successo. Gli confessò con minuzia l'odio amoroso che lei aveva avuto per Bill e Bill per lei, quel triplice amore a catena nel quale s'erano avvolti tutti e tre creando un nodo che si poteva sciogliere soltanto con la sua fuga: Richard che voleva lei e Bill, Bill che voleva lei e Richard, lei che alla fine voleva Richard e Bill. Ma ora, concluse, tutto questo era finito: perché lei voleva soltanto un uomo di nome Francesco. Quando concluse, Francesco stava in fondo alla stanza, vestito. Le sue braccia ciondolavano prive di forza e il suo volto non sembrava nemmen più abbronzato: era tutto bianco, molle, e nelle pupille tremava lo stesso smarrimento che Giovanna aveva visto più volte in quelle di Richard. "E' una storia poco allegra, lo so," disse Giovanna guardandolo con un vago sospetto. "Poco allegra?!" Lentamente Francesco mise gli occhiali, restituì quello sguardo. Poi cominciò a raccogliere le sue cose. "Poco allegra? E' una sordida storia, Giovanna. Ed io non la capisco. Ma perché hai voluto parlare? Perché vuoi essere sempre diversa dagli altri, ignorare le leggi degli altri, i limiti degli altri? Se tu mi avessi detto: non lo amavo nemmeno, quel Richard. Mi piaceva, ecco tutto, e così sono andata a letto con lui. Sarebbe stato già duro: però lo avrei sopportato. Ma questo, Giovanna! Questo!" "Avresti preferito saperti imbrogliato?" "Sì, lo avrei preferito. La vita è già dura senza chiarezza: figuriamoci poi con la chiarezza. Ah, la tua maledetta ossessione di voler chiarire a ogni costo ogni cosa!" "Volevo che tra noi due tutto fosse perfetto, Francesco." "La perfezione non esiste, Giovanna. Quando esiste, è irritante." "Ma io voglio te, Francesco!" "Peccato. Prima io volevo te e tu non volevi me. Ora tu vuoi me ed io non voglio te. Non ci si incontra mai al momento giusto, vero, Giovanna? O troppo presto o troppo tardi." "A quanto pare." "Avevo tanto sperato che tu tornassi. Quando il tuo telegramma arrivò, fu come ricevere un fiore. Ora vorrei che tu non fossi tornata." Diventava sempre più molle, e più bianco. "Sono tornata per ritrovare un uomo e una casa. E ti ho parlato come si parla ad un uomo." "Mi hai parlato come un uomo parla ad un uomo, non come una donna parla ad un uomo. Quanto al ritrovare una casa, temo che stavolta tu abbia sbagliato davvero indirizzo. La tua casa è laggiù." "La mia casa è qui." "Lo era." "Lo è." "Lo era. Ma perché sei tornata, Giovanna?" "Anche per ritrovare te." "Mi dispiace." Un lungo silenzio. Poi la fodera del cappotto frusciò contro la sua giacca. "Allora me ne vado, Giovanna. E' tardi." "Vedo." Si alzò, infilò la vestaglia, lo accompagnò fino alla porta cercando una scusa per trattenerlo. Ma non la trovò. "Cerca di dormire, Giovanna." "S'intende." "Ti lascio il giornale." "Grazie, molto gentile." E sorrise con amarezza. "Vedi, c'è perfino un articolo che mi riguarda: 'Le difficoltà emotive della donna moderna." Potrei tenerci una conferenza al Soroptimist Club." Lui ci gettò appena lo sguardo ed esitò. "Hai bisogno di nulla? Di qualsiasi cosa tu abbia bisogno..." "Io non ho bisogno di nulla e di nessuno." "Allora ciao," concluse sbattendo la porta. Lei rispose ciao e sapeva che stavano dicendosi addio. Si sarebbero rivisti, naturalmente: forse domani, forse dopodomani, per mesi, per anni. Ma anche la porta tra loro era chiusa. Avevi ragione, Bill. La tribù dove vivi non sa cosa farsene dei martiri e degli eroi. Devi tacere o mentire se non vuoi spaventarli. Aprì la borsa per cercare i fiammiferi e solo a questo punto rivide la lettera dell'unico uomo col quale avrebbe potuto salvarsi. La rilesse stringendo le labbra: "...né una lettera potrà mai bastare a diminuire la tua amarezza, a correggere l'idea che ti sei fatta dell'America conoscendo due tipi come me e come Dick, a spiegarti che l'America che non hai conosciuto è migliore... un'America che può sopravvivere alla grande catastrofe nell'imminenza della quale noi, creature immeritevoli di sopravvivere..." '!'Macché immeritevole, perdio! Lei era ben viva e non aveva nessuna intenzione di crepare per un chicco di rena o per un dolore. Stracciò con gesti secchi la lettera, rientrò a letto, si distese sotto i lenzuoli. Sarebbe piaciuto al commendatore il soggetto su Martine? Forse sarebbe stato prudente abbozzarne un secondo: ad esempio la storia di una ragazza italiana che va in America e ritrova l'uomo di cui era