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Noah, dopo
Processo, quinto giorno
«Dottor Alderman, lei e sua moglie avete organizzato un barbecue il 6 maggio per presentare Anna ai vostri amici, non è vero?»
«Sì.»
«La prego di leggere il reperto dell’accusa numero 52 e poi ne parleremo.» Linda fece un cenno al suo assistente.
Noah si girò verso lo schermo per vedere una trascrizione che avrebbe potuto recitare a memoria.
Sig. Carter: Anna, racconti alla corte che cosa è successo dopo il barbecue.
Sig.na Desroches: È successo dopo che se n’erano andati tutti, gli ospiti intendo, ma prima, il mio patrigno mi aveva dato del vino. Mi ha dato il bicchiere durante la festa, mentre mi passava vicino, e mi ha detto ‘bevi qualcosa.’ Era un bicchiere di plastica rossa, quindi ho pensato che ci fosse della Coca-Cola o qualcosa del genere. Ma quando ho guardato dentro, ho visto che era vino.
Sig. Carter: Ma lei ha solo diciassette anni, non ha ancora l’età per bere, non è vero?
Sig.na Desroches: Sì.
Sig. Carter: Lei ha bevuto il vino?
Sig.na Desroches: Sì, pensavo che andasse bene perché era stato lui a darmelo.
Sig. Carter: Ha sentito gli effetti dell’alcol?
Sig.na Desroches: Decisamente sì, perché non avevo mangiato molto.
Sig. Carter: Quindi che cosa è successo dopo?
Sig.na Desroches: Sono andati tutti via, e io ero da sola nel bagno vicino alla scala. Il gabinetto non smetteva di scaricare acqua. Mia madre era di sopra e mettere a letto Caleb e ho pensato che Noah fosse fuori, a sistemare la griglia.
Sig. Carter: Bene, proceda.
Sig.na Desroches: Ho sentito Noah camminare lungo il corridoio e l’ho chiamato per sistemare il gabinetto. Lui è entrato e gli ho fatto vedere che l’acqua continuava a scorrere, ma lui ha allungato la mano e... Oddio, è orribile.
Sig. Carter: Non si preoccupi.
Sig.na Desroches: Comunque, mi ha spinta contro il muro e mi ha baciata, e io sentivo che aveva, come dire, nei suoi pantaloni...
Sig. Carter: Un’erezione?
Sig.na Desroches: Sì, e mentre mi baciava mi ha palpato il seno e ha fatto un gemito che era davvero disgustoso.
Sig. Carter: Lui non ha detto niente?
Sig.na Desroches: Sì, ha detto ‘Sono pazzo di te. Devi permettermi di scoparti.’
Sig. Carter: Poi che cos’è successo?
Sig.na Desroches: All’improvviso, ho sentito mia madre sulle scale e ho gridato ‘Mamma, aiuto!’ e sono uscita di corsa dal bagno per andarle incontro.
Noah aspettava le domande che sarebbero seguite, sentendo la ripugnanza collettiva nell’aula. La deposizione era proiettata in bella vista, quindi non poteva essere ignorata. Quel ‘Devi permettermi di scoparti’ aleggiava alle sue spalle.
«Dottor Alderman, lei aveva bevuto la sera del barbecue, non è vero?»
«Sì.»
«Quanto aveva bevuto?»
«Tre birre, con un hamburger e un hot dog.»
«Risentiva degli effetti dell’alcol quella sera?»
«No.» Noah non aveva mai sentito un tale silenzio in aula. Sapeva che la galleria e la giuria stavano ancora reagendo.
«Non è vero che lei ha dato ad Anna del vino quella sera?»
«No.»
«Le ha dato qualcosa da bere?»
«Sì.»
«Che cos’era?»
«Un bicchiere di plastica rosso con della Coca-Cola.»
Linda fece una smorfia. «Dottor Alderman, non è possibile che lei si sia sbagliato e che le abbia dato del vino invece di una bibita?»
«No.»
«Lei ha detto ‘bevi qualcosa’ quando le ha passato il bicchiere?»
«Sì.»
«Quindi Anna mentiva quando ha testimoniato che si trattasse di vino, è questo che sta dicendo?»
«Sì.»
«Dottor Alderman, non è vero che lei ha baciato Anna e l’ha stretta a sé con violenza mentre aveva un’erezione?»
«No.» Noah sentiva i giurati spostarsi sulle sedie. Le persone in galleria si scambiavano sguardi con sorrisetti nervosi. La disegnatrice in aula lo fissava talmente tanto che era possibile che stesse memorizzando i suoi tratti e i giornalisti scribacchiavano sui loro taccuini.
«Lei ha baciato Anna e l’ha stretta a sé con violenza mentre aveva un’erezione?»
«No.» Noah sapeva che Linda stava ripetendo le parole per mortificarlo e scioccare la giuria. La giuria poteva anche essere scioccata, ma lui era ben oltre la mortificazione.
«Non è vero che lei le ha palpato il seno?»
«No.» Noah ricordò che Anna indossava il prendisole a scacchi celeste che indossava il primo giorno, senza il giubbino di jeans.
«È la parola di Anna contro la sua, non è vero, dottor Alderman?»
«Sì.»
«Solo che lei è qui e Anna è morta, non è vero?»
«Obiezione, Vostro onore!» Thomas si alzò a metà.
«Ritiro la domanda, Vostro onore» disse Linda, senza neanche aspettare la decisione del giudice Gardner. Si rivolse verso Noah. «Dottor Alderman, non è vero che lei ha detto ad Anna che voleva ‘scoparla’?»
«No.»
Il giudice Gardner aggrottò la fronte. «Avvocato, trovi un eufemismo per favore.»
Linda arricciò le labbra. «Dottor Alderman, non è vero che lei ha fatto ad Anna una proposta sessuale per la seconda volta?»
«No, non le ho mai fatto alcuna proposta sessuale, in nessuno dei due casi. Ho sentito Anna che chiamava dal bagno, quindi sono entrato e lei mi ha detto che continuava a scorrere acqua nel gabinetto.» Il racconto di Noah corrispondeva esattamente a quello dell’udienza per la protezione contro gli abusi. «Mi sono chinato, ho tolto il coperchio dalla cassetta dello scarico, e ho guardato dentro, ma sembrava tutto a posto. Ho sentito mia moglie che scendeva le scale, quando mi sono girato, Anna era contro la parete, che si era tolta la bretellina del reggiseno. Ha gridato ‘Mamma, aiuto!’ e poi è scappata di corsa dal bagno.»
«Quindi, secondo lei, Anna sta mentendo sull’intero incidente?»
«Sì.»
«Per quale motivo Anna avrebbe inventato una tale menzogna sul suo conto?»
«Non lo so.»
«Anna non aveva tutti i motivi per dire cose belle sul suo conto, per ringraziarla del fatto che lei gli avesse dato una casa, o no?»
«Sì.»
«Per quale motivo Anna avrebbe inventato una tale menzogna quando, così facendo, sarebbe finita in tribunale a un’udienza per un ordine di protezione contro gli abusi, durante la quale Anna era chiaramente a disagio durante la deposizione?»
«Non ne ho idea.» Noah sapeva che Anna non era a disagio durante l’udienza. Stava fingendo di essere a disagio, ma non lo era.
«Quindi neanche lei ha la più pallida idea del motivo per il quale Anna avrebbe inventato una tale menzogna, è corretto?»
«Sì.» Noah si rese conto che l’unica risposta alla domanda era sì, ma in quel modo sembrava un’ammissione.
Improvvisamente in fondo all’aula, l’usciere si spostò di lato, e la porta si aprì. Una donna con indosso un giubbino di jeans uscì dall’aula.
Era Maggie, se n’era andata.