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Maggie, prima
Maggie chiuse la porta della
stanza di Anna, rimuginando. Scese fino al seminterrato, dove trovò
Noah al computer con le cuffie, mentre leggeva i risultati di una
serie di esami. Aveva riorganizzato la sua scrivania, le librerie e
i classificatori con la stessa disposizione del vecchio studio al
piano di sopra. Maggie provò una fitta, apprezzando il suo
sacrificio iniziale, ma da allora le cose avevano preso una brutta
piega. Gli toccò la spalla per avere la sua attenzione e lui si
tolse le cuffie.
«Che c’è?» chiese
Noah, guardando da sopra i suoi occhiali da lettura neri.
«Anna prenderà un maestro di scuola guida. Non vuole
più che l’accompagni tu.»
«Davvero?» Noah sbatté
le palpebre. «Ti ha detto
perché?»
«Ha detto che si sente nervosa quando ci sei
tu.»
«Pensavo che fosse andata bene.»
«Evidentemente no.»
«Maggie, che cosa vuoi che faccia?» Noah si sfilò gli occhiali da lettura e li lanciò
sulla scrivania.
«Voglio che mi aiuti ad andare in fondo a questa
storia.»
«Avrà cambiato idea. Gli adolescenti lo fanno in
continuazione.»
«Noah, perché ti comporti così?» Maggie aveva l’impressione che non si conoscessero
più.
«Mi comporto come mi sono sempre
comportato.»
«No, non è vero. Tu sei più gentile di così. Sei un
ottimo padre.»
«Mi sono preso un po’ di tempo stasera per lei.
Starò sveglio altre tre ore per recuperare gli
arretrati.» Noah indicò lo schermo
luminoso. «Devo prepararmi per il
convegno, ricordi? A Miami.»
«Eppure, se ti prendi del tempo per portarla a
guidare, non è che essere gentile ti porti via del tempo in
più.» Maggie aveva dimenticato che ci
sarebbe stato il convegno medico della Accademia nazionale di
allergia, asma e immunologia. Lo studio mandava sempre Noah, che
era un patito degli ultimi progressi in fatto di allergie.
«Mi stai rendendo la vita impossibile, tesoro. Che
cosa vuoi che faccia?»
«Che ti importi, per esempio?» replicò Maggie, lasciando emergere la rabbia.
«Noah, che succede? Dimmi come ti
senti. I ragazzi non ci sentono. Possiamo urlare quanto
vogliamo.»
«Okay.» Noah arricciò
le labbra. «In questa casa c’è stata
una baraonda da quando è arrivata Anna, e l’unica cosa di cui ti
preoccupi è renderla felice. Scommetto che ancora non ha chiamato
per trovare Jamie.»
«Non ha avuto modo.»
«Ma pensa un po’.»
Noah alzò gli occhi al cielo. «Lei
segue le sue regole. Tu soddisfi ogni sua esigenza. Tu fai i salti
mortali per lei.»
«Certo che faccio i salti mortali. Sto cercando di
mostrarle che sono felice che lei sia qui. E tu
invece?»
«Ah, quindi quello che sto facendo non
basta?»
«No, non basta.»
«Molto gentile da parte tua.» Noah tornò a guardare lo schermo e inforcò di
nuovo gli occhiali da lettura, con un’espressione amareggiata.
«Non ho intenzione di litigare ancora
con te. Devo lavorare. Devo moderare una conferenza. Parto domenica
mattina e torno giovedì sera. Ho deciso di restare per le sessioni
conclusive. Posso ottenere tre crediti formativi e relazionerà
anche Anthony Fauci, il direttore dello niaid. Ha identificato l’aids, lo sai, no?»
«Lo so» disse Maggie,
anche se non ne era del tutto sicura. «Resti fino alla fine?»
«Sì, sarei rimasto comunque e, visto quello che
succede qui, direi che è il caso.»
«Quindi stai scappando.» Maggie incrociò le braccia.
«No, sto facendo il mio lavoro.»
«Ricordi che abbiamo il barbecue sabato? Ho mandato
gli inviti per email, e tu mi lasci qui a preparare tutto da
sola.» Maggie sapeva che non era
quello a darle fastidio, ma era l’unica cosa che poteva
rinfacciargli.
«Avrò il tempo di aiutarti quando
torno.»
«Non posso fare tutto all’ultimo minuto. La spesa,
andare al distributore di birre, prendere altre sedie e i tavoli
pieghevoli dal garage, pulire il giardino, tutte cose che devono
essere fatte prima.»
«Tornerò per tempo per fare i lavori pesanti.
Lasciali fare a me.» Noah socchiuse
gli occhi mentre guardava lo schermo, ignorandola in modo
evidente.
«Bene» disse Maggie in
tono rabbioso. C’era qualcosa che non andava in Noah, ma non sapeva
cosa fosse. Tornò di sopra, cominciando a interrogarsi sul
convegno. E sul perché Noah avesse deciso di trattenersi più del
previsto.
E poi capì. Avrebbe rivisto
lei.
Jordan.