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La distanza era breve, ma gli sembrò durare un’eternità. Victor lottò contro il fango e la pioggia gelata mentre guardava Krieger riprendersi dalla caduta, rimettersi velocemente in ginocchio, alzarsi, e quindi girarsi, estraendo una pistola di riserva, piccola e compatta...

...che Victor agguantò, afferrandola dalla canna con la mano sinistra mentre oscillava dalla sua parte, e strattonandola verso l’alto compiendo un cerchio esatto che fece girare la mano di Krieger all’indietro nel modo sbagliato.

L’enorme pressione sulla giuntura del suo polso costrinse Krieger a lasciare l’arma, ma dei rapidi colpi all’addome e alla faccia colsero Victor di sorpresa prima che potesse ruotarla per sparare. Un manrovescio gli fece perdere la presa della pistola.

La sentì atterrare nel fango con un tonfo.

Victor arretrò per scrollarsi di dosso gli effetti dei colpi, con la guardia sollevata, pronto per pararne altri. Krieger non lo seguì. Accolse la pausa per togliersi la sua imbracatura tattica.

Non voleva dare a Victor alcun punto di appiglio.

Si guardarono reciprocamente attraverso qualche metro di fango.

«Ci siamo già trovati in questa situazione» disse Victor.

Krieger annuì. «Stavo pensando la stessa cosa. La storia, della quale siamo testimoni, tende a ripetersi.»

«E quelli che non prestano attenzione alle sue lezioni sono destinati a ripetere gli stessi errori.»

«Conosco il detto.»

«Allora cambiamo quella storia» disse Victor.

«Questo sarebbe stato molto meno doloroso per entrambi se avessi permesso a quei serbi di ucciderti.»

«Non mi arrenderò così facilmente»

Krieger sorrise, protendendosi in avanti. «Conosco il valore della perseveranza.»

A quel punto, a un passo da Victor, si lanciò contro di lui, sollevandolo e facendo atterrare entrambi sul cofano di una macchina arrugginita.

Colpirono il fango nello stesso momento, Victor era sotto, ma usò il terreno viscido per scivolare via da Krieger, prima che potesse sfruttare la sua posizione. Entrambi gli uomini erano in piedi dopo pochi secondi, Krieger attaccò per primo con un pugno diretto che Victor fu abbastanza veloce da parare con l’avambraccio sinistro.

Era una finta per distrarre Victor da un inaspettato calcio, ma il tedesco mancò il ginocchio e colpì la coscia, vicino alla ferita da taglio, non ancora guarita. Il dolore scioccante lo fece indietreggiare di un passo.

Krieger attaccò ancora. Victor era pronto, si mosse di lato in modo che il suo aggressore lo superasse e il suo slancio venisse dirottato contro un muro di metallo.

Una striscia di sangue apparve sull’acciaio zincato, prima che la pioggia implacabile lo ripulisse.

Il tedesco si voltò, un taglio profondo e frastagliato gli attraversava il cuoio capelluto, macchiando i suoi capelli di rosso. I suoi occhi erano leggermente vitrei (disorientati dall’impatto), ma il dolore alla coscia trattenne Victor dal precipitarsi verso di lui per approfittarne. Sapeva di aver perso un po’ di velocità.

«Non ti arrendi mai, vero?» disse Victor.

«Non si tratta di arrendersi. Si tratta di avere fiducia in sé stessi.»

«Valgo davvero tutto questo?»

Krieger si toccò la ferita alla testa. «Questo non è niente. Questo è un allenamento.»

Si avvicinarono l’uno all’altro, muovendosi in cerchio, attaccando con più prudenza, più attenti alla difesa, senza esporsi troppo. Victor tremava sotto il diluvio nonostante l’adrenalina in circolo. La pelle di Krieger era impallidita, diventando quasi bianca. Entrambi gli uomini, a ogni respiro, emettevano nuvole di vapore verso il cielo.

Victor disse: «Non siamo costretti a farlo.»

«È quello per cui siamo pagati.»

«Tu verrai pagato solo se mi uccidi» disse Victor. «Io non ottengo niente da tutto questo.»

Krieger disse: «Questo è il prezzo che devi pagare per essere stato pagato tutte quelle volte in passato. È una conclusione inevitabile per la vita che conduciamo. Era previsto sin dall’inizio che sarebbe finita così.»

«Lo so da tempo» ammise. «E tu devi sapere che vale lo stesso per te.»

Il mento di Krieger si abbassò annuendo leggermente. «Siamo pagati oro, ma restituiamo sangue.»

«Non sembra proprio un accordo vantaggioso messo in questi termini, sbaglio?»

«Ahimè, non possiamo negoziare le nostre condizioni una volta che abbiamo venduto le nostre vite.»

Sentì la voce di Abigail nella sua testa: ‘Possiamo sempre negoziare.’

Krieger fece cenno a Victor di avvicinarsi, quindi Victor afferrò una pietra dal fango e la scagliò a Krieger, il quale la eluse abbastanza facilmente, ma Victor sfruttò il momento di distrazione per attaccarlo con una pioggia di colpi: tirandogli pugni sul corpo, gomitate sulla testa.

Uno riuscì a penetrare la guardia del tedesco.

Il sangue cadde sul terreno insieme alla pioggia, ma Krieger era tanto forte quanto tenace e gettò le braccia attorno ai fianchi di Victor, costringendolo ad allontanarsi e facendolo piegare all’indietro.

Incespicò, i piedi si muovevano velocemente per evitare la caduta, ma non aveva tenuta e Krieger ringhiò, determinato e potente, togliendogli il supporto dalle gambe.

Il terreno era inzuppato di fango, il quale assorbì l’impatto e ne soppresse la violenza, che altrimenti lo avrebbe tramortito. Victor avvolse le gambe attorno alla vita di Krieger e cominciò a manovrare il braccio destro dell’uomo per serrargli il gomito.

Krieger era abbastanza abile da sfuggire alla morsa e tentare di rimettersi in piedi, ma le gambe di Victor erano così strette intorno a lui che dovette sollevare il peso di entrambi.

La sua faccia diventò rossa per lo sforzo, il fango gli impediva di trovare una posizione stabile. Victor ne approfittò e afferrò Krieger dal coppino e lo strattonò verso il basso, facendogli perdere l’equilibrio. La schiena di Victor colpì nuovamente il fango, ma lo slancio portò Krieger oltre la sua testa.

Il tedesco si capovolse, e ricadde a sua volta con la schiena nel fango.

Il suo errore fu quello di muoversi in avanti per spingersi in posizione verticale, dando la schiena al suo avversario, perché Victor si stava già sollevando ed era in piedi davanti a Krieger prima che lui riuscisse a fare lo stesso.

Con entrambe le mani Victor spinse la testa di Krieger verso il basso, usando tutti i muscoli della sua schiena e delle spalle per far sprofondare la faccia del tedesco nel fango.

Krieger tentò di sollevarsi. Era più forte di Victor, ma le sue ginocchia erano intrappolate sotto di lui e la sua testa era troppo lontana dai fianchi per massimizzare quella forza. Victor lottò contro di lui sfruttando la sua posizione di vantaggio, usava la sua forza per tenere il naso e la bocca del nemico nel fango, negandogli l’aria e rendendolo più debole ogni secondo che passava.

Sentì la forza del tedesco calare, poi la sentì calare troppo velocemente quando smise di opporre resistenza con un braccio. La faccia di Krieger sprofondò ancora di più nel fango e Victor dovette mantenersi saldo per non perdere l’equilibrio a causa di quell’improvvisa perdita di resistenza.

Guardò a destra e a sinistra del terreno cercando qualcosa che Krieger potesse star tentando di raggiungere, come aveva fatto con il coltello sul treno, ma non c’era niente.

Mantenne la sua posizione, tutta la sua energia era concentrata nello spingere il suo nemico verso il basso e soffocarlo, realizzò quello che Krieger stava facendo solo quando sentì le sue dita sulla sua coscia.

Il pollice di Krieger trovò il punto in cui il coltello aveva perforato Victor e premette, poi, quando la ferità si aprì per la pressione, lo spinse all’interno della carne di Victor.

Ruggì, si infransero su di lui ondate di dolore ancora più violente di quando era stato accoltellato la prima volta.

L’istinto gli fece afferrare la mano di Krieger esposta, e la distorse completamente, rompendogli il polso prima di lanciarsi all’indietro, sopraffatto dal dolore.

Perse l’equilibrio, e barcollò dominato dalle vertigini e dall’imminente perdita dei sensi.

Victor cadde, l’oscurità invadeva la sua visione periferica. Svenire avrebbe significato porre fine al dolore, ed entrare in una dolce beatitudine, dalla quale non si sarebbe mai più svegliato. Resistette.

Attraverso la sua visuale offuscata vide Krieger rialzarsi, ma non andò verso Victor. Invece, incespicò per raggiungere il punto in cui la sua Armalite giaceva nel fango.

Victor si diresse verso la pistola.

Raggiunsero le armi nello stesso istante, e si voltarono per affrontarsi.