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Noah, dopo
Processo, quinto giorno
«Dottor Alderman, la prego di rivolgere la sua attenzione al reperto dell’accusa numero 52.»
Noah si rivolse verso lo schermo, sentendosi morire.
Sig. Carter: Che cosa è successo durante la lezione di guida il 27 aprile che ha dato origine a questa istanza?
Sig.na Desroches: Era piuttosto buio e io e il mio patrigno Noah eravamo nel parcheggio, e non c’era nessuno nelle vicinanze. Be’, forse c’erano alcune auto ma erano lontane e io mi stavo esercitando a entrare e uscire dal posto macchina accanto a un palo, dove c’era il lampione.
Sig. Carter: Ed eravate soli in macchina?
Sig.na Desroches: Sì, ho chiesto a Noah se poteva venire con noi il mio fratellastro Caleb, che è suo figlio, ma lui mi ha detto di no, che avevo bisogno di concentrarmi. Comunque, stavo facendo retromarcia e lui mi stava facendo vedere come usare lo specchietto retrovisore esterno, quindi la mia testa era girata dalla parte opposta e, all’improvviso, ho sentito la sua mano sulla mia coscia sopra il vestito. Ero così sorpresa che ho fatto cadere il cellulare dal cruscotto.
Sig. Carter: Lei non ha detto niente?
Sig.na Desroches: No, ero molto spaventata e stavo per dire qualcosa, ma non sapevo cosa dire, quindi io ho, cioè, ho fatto finta che non stesse succedendo nulla.
Sig. Carter: Lui non ha detto niente?
Sig. Owusu: Obiezione, si sta chiedendo una testimonianza indiretta.
Sig. Carter: Vostro onore, come lei sa, le udienze per un ordine di protezione contro gli abusi non aderiscono rigorosamente al regolamento probatorio e il cliente del sig. Owusu è libero di confutare questa testimonianza durante la sua deposizione.
Giudice Jane Hamilton: Respinta.
Sig. Carter: Grazie, Vostro onore.
Sig. Owusu: Grazie, Vostro onore.
Sig. Carter: Ricorda la domanda? Era ‘Lui non ha detto niente?’
Sig.na Desroches: Ha detto ‘Ti piace?’ e ha spostato la mano ancora più su, se capisce cosa voglio dire.
Sig. Carter: Anna, so che è difficile, ma deve spiegare che cosa intende.
Sig.na Desroches: Ma è molto imbarazzante e mi sento così strana.
Sig. Carter: Capisco, ma la prego, cerchi di spiegare quanto più possibile nel dettaglio.
Sig.na Desroches: Ha spostato la mano più su sulla mia coscia, cioè, vicino ai miei slip e ha detto: ‘Posso insegnarti molte cose più importanti di come guidare una macchina. La tua prima volta deve essere speciale e io so come fare.’
Sig. Carter: E lei che cosa ha detto, se ha detto qualcosa?
Sig.na Desroches: Non sapevo che cosa dire, ero sconvolta, e ho detto ‘Ma che fai?’ e lui ha fatto tutto l’innocente e ha tolto la mano. Ha detto ‘Volevo solo prendere il telefono che era caduto.’ E io ho detto ‘Non farlo mai più o lo dico a mamma.’»
Sig. Carter: E lui che cosa ha detto, se ha detto qualcosa?
Sig.na Desroches: Niente.
«Dottor Alderman, lei ricorda l’incidente al quale fa riferimento Anna, non è vero?»
«No, non è andata così» rispose Noah, coerentemente con la deposizione dell’udienza per l’ordine di protezione.
«Lei non ha portato Anna a guidare la sera in questione?»
«Sì.»
«Caleb non è il suo figlio di dieci anni?»
«Sì.» Noah sentì una fitta profonda al pensiero di Caleb. Vedeva suo figlio due volte al mese, quando Kathy, la migliore amica di Maggie, lo portava nel carcere correttivo della contea di Montgomery.
Parlavano di argomenti leggeri, ma Caleb era sempre nervoso, con lo sguardo fisso sugli altri detenuti nella stanza delle visite, che piangevano o addirittura litigavano con i propri familiari. Quel che era peggio è che Noah aveva capito che Caleb lo vedeva con occhi diversi, era più circospetto, ed era comprensibile. Noah non si dava pace nel pensare a quello che aveva fatto a Caleb, e la sua unica consolazione era sapere che suo figlio era a casa con Maggie, che lo amava con tutta sé stessa.
«Dottor Alderman, non è vero che Anna ha chiesto di far venire Caleb con voi alla lezione di guida, ma lei ha rifiutato dicendo che Anna doveva concentrarsi?»
Durante l’udienza, a Noah non era stata fatta quella domanda. «Sì, è vero. Ma il vero motivo per cui non ho fatto venire Caleb era perché mia moglie mi aveva chiesto di andare da solo con Anna per passare del tempo insieme.»
Linda spalancò gli occhi. «Lei sta dichiarando di essere uscito a guidare con Anna da solo su richiesta di sua moglie?»
«Sì.» Noah ignorò gli spettatori nella galleria, che si giravano a destra e a sinistra scambiandosi occhiate.
«Lei non ha specificato questo dettaglio nell’udienza per la protezione contro gli abusi, vero?»
«No, perché non mi è stato chiesto specificatamente.»
Linda aggrottò la fronte in modo esagerato. «Quindi è possibile che gli sia stata fatta questa domanda, che però non è stata sufficientemente specifica, è questo che sta dicendo?»
«» disse Noah, sapendo che era la risposta sbagliata ma l’unica che aveva.
«Quindi, lei ora sta dicendo che il motivo per il quale è uscito da solo con Anna senza Caleb è perché gliel’ha chiesto sua moglie?»
«Sì.»
«Ma non è la stessa cosa che lei ha detto ad Anna, vero?»
Noah sbatté le palpebre. «No.»
«Dottor Alderman, quando Anna le ha chiesto se Caleb poteva venire con voi, lei le ha detto di no perché Anna doveva concentrarsi, non è così?»
«Sì.»
«Quindi lei ha mentito ad Anna, non è vero?»
«Sì.» Noah sentì i giurati spostarsi sulle sedie alle sue spalle, semmai fosse servita un’ulteriore riprova di quanto stesse andando male la sua deposizione. E Maggie era in aula.
«Non è vero che lei ha messo la mano sulla coscia di Anna?»
«No, le cose non sono andate così.»
«Dottor Alderman, la prego di rispondere sì o no. Lei ha messo o non ha messo la mano sulla coscia di Anna?»
«Non è una domanda alla quale si possa rispondere con un sì o con un no e posso spiegare.» Noah vide Thomas che lo guardava con disapprovazione, ma era inevitabile. «In realtà è successo che io ho messo la mano sulla sua gamba, forse sulla sua coscia ma sicuramente non sotto il suo vestito, perché il suo cellulare è scivolato dal cruscotto e le è caduto in grembo. Lei ha detto: ‘Ops, mi è caduto il telefono’ E io mi sono chinato a prenderlo. È possibile che io le abbia messo la mano sul grembo, ma stavo prendendo il telefono e non ci sono riuscito, quindi mi sono fermato.»
«Quindi anche se Anna ha detto la verità su Caleb, stava mentendo quando ha detto che lei le ha messo la mano sotto il vestito?»
«Sì.»
«E anche se Anna ha detto la verità su Caleb, stava mentendo quando ha affermato che lei le ha detto che avrebbe potuto rendere speciale la sua prima volta?»
«Sì.»
«Dottor Alderman, lei non stava facendo riferimento alla sua verginità?»
«Non ho detto nulla del genere.»
«Ma lei sa se Anna era vergine?»
Noah si chiese se Maggie ricordasse la loro conversazione. Niente di tutto questo era emerso nell’udienza per l’ordine di protezione. Era stato tutto molto più all’acqua di rose. Noah non sapeva se mentire o dire la verità. La verità avrebbe peggiorato la sua situazione, quindi mentì. «Credo che lo fosse.»
«Come fa a saperlo?»
«Me l’ha detto mia moglie.»
«Dottor Alderman, lei non ha fatto ad Anna avances sessuali durante la lezione di guida?»
«No.»
«Lei afferma di avere messo la mano sul grembo di Anna per prendere il telefono?»
«Sì, ho pensato che lei volesse che io glielo prendessi.»
«Ma, persino secondo la sua versione dell’incidente, non è stata Anna a chiederle di prendere il telefono, vero?»
«No, ho pensato che fosse implicito. Lei ha detto: ‘Ops, mi è caduto il telefono’.» Noah si rese conto che non gli era stato chiesto nemmeno questo all’udienza.
Linda aggrottò la fronte. «Dottor Alderman, lei sta affermando che pensa che sia implicito che quando a una ragazzina cade il telefono in grembo lei abbia il diritto di infilarle la mano tra le gambe per riprenderlo?»
«Obiezione, Vostro onore.» Thomas balzò in piedi. «Questo fornisce informazioni inesatte sulla deposizione del mio cliente.»
Linda si rivolse al giudice Gardner. «Vostro onore, questa è la sostanza della deposizione del Dottor Alderman.»
Il giudice Gardner scosse la testa. «Accolta, signora Swain-Pettit, la prego di riformulare la domanda.»
«Grazie, Vostro onore» disse Thomas, mettendosi a sedere.
«Vostro onore, ritiro la domanda e ne faccio un’altra.» Linda si rivolse a Noah. «Dottor Alderman, non è vero che lei ha usato il telefono che è caduto come una scusa per mettere le mani sul grembo di Anna?»
«No.»
«Non è vero che lei aveva crescenti pulsioni sessuali nei confronti di Anna?»
«No.»
«Approfondiamo la questione» disse Linda, facendo un cenno al suo assistente.