mestiere mi prende spesso la mano. Questa è l'accusa più frequente che mi rivolga mia moglie. Vede, io psicanalizzo gli altri e mia moglie psicanalizza me. Gli americani hanno sempre bisogno di essere psicanalizzati da qualcuno. Prego, la cucina è da questa parte. Mi aiuti ad aprire le scatolette." Si misero ad aprir scatolette. Dalla finestra della cucina si vedeva un bosco di castagni e proprio davanti ce n'era uno con tante campanelline attaccate: il vento, sfiorandole, le faceva suonare con dolcezza. Giovanna pensò che era Proprio un posto per ammalati di nervi, e che Igor era un brav'uomo: forse il primo con cui si sentisse completamente a suo agio. "Igor, perché ha detto a quel modo? A me l'America sembra un paese così sano. Uno arriva in America, esce per le strade e si chiede dove sia la gente ammalata: mai uno storpio, né un cieco, né un gobbo, mai uno che starnutisca, o tossisca." "Fantasie, cara, fantasie. La nostra salute è del tutto apparente. Provi a trascorrere mezza giornata in farmacia. Si accorgerà che in nessun paese del mondo si vendono tante medicine quante in America. Chi ha male al fegato, chi ha male al cuore, chi ha male allo stomaco. E chi non è ammalato nel corpo è ammalato nell'anima. In una parola: complesso." Tirò fuori il pane a cassetta, ne distribuì le fette su un piatto insieme al salmone e alla carne in scatola. Passò nel soggiorno, sedette su una poltrona. "E sa qual è il complesso più diffuso in America? Per le donne è il complesso d'essere uomini, per gli uomini è il complesso d'essere donne. Il più delle volte è un complesso giustificato: nessuno di noi è un uomo fino in fondo o una donna fino in fondo. La nostra civiltà lo impedisce. D'altronde l'America mi piace proprio per questo, per il suo desiderio inappagato di salute e di perfezione. Un modo per cercar l'Assoluto. E a lei cosa piace dell'America, Giò?" "La grandezza, credo: la potenza, l'indistruttibilità. Tutto in America esprime forza: dai grattacieli alle cascate d'acqua. Tutto esprime sicurezza: dal denaro alla spavalderia. E' un paese su cui non è passata la guerra, dove non si pensa alla guerra. Si gira per l'Europa e si trovano ancora case smozzicate, ricordi di paura. Si viene in America e..." Igor sorrise con tristezza. "Eh, sì: siamo un paese senza sfumature. Tutto bianco o tutto nero. E la gente lo vede senza sfumature. Tutto bianco o tutto nero. Non vorrei psicanalizzarla il giorno in cui ciò che era bianco ai suoi occhi come il paradiso diventerà nero come l'inferno. Ecco Dick. Ne aveva, stavolta, energie da sprecare." Richard entrò saltellando. "Cosa dici? Cosa dici?" "Dico sposala. E' proprio quello che ti ci vuole." "Eh?!" sbiancò Richard guardando Giovanna. Giovanna non sbattè ciglio. "Ho detto sposala ed hai capito benissimo. Se non la sposi tu che sei giovane e bello, la sposo io che son vecchio e brutto." "Giò, tesoro, cos'è questo cadavere di pesce in scatola? Igor, disgraziato, cos'è questo pane geometrico su cui Pitagora dimostrò che il quadrato costruito sull'ipotenusa è uguale alla somma dei quadrati costruiti sui cateti? Ho fame, io! Non voglio teoremi né porcherie da spedire agli alluvionati di Formosa. Datemi un filetto: ma che sia vivo, sanguinante, e muggisca tutto l'orgoglio d'esser mangiato da Richard Baiine!" Scappò in cucina e Igor, lanciando un'occhiata inquisitrice a Giovanna che aveva seguito l'abile fuga con un sorrisino, lo seguì perché non combinasse malestri. In quel momento, nemmeno lui immaginava che una giornata così calda ed innocua potesse preparare l'ultimo atto della loro tragedia. Sazio di cibo, Richard

stringeva Giovanna e Giovanna, a braccia conserte, subiva con evidente piacere l'abbraccio. Dietro la pipa, Igor approvava con paterna mestizia. Il pomeriggio era bello, intorno allo stagno le rane gracidavano e nessuno dei tre, impigriti dalla digestione e la sonnolenza, parlava. Fu Igor a rompere per primo il silenzio. "Che notizia, eh?" "Quale?" "Via! Non ditemi che la ignorate." "Ma quale?" "Non avete letto i giornali?!" "Oddio, no! Che è successo?" "Non avete nemmeno ascoltato la radio?!" "Nooo! Che è successo?" "Roba da pazzi," brontolò Igor. "Avanti, dillo," implorò Richard. "Sputnik," disse Igor arrotondando la lingua. "Sputnik cosa?" chiese Richard. E subito tolse il braccio dalle spalle di Giovanna, poi si voltò, ansioso, verso