni e le profezie, e per ungere il santo dei santi.

(Dopo di che, questo popolo non sarà più il tuo popolo, né questa città la città santa.

Il tempo della collera sarà passato, gli anni di grazia verranno per sempre).

Sappi dunque e comprendi. Da quando la parola uscirà per ristabilire e riedificare Gerusalemme, fino al re Messia, vi saranno sette settimane e sessantadue settimane. (Gli Ebrei hanno l’abitudine di dividere i numeri e di mettere per primo quello piccolo. Questi 7 e 62 fanno dunque 69 di quei 70. Rimarrà la settantesima, cioè gli ultimi sette anni di cui parlerà in seguito). Dopo che la fortezza e le mura saranno edificate, in un tempo di turbamento e di afflizione, e dopo quelle sessantadue settimane (che saranno seguite alle prime 7), il Cristo sarà ucciso (il Cristo sarà dunque ucciso dopo le 69 settimane, cioè nell’ultima settimana), e verrà un popolo col suo principe, che distruggerà la città e il santuario, e invaderà tutto. E la fine di questa guerra porterà a compimento la desolazione.

Ora, una settimana (che è la settantesima che resta) stabilirà l’alleanza con molti, e addirittura la metà della settimana (cioè gli ultimi tre anni e mezzo) abolirà il sacrificio e la vittima, e renderà stupefacente l’estensione dell’abominio, che si diffonderà e durerà su quanti ne saranno sorpresi, e fino alla consumazione.

 

Daniele 11

 

L’angelo dice a Daniele:

Vi saranno (dopo Ciro, sotto il quale sono scritte queste cose) ancora tre re di Persia (Cambise, Smerdis, Dario). E il quarto (Serse) che verrà poi sarà più potente in ricchezza e forza, e solleverà tutti i popoli contro i Greci.

Ma si leverà un re potente (Alessandro), il cui impero avrà un’estensione estrema e che riuscirà in tutte le sue imprese secondo il suo desiderio. Ma, una volta stabilito il suo regno, questo perirà e sarà diviso in quattro parti in direzione dei quattro venti del cielo (come aveva detto prima: 7, 6; 8, 8), ma non fra persone della sua stirpe. E i suoi successori non uguaglieranno il suo potere, perché addirittura il suo regno sarà disperso in mano ad altri oltre a questi (i quattro principali successori).

E quello dei suoi successori che regnerà verso il mezzogiorno (Egitto: Tolomeo, figlio di Lago) diverrà potente. Ma un altro (Seleuco, re di Siria) lo supererà e il suo Stato sarà un grande Stato (Appiano dice che è il più potente dei successori di Alessandro).

E negli anni seguenti essi faranno alleanza e la figlia del re del mezzogiorno (Berenice, figlia di Tolomeo Filadelfo, figlio dell’altro Tolomeo) verrà al re di aquilone (ad Antioco Dio, re di Siria e d’Asia, nipote di Seleuco Lagida) per stabilire la pace fra quei principi.

Ma né lei né i suoi discendenti godranno di una lunga autorità. Perché lei e quelli che l’avevano inviata e i suoi figli e i suoi amici saranno consegnati alla morte (Berenice e i suoi figli furono uccisi da Seleuco Callinico).

Ma sorgerà un virgulto dalle loro radici (Tolomeo Evergete nascerà dallo stesso padre di Berenice), che verrà con un esercito potente nelle terre del re d’aquilone, ove sottometterà tutto e porterà in Egitto i loro dèi, i loro principi, il loro oro, il loro argento e tutte le loro spoglie più preziose, e per qualche anno il re d’aquilone non potrà niente contro di lui (se non fosse stato richiamato in Egitto da ragioni domestiche, avrebbe interamente spogliato Seleuco, dice Giustino).

E così ritornerà nel suo regno, ma i figli dell’altro (Seleuco Cerauno, Antioco Magno), irritati, riuniranno grandi forze.

E il loro esercito verrà e devasterà tutto: a sua volta irritato, il re del mezzogiorno (Tolomeo Filopator) formerà anch’egli un grande esercito e sferrerà battaglia (contro Antioco Magno) e vincerà (a Rafam). E le sue truppe diverranno insolenti, e il suo cuore si gonfierà d’orgoglio (questo Tolomeo profanò il Tempio: Giuseppe). Vincerà dieci migliaia di uomini, ma la sua vittoria non sarà stabile.

Perché il re d’aquilone (Antioco Magno) verrà con forze ancora maggiori della prima volta, e allora un gran numero di nemici si leverà contro il re del mezzogiorno (il giovane Tolomeo Epifane regnante), e anche uomini apostati, violenti, del tuo popolo (quelli che avevano abbandonato la loro religione per piacere a Evergete quando egli mandò le sue truppe a Scopa), si leveranno affinché le tue visioni si compiano, e periranno (perché Antioco riprenderà Scopa e li vincerà).

E il re d’aquilone distruggerà i bastioni e le città più fortificate, e tutta la forza del mezzogiorno non potrà resistergli.

E tutto cederà alla sua volontà. Si insedierà nella terra d’Israele, ed essa gli cederà.

E così egli penserà a rendersi padrone di tutto l’impero d’Egitto (disprezzando la giovinezza di Epifane, dice Giustino).

E a questo scopo farà alleanza con lui e gli darà la propria figlia (Cleopatra, perché tradisse suo marito. Al riguardo Appiano dice che, diffidando di potersi impadronire dell’Egitto con la forza a causa della protezione dei Romani, volle attentarvi con l’astuzia). Cercherà di corromperla, ma lei non risponderà alla sua intenzione. Allora egli si getterà in altri progetti e penserà a impadronirsi di alcune isole (cioè luoghi di mare), e ne prenderà molte (come dice Appiano).

Ma un grande capo si opporrà alle sue conquiste, e porrà fine all’onta che gliene veniva (Scipione Africano, che fermò l’avanzata di Antioco Magno perché egli offendeva i Romani nella persona dei loro alleati). Ritornò dunque nel suo regno e vi perì e scomparve (fu ucciso dai suoi).

E colui che gli succederà (Seleuco Filopator o Soter, figlio di Antioco Magno) sarà un tiranno che graverà di tributi la gloria del regno (cioè il popolo). Ma in poco tempo morrà, e non per sedizione né per guerra.

E succederà al suo posto un uomo spregevole e indegno degli onori della regalità, che vi s’introdurrà abilmente e con lusinghe.

Tutti gli eserciti piegheranno davanti a lui, egli li vincerà, e persino il principe CON IL QUALE AVEVA FATTO alleanza. Perché, dopo aver rinnovato l’alleanza con lui, lo ingannerà e, venendo con poche truppe nelle sue province quiete e improvvide, prenderà le piazze migliori e farà più di quanto i suoi padri avessero mai fatto. E, devastando ovunque, concepirà grandiosi disegni nel proprio tempo. [720]

25 [ 4 ].

 


 

1 ] Versetti 27-46.

2 ] Dopo aver riassunto i versetti 3-15, Pascal traduce i versetti 20-25.

3 ] Le parentesi corrispondono a commenti marginali.

4 ] Pascal ha appena tradotto i versetti 2-24. Indica qui il versetto da cui doveva riprendere la sua traduzione.

Pensieri [Nuova edizione a cura di Philippe Sellier secondo l’“ordine” pascaliano]
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