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Maggie, prima
Maggie salì le scale della
Congreve Inn e Anna si trascinava dietro il suo trolley. Era
contenta che Anna avesse deciso di trascorrere la notte con lei
invece che al dormitorio, e avevano già caricato la macchina.
Arrivarono alla porta della camera e Maggie tirò fuori la chiave.
«Anna, sto morendo di fame, tu no?
Che ne dici del servizio in camera?»
«Bello.» Anna tirò il
trolley sul pianerottolo. «Il
servizio in camera qui deve essere ottimo. Fanno la parmigiana di
melanzane con i formaggi locali. Tutti i genitori delle Parker
alloggiano qui.»
«Be’, adesso non sei più una Parker.» Maggie entrò nella stanza e premette
l’interruttore della luce, che fece accendere le abat-jour di
cristallo vecchio stile sui comodini. La stanza aveva due enormi
letti matrimoniali a baldacchino dalle tende a pois bianchi, e le
poltrone di chintz erano abbinate alla carta da parati a motivo
floreale ormai sbiadita. Sulla parete in fondo vi era una lunga
vetrata corredata da tende di chintz, e l’effetto era
incantevole.
Anna portò dentro la valigia.
«Letti a baldacchino! Li
adoro.»
«Mettiti comoda, io ordino due parmigiane. Che ne
dici di un’insalata per contorno?»
«Perfetto!» Anna si
tolse il cappotto e si sedette su uno dei letti.
«Prendiamo anche il dolce.» Maggie andò al tavolino, dove c’era un menu
stampato sotto il vetro. «Possiamo
scegliere fra torta al limone con semi di papavero, torta al
cioccolato e pudding di pane...»
«Pudding di pane!»
«Zuccheri in arrivo!»
Anche Maggie adorava il pudding di pane. La sua dieta non
gliel’avrebbe permesso, ma questa era un’occasione speciale.
È una bambina!, pensò, ma non disse
nulla.
«Vogliamo guardare un film? Possiamo scegliere fra
quelli gratuiti.» Anna prese il
telecomando, accese la tv appoggiata sul tavolo e scorse i film
disponibili. «Domani non c’è scuola,
e in ogni caso non ci andrei.»
«Certo.» Maggie
premette un tasto del telefono per richiedere il servizio in
camera. «Lunedì cercherò di
iscriverti alla Lower Merion. Non voglio che tu perda troppo
tempo.»
«Sarò quella nuova della classe.» Anna aggrottò la fronte, preoccupata.
«Andrà tutto bene.»
Maggie ordinò il servizio in camera, poi riagganciò.
«Mia madre diceva sempre: ‘Chiusa una
porta si apre un portone.’»
«Mia nonna diceva così?» Anna sbatté le palpebre, con un sorriso.
«Diceva anche: ‘Chi canta a tavola e fischia a letto
è un matto perfetto’ e ‘Non mettere tutto quel cibo sulla
forchetta’.» Era da una vita che
Maggie non ripensava più a quei ricordi. Avere Anna con sé glieli
aveva riportati alla mente e Maggie sentiva che lo spirito di sua
madre era con lei e condivideva la sua felicità.
«Come si chiamava?»
«Cecilia Theresa Macari Ippoliti. Sembra di leggere
un menu del ristorante, vero?»
Anna rise. «Posso vedere una sua foto quando arriviamo a
casa?»
‘Casa.’ «Certo.» Maggie si
sentiva il cuore scoppiare di gioia. «Ora troviamo un film e cominciamo il nostro pigiama
party.»
«Che ne dici di questo?» Anna evidenziò Top
Gun sullo schermo. «È da tanto che
voglio vederlo.»
«Se non hai mai visto Top
Gun, la tua educazione è incompleta.»
«Ah! Béccati questa,
Congreve!» Anna selezionò il
film.
«Sdraiamoci intanto che aspettiamo il servizio in
camera.» Maggie si tolse le scarpe e
si lasciò cadere al centro del letto.
«Ecco qua.» Anna si
sedette sul letto e partirono i titoli di testa, accompagnati da un
motivo musicale ritmato.
«Alza il volume, ragazza! L’effetto deve essere
completo.»
«Dici sul serio?» Anna
restituì lo sguardo, timidamente.
«Ma sì, metti a tutto volume!»
«Ah!» Anna alzò un po’
il volume, poi si distese sui cuscini e indicò il baldacchino a
pois. «Questi puntini sono come le
stelle in un cielo bianco. O come i fiocchi di neve in una
tempesta.»
Maggie alzò lo sguardo,
pensando che Anna avesse ragione. «È
poetico. Ti piacciono le poesie?»
«Sì. A te?»
«Sì, ma non sempre le capisco.»
«Neanch’io, ma le scrivo lo stesso. Ho cercato di
pubblicare su The Zephyr, la rivista
di poesia della Congreve, ma non ci sono riuscita. Ho fatto leggere
qualche poesia che ho scritto a Ellen.»
«Piacerebbe anche a me leggerle, un
giorno.»
«Okay, oh, ci stiamo perdendo il
film.» Anna si mise seduta, mentre
guardava la tv, e Maggie spostò lo sguardo sullo schermo, una
battaglia aerea fra due caccia militari. Improvvisamente si ricordò
che Top Gun era un film che aveva per
protagonista un pilota e nel quale uno dei piloti muore. Se la
prese con sé stessa, chiedendosi come avrebbe reagito Anna al film,
alla luce della morte di Florian.
«Anna, forse dovremmo guardare una storia d’amore o
qualcosa del genere.»
«No, questo mi piace»
replicò Anna, incollata allo schermo. «Chi sono i cattivi a cui stanno
sparando?»
«È una
scuola di aeronautica. Stanno facendo un’esercitazione.»
Maggie si tirò su appoggiandosi ai cuscini, preoccupata. Anna si
stava mordendo le unghie, assorbita dalla battaglia aerea nella
quale un pilota di nome Cougar aveva avuto un attacco di
panico.
«Vai, Maverick!»
«Tom ti tira su la giornata.» Maggie diventò ancora più nervosa all’arrivo della
scena successiva in cui Maverick viene catapultato fuori insieme al
compagno Goose, il pilota che muore.
«Ho capito. Vuole essere il numero uno. Tutta colpa
del testosterone.»
Maggie tenne lo sguardo
incollato su Goose. «Anna, sto ancora
pensando se non sia meglio guardare un altro film. Questo qui ha
delle parti un po’ tristi. È un film sui piloti.»
Anna la guardò, recependo il
messaggio. «Non ti preoccupare per
me, non sono una bambina.»
«Okay, va bene» disse
Maggie, ma man mano che il film continuava era sempre più
preoccupata, una scena emblematica dopo l’altra. Arrivò il servizio
in camera che riempì l’aria con gli aromi deliziosi del pomodoro e
della mozzarella, ma Anna non staccò mai gli occhi dallo schermo
mentre sistemava il vassoio sul letto.
«Jester sembra un po’ stronzo.» Anna sorseggiò la sua bibita, e iniziò un’altra
battaglia aerea.
«E infatti lo è.»
Maggie prese un boccone della sua parmigiana. Anna sembrava
divertirsi, ridacchiando quando arrivò la scena della partita a
beach volley.
«Questi ragazzi hanno un fisico da
urlo!» Anna mangiò avidamente, Maggie
fece altrettanto ed entrambe finirono il proprio pasto, scherzando
durante il film, per poi cadere in un silenzio irreale durante la
scena d’amore. Maggie non riusciva a credere quanto fosse stata
stupida a scegliere un film con scene di sesso e morte per la prima
serata con sua figlia. La scena finì, poi inevitabilmente, la
fatale battaglia aerea riempì lo schermo.
«Oh no.» Anna guardò
il caccia vorticare nel cielo, cadendo in picchiata, mentre perdeva
quota. La scena era così realistica che persino Maggie immaginò
Florian durante l’incidente, chiedendosi come fossero stati gli
ultimi istanti mentre l’aereo si schiantava a terra.
«Oh no!» ansimò Anna
mentre Goose veniva sbalzato fuori dal seggiolino eiettabile, senza
vita, precipitando in mare con il paracadute. Anna si voltò verso
Maggie, affranta. La bocca aperta e gli occhi azzurri lucidi.
«Anna, mi dispiace tanto.» Maggie si alzò di scatto, andò da Anna e
l’abbracciò mentre scoppiava in lacrime.
«Lo so... È solo un film... ma...»
«Va tutto bene, tesoro» disse Maggie, stringendo Anna e accarezzandole la
schiena, mentre i singhiozzi scuotevano il suo corpo. Maggie
sentiva tutto il dolore di Anna in quel pianto disperato e Maggie
promise a sé stessa che non avrebbe mai più lasciato andare
Anna.
A qualsiasi costo.