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Maggie, prima
Maggie bussò alla porta
d’ingresso, soddisfatta dell’incontro con Ellen. Era un passo più
vicina dal portare a casa Anna con sé, quello era l’ultimo
ostacolo. avv. james r. huntley si
leggeva sulla targa di ottone affissa sulla porta di un’elegante
casa di legno di un deciso viola scuro e con le persiane e la porta
d’ingresso nero lucido. All’interno, brillavano luci color ambra
visibili dalle belle finestre in stile coloniale, le cui vetrate
ruvide testimoniavano la loro autenticità. Congreve era un paradiso
puritano.
Il portone si aprì e sulla
soglia comparve una figura corpulenta, con la mano tesa.
«Lei deve essere Maggie, la madre di
Anna. Prego, si accomodi.»
«Grazie, avvocato.»
«Mi chiami James.»
James guidò Maggie all’interno, chiudendo la porta alle sue spalle.
«Riconosco la
somiglianza.»
«Grazie.» Maggie
sorrise.
«Mi dia pure il cappotto.» James prese il cappotto di Maggie e lo appese a un
appendiabiti di ottone all’ingresso, dove si trovavano dei
sottilissimi tappeti orientali, sedie Chippendale di mogano lungo
le pareti e stampe di Currier & Ives sopra il rivestimento in
legno, le cui tinte pastello conferivano all’ambiente un’atmosfera
d’altri tempi.
«Vuole un caffè o un tè? Al momento sono fissato con
il tè verde.»
«No, la ringrazio, ho appena preso un
caffè.» Maggie si era fermata in
centro al drive-in di Starbucks.
«Da questa parte.»
James procedeva con passo pesante davanti a lei verso lo studio,
indossava una camicia a maniche lunghe, sgualcita sulla schiena,
pantaloni larghi e una cravatta a righe. Con la sua mano carnosa
indicò una sedia Windsor dalla parte opposta della sua disordinata
scrivania ed entrambi si sedettero. Un altro bellissimo tappeto
orientale copriva il pavimento e altre stampe Currier & Ives
adornavano le pareti color panna accanto a una libreria a vetri
contenente il Codice tributario, copie della rivista Trusts & Estates e gli atti di un convegno
sulla pianificazione patrimoniale. L’illuminazione, proveniente
dalle lampade con basi di cristallo, era tenue ed elegante.
«Grazie per avermi ricevuta con così poco
preavviso» disse Maggie, appoggiando
la borsa.
«Nessun problema. Anna mi ha detto che l’avrebbe
contattata.» James aggrottò la
fronte, appoggiando la punta delle dita sulla scrivania.
«Ovviamente, ero molto preoccupato da
ciò che è stato detto ad Anna in merito agli abusi che ha subìto da
parte sua. Tuttavia, ho letto la sentenza sulla custodia e la
documentazione che mi ha inviato per email e non ho trovato nessun
riferimento ad abusi fisici o negligenza. Vedo che l’unico motivo
per il quale lei hai perso la custodia è stata la psicosi post
partum. Questo ha dissipato i miei timori in merito agli abusi
fisici.»
«Sì» disse Maggie,
sollevata. «Non ho mai abusato di
lei, lo giuro.»
James aggrottò la fronte.
«Le mie condoglianze per la morte del
padre di Anna, Florian. Non l’ho mai conosciuto, a proposito. Aveva
ingaggiato il mio socio, che nel frattempo è andato in pensione.
Quando sono rimasto solo io allo studio, Florian mi ha chiesto di
seguire Anna.»
«Con quale frequenza vi vedete? Non so bene come
funzioni o che cosa fate quando vi vedete.»
«È
presto detto. Il padre di Anna ha creato un fondo fiduciario di cui
sua figlia è la beneficiaria e io sono il responsabile della
gestione del patrimonio.» James aprì le mani.
«La legge in materia di fondi e
patrimoni può essere molto complessa e io non sono uno di quegli
avvocati a cui piace creare un alone di mistero, quindi ora le
spiego.»
«Perfetto.» Maggie si
appoggiò allo schienale, ben contenta di ascoltare.
«In genere, mi vedo con Anna una volta all’anno e io
sono un amministratore fiduciario. Sono responsabile della gestione
dei beni patrimoniali, mi occupo di tenere la contabilità e di
altri documenti, compilando le dichiarazioni dei redditi e seguendo
le istruzioni ricevute da Florian in merito agli esborsi per Anna.
Ho discrezione nell’uso delle risorse per la salute, l’istruzione e
il sostentamento di Anna.»
«Si occupa di saldare i conti in
sintesi?»
«Sì. Contatterò la Congreve Academy per informarli
che Anna non finirà il semestre. Chiederò loro un rimborso della
retta per il secondo semestre, ma è probabile che il rimborso sarà
rateizzato. La retta per le studentesse del convitto è di
sessantacinquemila dollari.»
«Accipicchia.»
«È
tutto commisurato ai servizi che si ricevono. Neanche io mi faccio
pagare poco.» James sorrise. I suoi denti erano perfetti,
anche se macchiati dal tè. «A
proposito, anche il mio onorario viene pagato tramite il fondo. Ma
il problema non è il fondo, bensì la custodia. Ho letto i documenti
che mi ha inviato e i suoi diritti genitoriali nei confronti di
Anna non sono venuti meno. In altre parole, la sua psicosi post
partum l’ha resa inadeguata ai fini della custodia in quel momento,
ma non ha avuto alcun effetto sui suoi diritti legali come
madre.»
«Lo immaginavo» disse
Maggie, incoraggiata.
«In base alla legge del Maine, e senza dubbio anche
nelle giurisdizioni come la Pennsylvania, con la morte del padre di
Anna, la custodia legale e fisica della ragazza passa a lei.
Tuttavia, penso che lei debba recarsi in un tribunale dei minori in
Pennsylvania e chiedere loro di assegnarle la
custodia.»
«Devo farlo prima di portarla a casa con
me?»
«No. È solo una formalità. Deve avere il diritto
assoluto di prendere decisioni legali in merito al suo futuro. Anna
non è ancora maggiorenne, quindi finché non avrà compiuto diciotto
anni, sarà sotto la sua autorità legale. Lei ha l’autorità di
prenderla con sé e penso che questo sia ragionevole e certamente
desiderabile date le circostanze.»
«Perfetto!» Maggie
avrebbe voluto fare salti di gioia, ma si contenne.
«Ottimo.» James aprì
un fascicolo sulla sua scrivania, pieno zeppo di corrispondenza.
«Ora le spiego una cosa in merito al
fondo. Un fondo fiduciario è semplicemente un fondo. Io posso
continuare a fare spese dal fondo per conto di Anna fino a che lei
non sarà maggiorenne. Non credo che sia necessario rivolgersi a un
altro avvocato in Pennsylvania. Posso occuparmi di tutto da qui
senza problemi. La continuità della rappresentazione va a vantaggio
di Anna e lei vorrebbe che sia io a continuare a occuparmi di tutto
dopo il suo trasferimento.»
«Okay, per me va bene che continui a essere lei
l’amministratore fiduciario.»
«Grazie. Farò una copia di questi documenti e poi
glieli spedirò.» James indicò la
cartella. «Il fondo pagherà le spese
di Anna in futuro, anche mentre vive a casa vostra. Il suo fondo
copre le spese di Anna o quelle che lei stessa effettuerà per sua
figlia. Cibo, vestiti, libri, estetista, parrucchiere, abbonamento
in palestra oppure l’acquisto di un’auto, cosa di cui qui non aveva
bisogno. Vuole comprarne una, me l’ha già accennato. Possiede una
patente valida qui perché la scuola offre anche il servizio di
scuola guida. Dovrà controllare il codice della strada della
Pennsylvania.»
«Okay,» disse Maggie;
non aveva pensato a quell’aspetto.
«Anna andrà all’università e la legge della
Pennsylvania non definisce l’obbligo di un genitore a pagare la sua
retta. Nel caso di Anna questo non è un problema. Ci sono soldi a
sufficienza nel fondo per coprire la retta e tutte le altre spese
che ne conseguono.»
«A quanto ammonta il fondo
fiduciario?»
«Florian l’ha aperto, ma col tempo, il mediatore
finanziario che abbiamo assunto, Dave Cummings della Kennebunk
Investors, ha investito in azioni solide, blue-chip. Il fondo
probabilmente ha un valore di tre milioni, che Anna può ritirare al
compimento del diciottesimo anno di età, ma ne dobbiamo
parlare.»
«Tre milioni di dollari?» Maggie aveva immaginato che il valore fosse alto,
ma era molto più di quanto pensasse.
«Inoltre, al fondo si aggiungeranno altri soldi in
seguito alla morte del padre. Ho avuto numerosi contatti telefonici
con gli avvocati francesi nell’ultimo mese. Anna è l’unica erede
del padre, ma penso che sia molto incauto che lei riceva l’intero
patrimonio a un’età così giovane.»
«Oh, giusto.» Maggie
avrebbe dovuto immaginarlo. Florian aveva venduto la sua azienda
per trenta milioni di dollari all’epoca.
«Anna sta per ereditare un’enorme quantità di denaro
da suo padre. Secondo gli avvocati francesi, il suo patrimonio ha
un valore di quasi cinquanta milioni di dollari al netto delle
tasse e delle spese.»
«Cosa?» Maggie trasalì. «Mi
sta dicendo che, a diciotto anni, Anna erediterà cinquanta milioni
di dollari?»
«Sì, e che lei ci creda o no, non è una bella
notizia.» L’espressione di James si
inasprì, le guance cadenti contornavano una bocca con gli angoli
rivolti verso il basso. «Ho provato a
parlarne con Florian, ma praticamente non ha mai risposto alle mie
chiamate né alle email.»
«Ma cinquanta milioni di dollari? È una
fortuna!»
«Mi sembra sorpresa.»
«Proprio così.» Maggie
era sconcertata. «Non ne sapevo
nulla.»
«Ma sicuramente sapeva che il suo ex marito avrebbe
dato disposizioni per sua figlia nel testamento, no?» James alzò il palmo della mano. «Non voglio offenderla, per carità. Non voglio
accusarla di avere secondi fini. Le sue intenzioni sono chiaramente
buone.»
«Grazie, è che non mi è passato nemmeno per la
testa. Ero così contenta di ritrovare mia figlia e non sapevo che
volesse venire a vivere con me, quindi la sua situazione economica
era l’ultimo dei miei pensieri.»
«Quindi per essere chiari, Anna è una ragazza ricca
e il suo patrimonio appartiene solo a lei, non è né suo né di suo
marito.»
«Certo, capisco.»
Maggie provò a elaborare l’informazione. Anna era molto più ricca
di quanto fossero lei e Noah, il che sembrava davvero
assurdo.
«A proposito, io non mi sono occupato minimamente né
della stesura del testamento né del fondo. A ogni modo, è
completamente valido qui.»
«Okay.» Maggie
riordinò le idee. «Quindi che cosa
succede ai soldi ora? Restano da qualche parte?»
«Esatto e ci vorranno mesi prima che vengano
trasferiti sul fondo. Ma io avrei fatto in modo che Anna non
ricevesse l’intera somma a diciotto anni. È come vincere la
lotteria quando si è troppo giovani. Oppure mettiamo che Anna
incontri un ragazzo e lui scopra che sta per ricevere i soldi.
Potrebbe essere vittima di raggiri. Mi sono capitati altri casi del
genere.» James rabbrividì.
«Quando mi accingo a gestire un
patrimonio, di solito stabilisco che il primo esborso non avvenga
prima dei ventun anni e che gli importi vengano trasferiti ogni
cinque anni, spalmandoli su un arco di tempo più ampio
possibile.»
«Possiamo fare una cosa del genere
ora?» Maggie stava cercando di
pensare al futuro.
«Sì, ma non ancora. Non abbiamo il diritto di
cambiare le condizioni del fondo, se non vi è alcuna disposizione
al suo interno in tal senso, come in questo caso. Ma quando compirà
diciotto anni, Anna avrà la capacità legale di creare un fondo per
sé e potrà modificarne le condizioni. Le ho già consigliato di fare
così, in modo che gli esborsi inizino quando avrà venticinque anni
e che lei li riceva agli intervalli che le
suggerisco.»
«Che cosa ha detto Anna quando gliel’ha
suggerito?»
«Ha detto che era d’accordo. Di solito ascolta i
miei consigli. È prudente con i soldi. Ho già cominciato a redigere
un programma per gli esborsi e una bozza dei documenti che servono.
Anna compirà diciotto anni il prossimo marzo, quindi abbiamo tempo
per risolvere la questione e la verifica dell’autenticità del
testamento richiederà molto tempo per un patrimonio di questa
entità, a maggior ragione se è internazionale.»
«Va bene.»
«D’ora in avanti, lavorerò insieme ad Anna e a lei,
perciò io e lei resteremo sicuramente in contatto.» James si alzò, sistemandosi la cravatta.
«Grazie.» Si alzò
anche Maggie. «Sono felicissima che
Anna sia di nuovo nella mia vita.»
«È giusto che sia così e sono
sicuro che anche Anna ne sia felice. Ogni ragazza ha bisogno di una
madre.»