23
Noah, dopo
Processo, quinto giorno
In aula calò un silenzio di tomba mentre la registrazione del 911 risuonava dagli altoparlanti:
«Risponde il 911, qual è la sua emergenza?»
«La mia figliastra non respira. Il massaggio cardiaco non funziona. Sono un dottore, ma non funziona. Non si fa più la respirazione bocca a bocca, vero? Solo le compressioni toraciche, giusto?»
«Sì, solo le compressioni toraciche, dottore. Ci sono lesioni? Che cosa è successo?»
«Penso che sia stata strangolata. Mandate un’ambulanza. L’indirizzo è Howell Road 460.»
«Sta arrivando. Continui a fare le compressioni. Quanti anni a sua figlia?»
«Figliastra. Ha diciassette anni. Le compressioni non funzionano. Penso di stare esercitando una forza sufficiente. Ascolti, l’ambulanza sta arrivando?»
«Sì, è già partita. Resti al telefono con me. Le darò istruzioni...»
«Non posso, devo andare. Non posso restare al telefono e fare le compressioni. La prego, mandi un’ambulanza. Grazie.»
Noah non ricordava che la registrazione desse un’impressione tanto negativa quando Thomas l’aveva presentata durante l’esame diretto, perché Thomas aveva preparato tutto come avevano concordato. Ma ora Noah la stava ascoltando con le orecchie di Maggie. Non riusciva a vederla nella galleria, ma sapeva che la registrazione l’avrebbe uccisa.
«Dottor Alderman, torniamo al momento in cui lei ha scoperto il corpo della sua figliastra, strangolata sulla sua veranda. Doveva essere rimasto scioccato da quell’orribile vista, non è vero?»
«Sì.»
«E sicuramente era terrorizzato, non è vero?»
«Sì.»
«E doveva essere sconvolto dal dolore nel rendersi conto che una ragazza così giovane, la sua figliastra, era morta, non è vero?»
«Sì.»
«Ma lei non ha manifestato nessuna di queste emozioni nella registrazione del 911, non è vero?»
Noah esitò. «No.»
Linda abbozzò un sorriso. «Non c’è nessuna espressione alterata che ci si aspetterebbe da un patrigno scioccato, terrorizzato e sconvolto dal dolore, vero?»
«Be’, no.»
«Lei non ha detto ‘oh, mio dio!’ oppure ‘oh no!’, giusto?»
«No.»
«Lei non ha pianto, giusto?»
«No.»
«Lei ha formulato frasi complete, non è vero?»
«Sì.»
«Lei ha fatto domande coerenti, non è vero?»
«Sì.» Noah sentiva il fruscio dei giurati che si spostavano alle sue spalle. Thomas glielo avrebbe sconsigliato, ma doveva offrire qualche spiegazione. «Provavo quelle emozioni, ma le tenevo dentro. Sono un professionista, un medico, penso di avere reagito come farebbe un medico.»
Linda si ritrasse. «Lei sta dicendo che non faceva alcuna differenza il fatto di sapere che quella paziente, quel cadavere, fosse la sua figliastra?»
«No, voglio dire, ehm, non è questo che voglio dire. Intendo dire che mi sono comportato da medico. Provavo quelle cose, quelle emozioni, ma mi sono comportato da medico.»
«Eppure per essere uno che si comporta da medico, sembrava non ricordare come si fa il massaggio cardiaco, non è vero?»
Noah sbatté le palpebre. «Ehm, forse avevo bisogno di qualche consiglio. Sapevo che la procedura era cambiata. Non avevo mai eseguito il massaggio cardiaco in una situazione reale. Non ho la certificazione.»
«È interessante, non le pare, che nella registrazione non si senta che lei respiri con difficoltà o sia affannato, come succederebbe a chiunque stesse facendo delle compressioni toraciche per rianimare il corpo della propria figliastra.»
«Non so perché non fossi affannato.» Noah stava dimenticando che doveva rispondere solo sì o no. Non era semplice come sembrava.
«Dottor Alderman, non ha inviato un messaggio alla sua figliastra per farla venire a casa sua e quando quest’ultima ha rifiutato le sue avances sessuali per l’ennesima volta, lei l’ha uccisa a mani nude?»
«No.»
«Vero, continuo a dimenticare che lei l’ha trovata strangolata e che era scioccato, terrorizzato e sconvolto dal dolore, è corretto?»
«Corretto.»
«Dottor Alderman, lei ha dichiarato in precedenza che dopo che Anna ha presentato un’istanza per un ordine di protezione contro gli abusi contro di lei, sua moglie le ha chiesto di andarsene di casa, è corretto?»
«Sì.» Noah non poteva pensare a Maggie in quel momento. Capiva che lei si era trovata tra due fuochi.
«Non è vero che dopo che si è sparsa la voce sull’istanza di Anna, alcuni dei suoi pazienti hanno smesso di venire da lei?»
«Sì.» Noah si sentì in imbarazzo. Alcuni appuntamenti erano stati cancellati già il giorno successivo. La voce si era sparsa sui social media.
«Non è vero quindi che dopo l’istanza di Anna, lei ha perso sua moglie, la sua casa e alcuni dei suoi pazienti?»
«Sì.» Noah non voleva rivivere quel momento né farlo rivivere a Maggie, ma era inevitabile.
«Sua moglie non sta testimoniando a suo favore in questo processo, vero?»
«No.»
«Né è venuta in tribunale per sostenerla, vero?»
«No, non è qui.» Noah non esitò. Maggie era ancora in aula.
«Quindi.» Linda incrociò le braccia. «Non è vero che dopo che Anna ha presentato l’istanza per l’ordine di protezione contro gli abusi contro di lei, lei provava rabbia nei confronti di Anna?»
«No.»
«Lei sta davvero chiedendo alla giuria di credere che, nonostante Anna le costasse così tanto, non provava sentimenti negativi nei suoi confronti?»
«Sì.» Noah non sapeva cos’altro dire. Ma anche se l’avesse saputo, sarebbe stato spacciato in ogni caso. Non riusciva a vedere Thomas al banco degli avvocati. Linda gli bloccava la visuale.
Linda si avvicinò minacciosamente, socchiudendo gli occhi. «Ma lei ha detto che Anna era una bugiarda, corretto?»
«Sì.»
«Sta dicendo che a lei questo non importava?»
Noah vide le persone in galleria scambiarsi degli sguardi. Maggie sapeva che Noah stava mentendo. «Be’, ehm, non è che non m’importasse.»
«Quindi lei provava dei sentimenti negativi nei confronti di Anna, non è vero?»
Noah esitò. «Un po’. Sì.»
«Lei provava rabbia nei suoi confronti, non è vero?»
«Un po’ sì.» Noah seppe che era la cosa sbagliata da dire non appena gli occhi di Linda si illuminarono.
«Lei provava qualcosa di più di un po’ di rabbia, non è vero?»
«No.»
«Dottor Alderman, lei non era furioso con Anna perché aveva presentato quell’istanza mentendo sul suo conto?»
«No.»
«E non era furioso con Anna per aver rifiutato le sue avances sessuali?»
«No.»
Linda si avvicinò ancora di più al banco. «Lei non ha adescato Anna per farla venire a casa sua con quel messaggio?»
«No.»
«Lei non ha fatto altre avances sessuali ad Anna sulla veranda di casa sua?»
«No.»
«E quando Anna ha rifiutato per l’ennesima volta le sue avances, non è venuta fuori tutta quella rabbia che aveva dentro e l’ha strangolata a mani nude?»
«Questo non è vero!» Noah alzò la voce, ma persino lui sentiva la rabbia nella sua voce.
«Passiamo oltre la registrazione del 911.» Linda tornò al banco degli avvocati e Noah vide le facce che lo fissavano. Le loro espressioni di rabbia, disapprovazione, giudizio. Maggie era fra loro, ma non riusciva a vederla.
Improvvisamente a Noah sembrò di vedere una persona in fondo alla galleria che si tirava indietro i capelli, un gesto che gli ricordava molto Maggie, quando si spostava un ciuffo dagli occhi. Ritornò con la mente alla prima sera, la sera in cui avrebbe già dovuto capire tutto. Erano stati al negozio di mobili, poi da Bed Bath & Beyond e Maggie era salita di sopra dopo avere dato la buonanotte ad Anna.
«Tutto bene?» le aveva chiesto lui, vedendola preoccupata.
«Tutto okay.»
«Meglio così.» Noah le aveva dato il bacio della buonanotte, ma lei l’aveva ricambiato in modo automatico, il che era insolito. A Maggie piaceva chiamarsi la Regina del bacio alla francese.
«Vi siete divertiti in negozio?»
«Intendi da Bloodbath & Beyond?»
«Che significa?» Maggie aveva aggrottato la fronte.
È una battuta. Noah si stava togliendo la maglietta, un gesto che normalmente avrebbe suscitato un complimento da parte di Maggie sulle sue braccia o sul suo petto.
«Ti va di andare a guidare con Anna?»
«Ma lei sa già guidare.»
«Intendo semplicemente fare qualche lezione di guida. Per essere certi che si senta a suo agio al volante. E sicura.»
«Cos’è questa storia della macchina? Vuole comprare una Range Rover? Quello che le serve è prendere una patente valida in Pennsylvania. Non dovrebbe andare in giro senza. Non penso che la patente del Maine sia valida qui alla sua età.»
«Non mi riferisco alla macchina o alla patente, sto parlando di lezioni di guida. Ti va di portarla? Potrebbe essere un modo carino per passare del tempo insieme. Per conoscervi, come hai detto tu.»
«Okay.»
«E io starò con Caleb.»
«Oppure può venire anche lui.»
«No, penso che sia meglio che andiate da soli, solamente tu e Anna. Ti piace l’idea?»
Noah aveva detto di sì e quello si era rivelato il suo secondo grande errore.
Il primo errore era stato accettare che Anna andasse a vivere con loro.