darmi notizie. Francesco." Uscì per raggiungere Richard sulle scalinate della Public Library. Richard aveva telefonato di buon'ora, quella mattina, e poiché Giovanna s'era dilungata a spiegargli che avrebbe avuto da fare in città, aveva proposto di incontrarla per il lunch. "Non più tardi del lunch. Ho qualcosa di importante da dirti." "Non puoi dirmelo subito?" "No. E' una sorpresa." "Avanti, Richard. Non fare il bambino!" "E' una sorpresa, ti dico! " Non si poteva resistere a Richard quando assumeva quel tono misterioso. Così avevano fissato di incontrarsi sulle scalinate della Library e ancora una volta Giovanna saliva i gradini anneriti che portano allo spiazzato di pietra, ancora una volta sedeva sul marmo consunto, tra gli studenti ed i vagabondi, ma con pensieri nuovi: ecco, era fatta. Sarebbe rimasta in America, sarebbe rimasta a New York: fra questi autobus verdognoli e goffi, queste automobili gialle e ingombranti, questi marciapiedi dove a mezzogiorno non arriva la luce del sole perché i grattacieli la parano tutta, questi rumori che spaccan gli orecchi. "E quando hai deciso?" "In questi giorni." In questi giorni, dopo aver capito che Richard aveva bisogno di lei, o nei primi giorni, dopo aver capito che questa città di giganti era fatta per lei? "Voglio fare la tua fortuna ma voglio che tu riesca ad esser felice." "Ma io sono felice, Gomez." Lo era? Lo era davvero, coi suoi sterili incontri con Richard, l'inutile prudenza con cui cercava di conoscerlo, l'attesa sempre rimandata di abbracciarlo in un letto, un sospetto che non riusciva a prendere forma? Sciocchezze, si disse. Richard era rimasto semplicemente sconvolto da una colpa che non desiderava ripetere e la felicità fissa non esiste. Esistono solo momenti felici: quelli nei quali si è molto stupidi o molto innocenti. In questo momento, ad esempio, era felice: perché Richard stava per arrivare. Arrivò con il consueto ritardo, non era mai puntuale: "La puntualità è delle macchine, non delle creature," diceva. Piombò come una sorpresa: gaio, attraente, diverso da tutti, e vederlo le provocò un tuffo al cuore; del resto, provava sempre quel tuffo: mai placato dall'abitudine. Richard le porse una grossa scatola, piegandosi in un comico inchino. "Odio i fiori. Li considero verdura che puzza di morto. Così ti ho portato una cosa che non è né morta né viva." "Grazie, Richard. Cos'è?" "Una bambola." "Una bambola a me?!" "Sì, non ti piacciono? Io adoro le bambole. Da bambino giocavo sempre con le bambole. Le lavavo, le vestivo, e qualche volta gli davo anche il latte." "Richard, sei squisito e bugiardo." "Sì, adoro le bugie almeno quanto le bambole. Questa si chiama Poor Pitiful Pearl. Povera Perla Pietosa. Si chiama così perché è povera e brutta. Guarda che naso. E poi ha le toppe sul grembiule." Sedette accanto a lei sulla scalinata. Una coppia strana si girò a guardarlo con insistenza un po' avida. "E' commovente, Richard. Pensa: questa è la prima bambola che abbia mai posseduto. Da bambina non mi piacevano." Richard si agitò, si strinse con le braccia incrociate le spalle, dondolò su e giù. "Non sei arrabbiata con me, vero?" "Perché dovrei esserlo?" "Perché l'altro giorno non feci a cazzotti coi negri." "Odio gli uomini che fanno a cazzotti." "Bill ha fatto a cazzotti. E anche tu." "Bill è un attaccabrighe e io sono maleducata. Richard, non ci siamo incontrati per parlare di questo, vero?" "Vedi? Detesti perfino ricordar l'episodio. Mi odiavi, l'altro giorno. Lo so. Ma se potessi spiegarti..." "Non c'è nulla da spiegare e non ti odio. Avanti: qual è la sorpresa?" "Te la dico più tardi." "No, subito." "Più tardi. Sono maligno e poi mi piace vederti sulle spine. Perdi quell'aria sicura, diventi più umana. Cosa hai fatto, stamani?" "Niente di speciale." "Non ci credo. Avevi una voce, al telefono! Sembrava che tu andassi a comprare l'Empire State Building." "Avevo la mia solita voce e non ho comprato nemmeno un mattone. Sono stata a parlare con Gomez." "Perché?" Giovanna accarezzò Povera Perla Pietosa. Si domandò se doveva comunicare a Richard la sua decisione. Si disse di no: probabilmente avrebbe rischiato di spaventarlo. * Lavoro con lui, no? Dovevamo discutere sul soggetto. Gomez vuole una parte adatta a Paul Newman per il protagonista maschile." "Ah!" fece Richard, deluso. "Andiamo a mangiare." "Noi due ci