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Noah, dopo
Processo, quinto giorno
«Dottor Alderman, lei prima ha dichiarato che
l’istanza in questione è stata presentata da Anna, non è
vero?»
«Sì.»
«La prego di rivolgere la sua attenzione al
paragrafo tre dell’istanza.»
Noah si girò verso lo schermo
e lesse.
Il/la sottoscritto/a sta
compilando l’istanza per conto di:
__ Sé stesso/a
X Un’altra persona
«Dottor Alderman, lei vede che è stata spuntata la
casella ‘Un’altra persona’, è corretto?»
«Sì.»
«Scorriamo più avanti nel paragrafo
tre.»
Noah vide comparire un’altra
schermata e lesse:
Indicare la relazione con
il/la richiedente:
X Genitore di richiedente
minorenne
__ Richiesta di nomina a
tutore legale di richiedente minorenne
__ Componente del nucleo
familiare con richiedente minorenne
__ Tutore nominato dalla
corte per minorenne incapace
«Dottor Alderman, la casella spuntata è ‘Genitore di
richiedente minorenne’, è corretto?»
«Sì.»
«Il genitore al quale si fa riferimento è sua moglie
Maggie Ippoliti, è corretto?»
«Sì.»
«Quindi la sua deposizione era fuorviante quando ha
affermato che l’istanza è stata presentata da Anna, non è
vero?»
«No.»
Linda aggrottò la fronte.
«Dottor Alderman, l’istanza non è
stata presentata sia da Anna che da sua moglie
Maggie?»
«No.» Noah e Thomas
avevano parlato di come gestire quella serie di domande.
«In cima c’è la calligrafia di Anna. Anna ha scritto
il proprio nome nella casella del richiedente e il mio nome nella
casella dell’imputato. È stata Anna a compilare il
modulo.»
«Ma questo modulo non mostra chiaramente una casella
spuntata che indica che l’istanza è stata presentata dal genitore
di un richiedente minorenne?»
«Non importa, è stata comunque presentata da Anna.
Mia moglie ha dovuto firmare solo perché Anna era una
minorenne.»
«Dottor Alderman, lei sta insinuando che sua moglie
non era d’accordo con le accuse che Anna le ha mosso
nell’istanza?»
«Sì, le accuse erano di Anna, e mia moglie ha
firmato solo per consentire ad Anna di presentare l’istanza, come
cofirmataria.»
Linda sgranò gli occhi.
«Quindi una ragazzina sta cercando di
proteggersi dagli abusi sessuali come si prende una macchina a
noleggio?»
«No, stavo cercando di spiegare. È
un’analogia.»
Linda annuì al suo
assistente. «Sto per mostrarle la
schermata dell’ultimissima pagina dell’istanza. La legga lei stesso
e poi ne discuteremo.»
Noah si voltò.
DICHIARAZIONE: Il/la
sottoscritto/a dichiara di essere il/la richiedente designato/a
nella presente azione e che i fatti e le dichiarazioni contenute
nell’istanza di cui sopra sono vere e corrette al meglio delle
proprie conoscenze. Il/la sottoscritto/a è consapevole che
qualsiasi falsa testimonianza è soggetta alle pene di cui al Titolo
18 del Codice della Pennsylvania, articolo 4904, in materia di
falsificazione non giurata alle autorità.
Margaret Ippoliti
Anna Desroches
«Dottor Alderman, non è vero che le due firme che
compaiono in quel documento sono di Anna e di sua
moglie?»
«Sì.»
«Sua moglie era abbastanza intelligente da capire
che si stava sottoponendo alle pene previste per il reato di falsa
testimonianza se avesse firmato un’istanza che riteneva essere
falsa, non è vero?»
«Sì.»
«Quindi non è vero che la firma di sua moglie
sull’istanza mostra che lei riteneva che le accuse fossero ‘vere e
corrette’?»
«No, perché lei deve considerare che l’ordine di
protezione contro gli abusi non è stato emesso. Dopo l’udienza, io
e il mio avvocato siamo andati nella sala degli avvocati in attesa
della decisione della giudice Hamilton, ma qualcuno ha bussato alla
porta. Abbiamo pensato che fosse il commesso che ci informava che
il giudice aveva deciso, invece era mia moglie. Aveva chiesto un
accordo, e questo penso che dimostri che lei non fosse sicura della
veridicità delle accuse di Anna.»
Linda sbottò, manifestando la
sua impazienza. «Dottor Alderman, non
è vero che lei ha accettato l’accordo sull’istanza di Anna perché
sapeva che la giudice Hamilton avrebbe emesso un ordine di
protezione contro gli abusi contro di lei?»
«No.»
Linda gli lanciò un’occhiata
scettica. «Perché accettare un
accordo se pensava di vincere?»
«Ho accettato l’accordo perché era la cosa migliore
per tutti.»
«Dottor Alderman, non sarebbe stato un disastro per
il suo studio medico, in qualità di allergologo pediatrico, se
fosse stato emesso un ordine di protezione contro di lei per gli
abusi sessuali su Anna, una
minorenne?»
«Sì.»
«Quindi accettare l’accordo era coerente con i suoi
interessi personali, non è vero?»
«Sì» dovette ammettere
Noah.
«E non è vero che nell’ambito di questo accordo,
Anna ha accettato di ritirare l’istanza e lei ha accettato di
lasciare volontariamente il tetto coniugale?»
«Sì.»
«E lei, già il giorno successivo, aveva affittato
una dépendance a Haverford che alla fine è diventata la scena del
delitto, è corretto?»
«Sì» trasalì
Noah.
«Dottor Alderman, non è vero che Anna non ha
chiesto, né ha ricevuto un risarcimento danni per il ritiro
dell’istanza contro di lei?»
«Sì.» Noah non aveva
capito il nesso, ma Linda sapeva fin troppo bene che per i casi di
protezione contro gli abusi non era previsto alcun risarcimento
danni.
«Quindi non è vero che l’unica cosa che Anna ha
ottenuto con la sua istanza è che lei se ne sia andato di
casa?»
«Sì.»
«Perché Anna avrebbe voluto che lei se ne andasse di
casa se non aveva abusato sessualmente di lei?»
«Non lo so» disse
Noah, sentendo il i giurati spostarsi sulle sedie.