PROVE DI GESÙ CRISTO
L’ordine – contro l’obiezione che la Scrittura non ha ordine.
Il cuore ha il suo ordine, la mente ha il proprio, che è per via di principi e dimostrazioni. Il cuore ne ha un altro. Non si prova che si deve essere amati esponendo con ordine le cause dell’amore: sarebbe ridicolo.
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Gesù Cristo, san Paolo hanno l’ordine della carità, non della mente, perché volevano riscaldare, non istruire.
Sant’Agostino, lo stesso. Quest’ordine consiste principalmente nella digressione su ogni punto che abbia rapporto col fine, per non perderlo mai di vista. [329]
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Il Vangelo non parla della verginità della Madonna se non fino alla nascita di Gesù. Tutto è in rapporto a Gesù Cristo. [330]
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Gesù Cristo in un’oscurità (secondo quello che il mondo chiama oscurità) tale che gli storici, che scrivono solo le importanti cose degli Stati, si sono appena accorti di lui. [331]
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Santità
Effundam spiritum meum [ 1 ]. Tutti i popoli giacevano nell’infedeltà e nella concupiscenza, tutta la terra divenne ardente di carità. I principi rinunciano alle loro grandezze, le fanciulle soffrono il martirio. Donde viene questa forza? È che è giunto il Messia. Ecco l’effetto e i segni della sua venuta. [332]
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Le combinazioni dei miracoli. [333]
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Un artigiano che parla delle ricchezze, un procuratore che parla della guerra, della regalità, ecc. Ma il ricco parla bene delle ricchezze, il re parla freddamente di un gran dono che ha appena fatto, e Dio parla bene di Dio. [334]
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Prove di Gesù Cristo
Perché è conservato il libro di Rut.
Perché la storia di Tamar [ 2 ]. [335]
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Prove di Gesù Cristo
Essere stati prigioneri con la sicurezza di venir liberati dopo settant’anni, nemmeno significa esser stati tali. Ma ora lo sono senza alcuna speranza.
Dio ha promesso loro che, pur dispersi agli estremi del mondo, tuttavia se fossero stati fedeli alla sua Legge li avrebbe radunati. Le sono fedelissimi, e rimangono oppressi [ 3 ]. [336]
Gli Ebrei, mettendo alla prova la sua divinità, hanno dimostrato che era uomo. [337]
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La Chiesa ha avuto altrettanta difficoltà a dimostrare che Gesù Cristo era uomo, contro chi lo negava, quanta a mostrare che era Dio. E le apparenze erano altrettanto grandi. [338]
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La distanza infinita dai corpi alle menti figura la distanza infinitamente più infinita dalle menti alla carità, perché questa è soprannaturale.
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Tutto lo splendore del potere non ha lustro per gente che si dedica alle ricerche intellettuali.
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La grandezza degli intellettuali è invisibile ai re, ai ricchi, ai capitani, a tutti questi grandi di carne.
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La grandezza della sapienza, che non esiste se non viene da Dio, è invisibile ai carnali e agli intellettuali. Sono tre ordini differenti. Di genere.
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I grandi geni hanno il loro impero, il loro splendore, la loro grandezza, la loro vittoria e il loro lustro, e non hanno alcun bisogno delle grandezze materiali, con cui non hanno alcun rapporto. Sono visti non dagli occhi ma dalle menti, ed è sufficiente.
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I santi hanno il loro impero, il loro splendore, la loro vittoria, il loro lustro, e non hanno alcun bisogno delle grandezze materiali né intellettuali, con cui non hanno alcun rapporto, perché non aggiungono né tolgono nulla. Sono visti da Dio e dagli angeli, e non dai corpi né dalle menti curiose: a loro Dio basta.
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Archimede senza splendore sarebbe in uguale venerazione. Per gli occhi, non ha sferrato battaglie, ma ha offerto a tutte le menti le sue invenzioni. Quale splendore ha avuto per le menti!
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Gesù Cristo senza beni, e senza alcuna produzione esterna di scienza, è nel suo ordine di santità. Non ha prodotto invenzioni, non ha regnato, ma è stato umile, paziente, santo, santo, santo [ 4 ] per Dio, terribile per i demoni, senza alcun peccato. Oh com’è venuto in gran pompa e con prodigiosa magnificenza per gli occhi del cuore e che vedono la sapienza!
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Sarebbe stato inutile per Archimede fare il principe nei suoi libri di geometria, benché lo fosse [ 5 ].
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Sarebbe stato inutile a Nostro Signore Gesù Cristo, per risplendere nel suo regno di santità, venire come re. Ma è ben venuto con lo splendore del suo ordine.
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È ridicolo scandalizzarsi della bassezza di Gesù Cristo, come se questa bassezza fosse del medesimo ordine cui appartiene la grandezza che egli veniva a rivelare.
Consideriamo quella grandezza nella sua vita, nella sua passione, nella sua oscurità, nella sua morte, nella scelta dei suoi, nel loro abbandono, nella sua segreta [ 6 ] risurrezione e nel resto. La si vedrà così grande che non ci sarà ragione di scandalizzarsi di una bassezza inesistente.
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Ma c’è chi riesce ad ammirare solo le grandezze materiali, come se non ve ne fossero di intellettuali. E altri che ammirano solo le grandezze intellettuali, come se non ve ne fossero di infinitamente più alte nella sapienza.
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Tutti i corpi, il firmamento, le stelle, la terra e i regni, non valgono la minima delle menti. Perché essa conosce tutto ciò, e se stessa, e i corpi niente.
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Tutti i corpi insieme e tutte le menti insieme e tutte le loro produzioni non valgono il minimo moto di carità. Esso è di un ordine infinitamente più alto.
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Da tutti i corpi insieme non sapremmo spremere un piccolo pensiero: è impossibile, di un altro ordine. Da tutti i corpi e le menti non sapremmo derivare un moto di vera carità: è impossibile e di un altro ordine, soprannaturale. [339]
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Prove di Gesù Cristo
Gesù Cristo ha detto le grandi cose così semplicemente che sembra non le abbia pensate, e tuttavia così nitidamente che si vede bene come le pensava. Tanta chiarezza unita a tanta semplicità è mirabile. [340]
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Prove di Gesù Cristo
L’ipotesi degli apostoli impostori è proprio assurda. Sviluppiamola, immaginiamoci quei dodici uomini riuniti dopo la morte di Cristo, a complottare per dire che è risorto! In questo modo si mettono contro tutti i poteri. Il cuore degli uomini inclina stranamente alla leggerezza, al cambiamento, alle promesse, alle ricchezze. Per poco che uno di costoro si fosse smentito a causa di tutte queste lusinghe e a maggior ragione a causa della prigionia, le torture e la morte, erano perduti.
Sviluppiamo questa ipotesi! [341]
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È cosa sorprendente, e degna di una singolare attenzione, vedere il popolo ebraico sussistere da tanti anni e vederlo sempre miserabile, essendo necessario come prova di Gesù Cristo che esso sussista, come testimone, e che sia miserabile, poiché lo hanno crocifisso. E per quanto sia contradditorio essere miserabile e sussistere, tuttavia esso sussiste sempre, nonostante la sua miseria. [342]
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Prodita lege.
Impleta cerne.
Implenda collige [ 7 ]. [343]
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Canonico
Gli eretici, all’inizio della Chiesa, servono a provare i libri canonici [ 8 ]. [344]
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Quando Nabucodonosor deportò il popolo, per paura che si credesse che lo scettro fosse tolto da Giuda, fu detto loro apertamente che sarebbero stati poco in esilio – e che vi sarebbero stati – e che sarebbero stati ristabiliti [ 9 ].
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Furono sempre consolati dai profeti; i loro re continuarono.
Ma la seconda distruzione è senza promessa di ristabilimento, senza profeti, senza re, senza consolazione, senza speranza, perché lo scettro è tolto per sempre. [345]
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Mosè subito [ 10 ] insegna la Trinità, il peccato originale, il Messia.
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Davide grande testimone
Re, buono, pronto al perdono, anima bella, mente buona, potente, profetizza, e il miracolo si avvera. È qualcosa d’infinito.
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Non aveva che da dire che era il Messia, se avesse avuto vanità, perché le profezie sono più chiare riferite a lui che a Gesù Cristo.
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E san Giovanni lo stesso [ 11 ]. [346]
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Chi ha insegnato agli evangelisti le qualità di un’anima perfettamente eroica, perché l’abbiano così perfettamente raffigurata in Gesù Cristo? Perché lo mostrano debole nella sua agonia? Non sanno ritrarre una morte intrepida? Sì. Perché lo stesso san Luca ritrae quella di santo Stefano [ 12 ] più forte di quella di Gesù Cristo.
Lo mostrano dunque capace di temere, prima che sia giunta la necessità di morire, e poi pienamente forte.
Ma quando lo mostrano così turbato, è il momento in cui si turba egli stesso. E quando sono gli uomini a turbarlo, è del tutto forte. [347]
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Lo zelo degli Ebrei per la loro legge e il loro tempio. Giuseppe e Filone Ebreo, Ad Caium [ 13 ].
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Quale altro popolo ha un tale zelo? Bisognava che lo avessero.
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(Figure)
Gesù Cristo predetto quanto al tempo, e allo stato del mondo. Il condottiero tratto dalla coscia [ 14 ], e la quarta monarchia.
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Che felicità, in questo buio, avere questa luce!
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Com’è bello vedere con gli occhi della fede Dario e Ciro, Alessandro, i Romani, Pompeo ed Erode agire senza saperlo per la gloria del Vangelo! [348]
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L’apparente discordanza dei Vangeli [ 15 ]. [349]
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La Sinagoga ha preceduto la Chiesa: gli Ebrei, i cristiani. I profeti hanno predetto i cristiani: san Giovanni, Gesù Cristo. [350]
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Macrobio. Degli innocenti uccisi da Erode [ 16 ]. [351]
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Un uomo qualunque può fare quello che ha fatto Maometto, perché non ha compiuto miracoli, non è stato predetto. Nessuno può fare quello che ha fatto Gesù Cristo. [352]
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Gli apostoli sono stati ingannati o ingannatori. L’una e l’altra cosa è difficile, perché non è possibile immaginarsi di un uomo che sia risorto.
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Finché Gesù Cristo era con loro, poteva sostenerli. Ma dopo, se non è apparso loro, chi li ha fatti agire? [353]
[ 1 ] Gioele 2, 28: «Effonderò il mio spirito su ogni creatura; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno».
[ 2 ] Nella farragine delle genealogie che presenta l’Antico Testamento corre un filo d’oro: la genealogia di Cristo. Donde la strana importanza di Tamar (Genesi 38) e di Rut.
[ 3 ] Deuteronomio 28.
[ 4 ] Pascal inserisce nel suo testo delle formule liturgiche: qui il Sanctus della messa, più oltre «Nostro Signore Gesù Cristo».
[ 5 ] Plutarco fa di lui un parente del re Gerone di Siracusa (Marcellus, 14). Sulla regalità delle menti, vedi la lettera di Pascal a Cristina di Svezia (1652).
[ 6 ] Questo poema risponde all’obiezione implicita del terzo frammento di questo dossier. In generale gli apologisti si contentavano di spigolare rare allusioni a Cristo negli storici del I secolo.
[ 7 ] «Leggi le profezie. / Vedi ciò che è compiuto. / Raccogli ciò che rimane da compiere». Questo programma riassume numerosi testi agostiniani (donde l’uso del latino): Lettera 137, 4, n. 16; La Città di Dio, VII, 32; X, 32; ecc.
[ 8 ] Pascal pensa ai manichei e ai priscillianisti che, contestando il canone delle Scritture, hanno condotto la Chiesa a riaffermare con forza quali libri essa accoglieva come «canonici», ispirati da Dio (Agostino, Lettera 237).
[ 9 ] Geremia 25, 8-13.
[ 10 ] È la teoria agostiniana: i santi d’Israele vedevano da lontano, attraverso un velo, la totalità della Rivelazione a venire.
[ 11 ] Giovanni Battista.
[ 12 ] Atti degli Apostoli 7, 58-59.
[ 13 ] Ad Caium, 14ss.
[ 14 ] Genesi 49, 10; cf. il latino della Volgata, cui aderisce la traduzione di Lovanio: «Non auferetur sceptrum de Juda, et dux de femore ejus». Daniele 7, 23.
[ 15 ] Le discordanze di scarsa entità fra i quattro evangelisti servono da alibi a chi non vuole vedere la loro prodigiosa armonia.
[ 16 ] Macrobio, Saturnales, II, 4.