47
Noah, dopo
Processo, quinto giorno
«Dottor Alderman, lei prima ha dichiarato che l’istanza in questione è stata presentata da Anna, non è vero?»
«Sì.»
«La prego di rivolgere la sua attenzione al paragrafo tre dell’istanza.»
Noah si girò verso lo schermo e lesse.
Il/la sottoscritto/a sta compilando l’istanza per conto di:
__ Sé stesso/a
X Un’altra persona
«Dottor Alderman, lei vede che è stata spuntata la casella ‘Un’altra persona’, è corretto?»
«Sì.»
«Scorriamo più avanti nel paragrafo tre.»
Noah vide comparire un’altra schermata e lesse:
Indicare la relazione con il/la richiedente:
X Genitore di richiedente minorenne
__ Richiesta di nomina a tutore legale di richiedente minorenne
__ Componente del nucleo familiare con richiedente minorenne
__ Tutore nominato dalla corte per minorenne incapace
«Dottor Alderman, la casella spuntata è ‘Genitore di richiedente minorenne’, è corretto?»
«Sì.»
«Il genitore al quale si fa riferimento è sua moglie Maggie Ippoliti, è corretto?»
«Sì.»
«Quindi la sua deposizione era fuorviante quando ha affermato che l’istanza è stata presentata da Anna, non è vero?»
«No.»
Linda aggrottò la fronte. «Dottor Alderman, l’istanza non è stata presentata sia da Anna che da sua moglie Maggie?»
«No.» Noah e Thomas avevano parlato di come gestire quella serie di domande.
«In cima c’è la calligrafia di Anna. Anna ha scritto il proprio nome nella casella del richiedente e il mio nome nella casella dell’imputato. È stata Anna a compilare il modulo.»
«Ma questo modulo non mostra chiaramente una casella spuntata che indica che l’istanza è stata presentata dal genitore di un richiedente minorenne?»
«Non importa, è stata comunque presentata da Anna. Mia moglie ha dovuto firmare solo perché Anna era una minorenne.»
«Dottor Alderman, lei sta insinuando che sua moglie non era d’accordo con le accuse che Anna le ha mosso nell’istanza?»
«Sì, le accuse erano di Anna, e mia moglie ha firmato solo per consentire ad Anna di presentare l’istanza, come cofirmataria.»
Linda sgranò gli occhi. «Quindi una ragazzina sta cercando di proteggersi dagli abusi sessuali come si prende una macchina a noleggio?»
«No, stavo cercando di spiegare. È un’analogia.»
Linda annuì al suo assistente. «Sto per mostrarle la schermata dell’ultimissima pagina dell’istanza. La legga lei stesso e poi ne discuteremo.»
Noah si voltò.
DICHIARAZIONE: Il/la sottoscritto/a dichiara di essere il/la richiedente designato/a nella presente azione e che i fatti e le dichiarazioni contenute nell’istanza di cui sopra sono vere e corrette al meglio delle proprie conoscenze. Il/la sottoscritto/a è consapevole che qualsiasi falsa testimonianza è soggetta alle pene di cui al Titolo 18 del Codice della Pennsylvania, articolo 4904, in materia di falsificazione non giurata alle autorità.
Margaret Ippoliti
Anna Desroches
«Dottor Alderman, non è vero che le due firme che compaiono in quel documento sono di Anna e di sua moglie?»
«Sì.»
«Sua moglie era abbastanza intelligente da capire che si stava sottoponendo alle pene previste per il reato di falsa testimonianza se avesse firmato un’istanza che riteneva essere falsa, non è vero?»
«Sì.»
«Quindi non è vero che la firma di sua moglie sull’istanza mostra che lei riteneva che le accuse fossero ‘vere e corrette’?»
«No, perché lei deve considerare che l’ordine di protezione contro gli abusi non è stato emesso. Dopo l’udienza, io e il mio avvocato siamo andati nella sala degli avvocati in attesa della decisione della giudice Hamilton, ma qualcuno ha bussato alla porta. Abbiamo pensato che fosse il commesso che ci informava che il giudice aveva deciso, invece era mia moglie. Aveva chiesto un accordo, e questo penso che dimostri che lei non fosse sicura della veridicità delle accuse di Anna.»
Linda sbottò, manifestando la sua impazienza. «Dottor Alderman, non è vero che lei ha accettato l’accordo sull’istanza di Anna perché sapeva che la giudice Hamilton avrebbe emesso un ordine di protezione contro gli abusi contro di lei?»
«No.»
Linda gli lanciò un’occhiata scettica. «Perché accettare un accordo se pensava di vincere?»
«Ho accettato l’accordo perché era la cosa migliore per tutti.»
«Dottor Alderman, non sarebbe stato un disastro per il suo studio medico, in qualità di allergologo pediatrico, se fosse stato emesso un ordine di protezione contro di lei per gli abusi sessuali su Anna, una minorenne?»
«Sì.»
«Quindi accettare l’accordo era coerente con i suoi interessi personali, non è vero?»
«» dovette ammettere Noah.
«E non è vero che nell’ambito di questo accordo, Anna ha accettato di ritirare l’istanza e lei ha accettato di lasciare volontariamente il tetto coniugale?»
«Sì.»
«E lei, già il giorno successivo, aveva affittato una dépendance a Haverford che alla fine è diventata la scena del delitto, è corretto?»
«» trasalì Noah.
«Dottor Alderman, non è vero che Anna non ha chiesto, né ha ricevuto un risarcimento danni per il ritiro dell’istanza contro di lei?»
«Sì.» Noah non aveva capito il nesso, ma Linda sapeva fin troppo bene che per i casi di protezione contro gli abusi non era previsto alcun risarcimento danni.
«Quindi non è vero che l’unica cosa che Anna ha ottenuto con la sua istanza è che lei se ne sia andato di casa?»
«Sì.»
«Perché Anna avrebbe voluto che lei se ne andasse di casa se non aveva abusato sessualmente di lei?»
«Non lo so» disse Noah, sentendo il i giurati spostarsi sulle sedie.