16
Maggie, prima
Maggie salì le scale della Congreve Inn e Anna si trascinava dietro il suo trolley. Era contenta che Anna avesse deciso di trascorrere la notte con lei invece che al dormitorio, e avevano già caricato la macchina. Arrivarono alla porta della camera e Maggie tirò fuori la chiave. «Anna, sto morendo di fame, tu no? Che ne dici del servizio in camera?»
«Bello.» Anna tirò il trolley sul pianerottolo. «Il servizio in camera qui deve essere ottimo. Fanno la parmigiana di melanzane con i formaggi locali. Tutti i genitori delle Parker alloggiano qui.»
«Be’, adesso non sei più una Parker.» Maggie entrò nella stanza e premette l’interruttore della luce, che fece accendere le abat-jour di cristallo vecchio stile sui comodini. La stanza aveva due enormi letti matrimoniali a baldacchino dalle tende a pois bianchi, e le poltrone di chintz erano abbinate alla carta da parati a motivo floreale ormai sbiadita. Sulla parete in fondo vi era una lunga vetrata corredata da tende di chintz, e l’effetto era incantevole.
Anna portò dentro la valigia. «Letti a baldacchino! Li adoro.»
«Mettiti comoda, io ordino due parmigiane. Che ne dici di un’insalata per contorno?»
«Perfetto!» Anna si tolse il cappotto e si sedette su uno dei letti.
«Prendiamo anche il dolce.» Maggie andò al tavolino, dove c’era un menu stampato sotto il vetro. «Possiamo scegliere fra torta al limone con semi di papavero, torta al cioccolato e pudding di pane...»
«Pudding di pane!»
«Zuccheri in arrivo!» Anche Maggie adorava il pudding di pane. La sua dieta non gliel’avrebbe permesso, ma questa era un’occasione speciale. È una bambina!, pensò, ma non disse nulla.
«Vogliamo guardare un film? Possiamo scegliere fra quelli gratuiti.» Anna prese il telecomando, accese la tv appoggiata sul tavolo e scorse i film disponibili. «Domani non c’è scuola, e in ogni caso non ci andrei.»
«Certo.» Maggie premette un tasto del telefono per richiedere il servizio in camera. «Lunedì cercherò di iscriverti alla Lower Merion. Non voglio che tu perda troppo tempo.»
«Sarò quella nuova della classe.» Anna aggrottò la fronte, preoccupata.
«Andrà tutto bene.» Maggie ordinò il servizio in camera, poi riagganciò. «Mia madre diceva sempre: ‘Chiusa una porta si apre un portone.’»
«Mia nonna diceva così?» Anna sbatté le palpebre, con un sorriso.
«Diceva anche: ‘Chi canta a tavola e fischia a letto è un matto perfetto’ e ‘Non mettere tutto quel cibo sulla forchetta’.» Era da una vita che Maggie non ripensava più a quei ricordi. Avere Anna con sé glieli aveva riportati alla mente e Maggie sentiva che lo spirito di sua madre era con lei e condivideva la sua felicità.
«Come si chiamava?»
«Cecilia Theresa Macari Ippoliti. Sembra di leggere un menu del ristorante, vero?»
Anna rise. «Posso vedere una sua foto quando arriviamo a casa?»
‘Casa.’ «Certo.» Maggie si sentiva il cuore scoppiare di gioia. «Ora troviamo un film e cominciamo il nostro pigiama party.»
«Che ne dici di questo?» Anna evidenziò Top Gun sullo schermo. «È da tanto che voglio vederlo.»
«Se non hai mai visto Top Gun, la tua educazione è incompleta.»
«Ah! Béccati questa, Congreve!» Anna selezionò il film.
«Sdraiamoci intanto che aspettiamo il servizio in camera.» Maggie si tolse le scarpe e si lasciò cadere al centro del letto.
«Ecco qua.» Anna si sedette sul letto e partirono i titoli di testa, accompagnati da un motivo musicale ritmato.
«Alza il volume, ragazza! L’effetto deve essere completo.»
«Dici sul serio?» Anna restituì lo sguardo, timidamente.
«Ma sì, metti a tutto volume!»
«Ah!» Anna alzò un po’ il volume, poi si distese sui cuscini e indicò il baldacchino a pois. «Questi puntini sono come le stelle in un cielo bianco. O come i fiocchi di neve in una tempesta.»
Maggie alzò lo sguardo, pensando che Anna avesse ragione. «È poetico. Ti piacciono le poesie?»
«Sì. A te?»
«Sì, ma non sempre le capisco.»
«Neanch’io, ma le scrivo lo stesso. Ho cercato di pubblicare su The Zephyr, la rivista di poesia della Congreve, ma non ci sono riuscita. Ho fatto leggere qualche poesia che ho scritto a Ellen.»
«Piacerebbe anche a me leggerle, un giorno.»
«Okay, oh, ci stiamo perdendo il film.» Anna si mise seduta, mentre guardava la tv, e Maggie spostò lo sguardo sullo schermo, una battaglia aerea fra due caccia militari. Improvvisamente si ricordò che Top Gun era un film che aveva per protagonista un pilota e nel quale uno dei piloti muore. Se la prese con sé stessa, chiedendosi come avrebbe reagito Anna al film, alla luce della morte di Florian.
«Anna, forse dovremmo guardare una storia d’amore o qualcosa del genere.»
«No, questo mi piace» replicò Anna, incollata allo schermo. «Chi sono i cattivi a cui stanno sparando?»
«È una scuola di aeronautica. Stanno facendo un’esercitazione.» Maggie si tirò su appoggiandosi ai cuscini, preoccupata. Anna si stava mordendo le unghie, assorbita dalla battaglia aerea nella quale un pilota di nome Cougar aveva avuto un attacco di panico.
«Vai, Maverick!»
«Tom ti tira su la giornata.» Maggie diventò ancora più nervosa all’arrivo della scena successiva in cui Maverick viene catapultato fuori insieme al compagno Goose, il pilota che muore.
«Ho capito. Vuole essere il numero uno. Tutta colpa del testosterone.»
Maggie tenne lo sguardo incollato su Goose. «Anna, sto ancora pensando se non sia meglio guardare un altro film. Questo qui ha delle parti un po’ tristi. È un film sui piloti.»
Anna la guardò, recependo il messaggio. «Non ti preoccupare per me, non sono una bambina.»
«Okay, va bene» disse Maggie, ma man mano che il film continuava era sempre più preoccupata, una scena emblematica dopo l’altra. Arrivò il servizio in camera che riempì l’aria con gli aromi deliziosi del pomodoro e della mozzarella, ma Anna non staccò mai gli occhi dallo schermo mentre sistemava il vassoio sul letto.
«Jester sembra un po’ stronzo.» Anna sorseggiò la sua bibita, e iniziò un’altra battaglia aerea.
«E infatti lo è.» Maggie prese un boccone della sua parmigiana. Anna sembrava divertirsi, ridacchiando quando arrivò la scena della partita a beach volley.
«Questi ragazzi hanno un fisico da urlo!» Anna mangiò avidamente, Maggie fece altrettanto ed entrambe finirono il proprio pasto, scherzando durante il film, per poi cadere in un silenzio irreale durante la scena d’amore. Maggie non riusciva a credere quanto fosse stata stupida a scegliere un film con scene di sesso e morte per la prima serata con sua figlia. La scena finì, poi inevitabilmente, la fatale battaglia aerea riempì lo schermo.
«Oh no.» Anna guardò il caccia vorticare nel cielo, cadendo in picchiata, mentre perdeva quota. La scena era così realistica che persino Maggie immaginò Florian durante l’incidente, chiedendosi come fossero stati gli ultimi istanti mentre l’aereo si schiantava a terra.
«Oh no!» ansimò Anna mentre Goose veniva sbalzato fuori dal seggiolino eiettabile, senza vita, precipitando in mare con il paracadute. Anna si voltò verso Maggie, affranta. La bocca aperta e gli occhi azzurri lucidi.
«Anna, mi dispiace tanto.» Maggie si alzò di scatto, andò da Anna e l’abbracciò mentre scoppiava in lacrime.
«Lo so... È solo un film... ma...»
«Va tutto bene, tesoro» disse Maggie, stringendo Anna e accarezzandole la schiena, mentre i singhiozzi scuotevano il suo corpo. Maggie sentiva tutto il dolore di Anna in quel pianto disperato e Maggie promise a sé stessa che non avrebbe mai più lasciato andare Anna.
A qualsiasi costo.