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Noah, dopo
Processo, quinto giorno
Linda fece un cenno al suo assistente e sullo schermo comparve un’altra parte della trascrizione. «Dottor Alderman, la prego di rivolgere la sua attenzione al reperto dell’accusa numero 52.» Noah lesse.
Sig. Carter: Anna, come descriverebbe il rapporto tra lei e il suo patrigno?
Sig.na Desroches: Quando sono andata a vivere con loro, mi sentivo nervosa con lui intorno e ne ho parlato con mamma, e poi mi sono resa conto che lui aveva due facce, un lato oscuro e un lato buono. Con mia madre e suo figlio mostrava il lato buono, e sono sicura che i suoi pazienti pensino che sia un bravo dottore. Ma il suo lato oscuro viene fuori quando è arrabbiato oppure quando è fuori controllo. Poi all’improvviso cambia. È una persona che ama avere il controllo. Penso che la sua rabbia nei miei confronti sia iniziata quando non era riuscito ad avere alcun controllo su di me o quando io non gli ho dato, insomma, quello che lui voleva. La mia compagna di scuola, Samantha, lo chiama il ‘dottor Jekyll e Mr Hyde.’
Sig. Carter: E chi è Samantha?
Sig.na Desroches: Samantha Silas.
Thomas si alzò in piedi. «Obiezione, Vostro onore. Questa non è solo una testimonianza indiretta, bensì una doppia testimonianza indiretta e completamente inaffidabile. Non abbiamo la possibilità di un controesame con Samantha Silas né possiamo stabilire le basi fattuali della sua opinione. Mi sono opposto alla sua ammissibilità durante l’udienza per l’ordine di protezione e rinnovo la mia obiezione.»
Linda si rivolse al giudice Gardner. «Vostro onore, lei ha stabilito correttamente che la trascrizione dell’udienza è ammissibile.»
Thomas scosse la testa. «Vostro onore, questa non è un’udienza per un ordine di protezione contro gli abusi, ma un processo per omicidio. Il regolamento probatorio in questo caso viene seguite rigorosamente per garantire i diritti costituzionali del mio cliente. Ho soprasseduto in precedenza, perché non era importante come lo è ora. La parte che riguarda Samantha Silas non deve essere ammessa.»
Il giudice Gardner guardò Linda con un’espressione corrucciata. «Signora Swain-Pettit, lei sa se Samantha Silas è disponibile?»
«Non lo so, Vostro onore. Se l’avvocato della difesa insiste, possiamo eliminare la dichiarazione di Samantha Silas dal verbale.»
Thomas arricciò le labbra. «Vostro onore, non si può tornare indietro.»
Il giudice Gardner. «L’obiezione è in parte approvata e in parte respinta. Stenografa, la prego di eliminare dal verbale la dichiarazione riguardante l’opinione di Samantha Silas. La trascrizione è in ogni caso ammissibile e la giuria può stabilire il peso da attribuire alla deposizione.» Il giudice si rivolse alla giuria. «Signore e signori della giuria, vi prego di ignorare l’ultima dichiarazione riguardante l’opinione di Samantha Silas.»
«Grazie, Vostro onore.» Thomas si lasciò cadere sulla sedia.
«Grazie, Vostro onore» disse Linda, facendo di nuovo un cenno al suo assistente, e sullo schermo comparve una nuova trascrizione.
Sig. Carter: Ricorda un esempio nel quale l’imputato si è arrabbiato o ha perso il controllo che aiuterebbe la corte a comprendere le basi della sua deposizione?
Sig.na Desroches: Sì, avevo bisogno di una macchina per andare a scuola e ne ho comprata una con i miei soldi, per fare una bella sorpresa. All’inizio mia madre non era contenta, ma ne abbiamo parlato e lei ha detto che da quel momento ne dovevo parlare con lei ed era finita lì. Ma il mio patrigno ha visto la macchina nel vialetto quando è tornato a casa e ha dato di matto.
Sig. Carter: Che cosa intende quando dice ‘ha dato di matto’?
Sig.na Desroches: Si è arrabbiato ed è diventato violento. Ha urlato contro di me, dicendomi che adesso vivevo a casa sua e che dovevo seguire le sue regole e che dovevo chiedergli il permesso prima di fare qualsiasi cosa. Ha detto proprio così. E ha urlato anche contro mia madre e il mio fratellastro, poi mi ha mandato di sopra e non avevo neanche ancora mangiato e dopo ho sentito lui e mia madre che litigavano.
Sig. Carter: Il litigio è diventato fisico?
Sig.na Desroches: No. È molto più furbo. È manipolatore. E quando non ottiene ciò che vuole, si arrabbia e perde il controllo. Quella sera, ha dato un colpo sul tavolo talmente forte da rompere un bicchiere. È questo che intendo, come ha detto Samantha, è come dottor Jekyll e Mr Hyde.
«Obiezione!» disse Thomas poi lui e Linda cominciarono a discutere di nuovo, ma Noah distolse l’attenzione da loro, sconvolto. Ricordava ogni dettaglio di quella sera. Sapeva di aver perso il controllo, e se avesse potuto dare spiegazioni alla giuria, avrebbe potuto convincerli che lui non era dottor Jekyll e Mr Hyde.
Noah era al lavoro quando aveva saputo al telefono che uno dei suoi pazienti preferiti, un quindicenne di nome Mike Wilson, era morto. Mike era allergico alle punture d’ape e portava sempre con sé una EpiPen. Mike aveva anche due genitori meravigliosi, Dina e Steve, che gli ripetevano sempre: ‘che nessuna penna resti indietro’. Era stato lo stesso Noah a coniare quello slogan per aiutare i suoi giovani pazienti.
Ma quel giorno, Mike era andato a giocare a pallone a casa di un amico, dimenticando a casa l’EpiPen, era stato punto sul prato, era andato in shock anafilattico ed era morto. Noah si era precipitato al pronto soccorso, aveva risposto alle domande strazianti di Dina e Steve e li aveva consolati mentre piangevano.
Noah era uscito dall’ospedale con le loro domande angoscianti ancora nella testa – ‘Ha provato dolore?’, ‘Com’è stato?’, ‘È morto soffocato?’ – poi era tornato a casa e aveva trovato la Range Rover nera nel suo vialetto. Aveva visto l’etichetta temporanea sul finestrino e, in quel momento, gli era diventato chiaro che non poteva controllare niente, né gli allergeni, né Mike né gli altri suoi pazienti. E neanche la sua stessa famiglia.
«Che cos’è quella roba nel vialetto?» aveva urlato Noah non appena aveva varcato la soglia.
«Tesoro!» Maggie si ritrasse, sorpresa. Non c’è bisogno di urlare. È la macchina di Anna e ne ho già parlato con lei. L’ha comprata con i suoi soldi.
«Non è questo il punto! L’ha comprata senza permesso!»
«È già tutto sistemato e...»
«Lei deve chiedere il permesso!» aveva gridato Noah, dando un colpo sul tavolo. Un bicchiere si era rovesciato, era caduto a terra andando in mille pezzi sul parquet. «Anna vai immediatamente in camera tua! Devi chiedere il mio permesso per qualsiasi cosa!»
Improvvisamente Noah tornò con la mente in aula perché Thomas e Linda si stavano allontanando dal banco del giudice. Non sapeva che cosa avessero deciso. Thomas intercettò lo sguardo di Noah e sollevò il mento verso l’alto, in modo vittorioso. Di punto in bianco, la trascrizione scomparve dallo schermo.
Il giudice Gardner si rivolse alla giuria: «Signore e signori della giuria, elimineremo dal verbale non solo la dichiarazione riguardante Samantha Silas, bensì la porzione di trascrizione in generale. Stenografa della corte, la prego di eliminare quella parte dal verbale.»
Noah si sentì sprofondare, capendo che non avrebbe mai avuto la possibilità di spiegare perché si era comportato in quel modo.
«Andiamo avanti, dottor Alderman» cominciò Linda.