33
Noah, dopo
Processo, quinto giorno
Linda fece un cenno al suo
assistente e sullo schermo comparve un’altra parte della
trascrizione. «Dottor Alderman, la prego di rivolgere la sua
attenzione al reperto dell’accusa numero 52.» Noah lesse.
Sig. Carter: Anna, come
descriverebbe il rapporto tra lei e il suo patrigno?
Sig.na Desroches: Quando sono
andata a vivere con loro, mi sentivo nervosa con lui intorno e ne
ho parlato con mamma, e poi mi sono resa conto che lui aveva due
facce, un lato oscuro e un lato buono. Con mia madre e suo figlio
mostrava il lato buono, e sono sicura che i suoi pazienti pensino
che sia un bravo dottore. Ma il suo lato oscuro viene fuori quando
è arrabbiato oppure quando è fuori controllo. Poi all’improvviso
cambia. È una persona che ama avere il controllo. Penso che la sua
rabbia nei miei confronti sia iniziata quando non era riuscito ad
avere alcun controllo su di me o quando io non gli ho dato,
insomma, quello che lui voleva. La mia compagna di scuola,
Samantha, lo chiama il ‘dottor Jekyll e Mr Hyde.’
Sig. Carter: E chi è
Samantha?
Sig.na Desroches: Samantha
Silas.
Thomas si alzò in piedi.
«Obiezione, Vostro onore. Questa non
è solo una testimonianza indiretta, bensì una doppia testimonianza
indiretta e completamente inaffidabile. Non abbiamo la possibilità
di un controesame con Samantha Silas né possiamo stabilire le basi
fattuali della sua opinione. Mi sono opposto alla sua ammissibilità
durante l’udienza per l’ordine di protezione e rinnovo la mia
obiezione.»
Linda si rivolse al giudice
Gardner. «Vostro onore, lei ha
stabilito correttamente che la trascrizione dell’udienza è
ammissibile.»
Thomas scosse la testa.
«Vostro onore, questa non è
un’udienza per un ordine di protezione contro gli abusi, ma un
processo per omicidio. Il regolamento probatorio in questo caso
viene seguite rigorosamente per garantire i diritti costituzionali
del mio cliente. Ho soprasseduto in precedenza, perché non era
importante come lo è ora. La parte che riguarda Samantha Silas non
deve essere ammessa.»
Il giudice Gardner guardò
Linda con un’espressione corrucciata. «Signora Swain-Pettit, lei sa se Samantha Silas è
disponibile?»
«Non lo so, Vostro onore. Se l’avvocato della difesa
insiste, possiamo eliminare la dichiarazione di Samantha Silas dal
verbale.»
Thomas arricciò le labbra.
«Vostro onore, non si può tornare
indietro.»
Il giudice Gardner.
«L’obiezione è in parte approvata e
in parte respinta. Stenografa, la prego di eliminare dal verbale la
dichiarazione riguardante l’opinione di Samantha Silas. La
trascrizione è in ogni caso ammissibile e la giuria può stabilire
il peso da attribuire alla deposizione.» Il giudice si rivolse alla giuria. «Signore e signori della giuria, vi prego di
ignorare l’ultima dichiarazione riguardante l’opinione di Samantha
Silas.»
«Grazie, Vostro onore.» Thomas si lasciò cadere sulla sedia.
«Grazie, Vostro onore» disse
Linda, facendo di nuovo un cenno al suo assistente, e sullo schermo
comparve una nuova trascrizione.
Sig. Carter: Ricorda un
esempio nel quale l’imputato si è arrabbiato o ha perso il
controllo che aiuterebbe la corte a comprendere le basi della sua
deposizione?
Sig.na Desroches: Sì, avevo
bisogno di una macchina per andare a scuola e ne ho comprata una
con i miei soldi, per fare una bella sorpresa. All’inizio mia madre
non era contenta, ma ne abbiamo parlato e lei ha detto che da quel
momento ne dovevo parlare con lei ed era finita lì. Ma il mio
patrigno ha visto la macchina nel vialetto quando è tornato a casa
e ha dato di matto.
Sig. Carter: Che cosa intende
quando dice ‘ha dato di matto’?
Sig.na Desroches: Si è
arrabbiato ed è diventato violento. Ha urlato contro di me,
dicendomi che adesso vivevo a casa sua e che dovevo seguire le sue
regole e che dovevo chiedergli il permesso prima di fare qualsiasi
cosa. Ha detto proprio così. E ha urlato anche contro mia madre e
il mio fratellastro, poi mi ha mandato di sopra e non avevo neanche
ancora mangiato e dopo ho sentito lui e mia madre che
litigavano.
Sig. Carter: Il litigio è
diventato fisico?
Sig.na Desroches: No. È molto
più furbo. È manipolatore. E quando non ottiene ciò che vuole, si
arrabbia e perde il controllo. Quella sera, ha dato un colpo sul
tavolo talmente forte da rompere un bicchiere. È questo che
intendo, come ha detto Samantha, è come dottor Jekyll e Mr
Hyde.
«Obiezione!» disse
Thomas poi lui e Linda cominciarono a discutere di nuovo, ma Noah
distolse l’attenzione da loro, sconvolto. Ricordava ogni dettaglio
di quella sera. Sapeva di aver perso il controllo, e se avesse
potuto dare spiegazioni alla giuria, avrebbe potuto convincerli che
lui non era dottor Jekyll e Mr Hyde.
Noah era al lavoro quando
aveva saputo al telefono che uno dei suoi pazienti preferiti, un
quindicenne di nome Mike Wilson, era morto. Mike era allergico alle
punture d’ape e portava sempre con sé una EpiPen. Mike aveva anche
due genitori meravigliosi, Dina e Steve, che gli ripetevano sempre:
‘che nessuna penna resti indietro’. Era stato lo stesso Noah a
coniare quello slogan per aiutare i suoi giovani pazienti.
Ma quel giorno, Mike era
andato a giocare a pallone a casa di un amico, dimenticando a casa
l’EpiPen, era stato punto sul prato, era andato in shock
anafilattico ed era morto. Noah si era precipitato al pronto
soccorso, aveva risposto alle domande strazianti di Dina e Steve e
li aveva consolati mentre piangevano.
Noah era uscito dall’ospedale
con le loro domande angoscianti ancora nella testa – ‘Ha provato
dolore?’, ‘Com’è stato?’, ‘È morto soffocato?’ – poi era tornato a
casa e aveva trovato la Range Rover nera nel suo vialetto. Aveva
visto l’etichetta temporanea sul finestrino e, in quel momento, gli
era diventato chiaro che non poteva controllare niente, né gli
allergeni, né Mike né gli altri suoi pazienti. E neanche la sua
stessa famiglia.
«Che cos’è quella roba nel vialetto?» aveva urlato Noah non appena aveva varcato la
soglia.
«Tesoro!» Maggie si
ritrasse, sorpresa. Non c’è bisogno di urlare. È la macchina di
Anna e ne ho già parlato con lei. L’ha comprata con i suoi
soldi.
«Non è questo il punto! L’ha comprata senza
permesso!»
«È già tutto sistemato
e...»
«Lei deve chiedere il permesso!» aveva gridato Noah, dando un colpo sul tavolo. Un
bicchiere si era rovesciato, era caduto a terra andando in mille
pezzi sul parquet. «Anna vai
immediatamente in camera tua! Devi chiedere il mio permesso per
qualsiasi cosa!»
Improvvisamente Noah tornò
con la mente in aula perché Thomas e Linda si stavano allontanando
dal banco del giudice. Non sapeva che cosa avessero deciso. Thomas
intercettò lo sguardo di Noah e sollevò il mento verso l’alto, in
modo vittorioso. Di punto in bianco, la trascrizione scomparve
dallo schermo.
Il giudice Gardner si rivolse
alla giuria: «Signore e signori della
giuria, elimineremo dal verbale non solo la dichiarazione
riguardante Samantha Silas, bensì la porzione di trascrizione in
generale. Stenografa della corte, la prego di eliminare quella
parte dal verbale.»
Noah si sentì sprofondare,
capendo che non avrebbe mai avuto la possibilità di spiegare perché
si era comportato in quel modo.
«Andiamo avanti, dottor Alderman» cominciò Linda.