cavallo?!" "Certo. Tu schiaffeggeresti un cavallo per me?" "Certo." "Lo sapevo. Ah, il mio Funny Boy!" Fece il gesto di abbracciarla ma
nello stesso momento scorse una formica che si arrampicava faticosamente sopra il pullover e, scattando come se avesse visto una vipera, la schiacciò con la punta del mignolo. "Che schifo!" "Richard! Che noia ti dava?" "Nessuna." "Allora?..." "Uh, mammy! Su, andiamo." Ripartirono e il vento passava sui capelli di Richard con la stessa dolcezza con cui passa sui campi di grano quando acquatta le spighe in ondate: Giovanna gli guardava i capelli e li amava a tal punto che qualcosa dentro di lei sembrava spaccarsi. Allora distoglieva lo sguardo, lo posava sopra l'asfalto, sugli alberi che scappavano svelti, e sull'asfalto, sugli alberi, fioriva l'immagine di una donna crudele che schiaffeggiava un cavallo. Il cavallo era marrone, aveva un occhio umiliato, e non muoveva neppure le zampe mentre la donna lo schiaffeggiava e diceva: "Come osi? Come osi? " Poi il cavallo svaniva, ed anche la donna, al loro posto fiorivano una formica ed un mignolo, il mignolo schiacciava la formica dicendo: "Che schifo!" "A cosa pensi, Giò?" "A nulla. tu a cosa pensi?" "A nulla." Lui pensava al motel, veramente. E se invece di portarla in un motel l'avesse riportata a New York? Impossibile: la pazienza di Giò era durata anche troppo. Stasera egli doveva farsi coraggio e, lontano dai passi di mammy, dal fantasma di Bill, avrebbe sicuramente trovato i gesti di un uomo, la tentazione di amarla. Oh, Dio! E se non avesse trovato un bel nulla? Meglio riportarla a New York. Impossibile: le aveva già detto che sarebbero andati in un motel. Oh, Dio! Fa' che succeda qualcosa. Fa' che debba tornare a New York. L'automobile rossa entrò in un viale di pini, si arrestò ai bordi di un prato. Al di là del prato c'era un cottage e uno stagno. In piedi dinanzi allo stagno, Igor pescava. Gli andò subito incontro, dondolando il corpo di vecchio. "Salve, Dick. E questo bell'omino chi è?" "Igor, questa è Giò. Giò, questo è Igor." Igor porse la mano e scrutò Giovanna con la stessa attenzione di Bill, il pomeriggio che s'erano incontrati al Monocle. "Figurati che guardandola da lontano dicevo: vedi Bill come s'è impicciolito. Benvenuta, Giò. Ha fatto bene a portarlo quaggiù. Dick si fa vedere troppo di rado. Va meglio, Dick?" "Va benissimo, grazie," rispose, un po' esitante, Richard. Poi, rivolto a Giovanna: "Igor è psicanalista. Di conseguenza sostiene che sono matto e vorrebbe curarmi. Ma io non sono affatto disposto a dargli i miei soldi". Poi, rivolto a Igor: "Attualmente sono in cura da Giò che non mi chiede neanche un centesimo". "Povera Giò," disse Igor. Aveva un'aria beffarda, anche lui. E fumava la pipa, anche lui. Ma il suo volto era anonimo, le sue spalle erano curve, e quando parlava non riusciva irritante: in questo senso assomigliava più a Gomez. Giovanna pensò che in un modo o nell'altro si assomigliavano tutti in America: solo Richard non
assomigliava a nessuno. Richard, completamente dimentico di Igor e di lei, s'era messo a tirar pedate a un pallone: "Piglia questo, hop! Piglia quest'altro, hop! " "Dick, vuoi mangiare?" gli gridò Igor. "No. Ci basta un sandwich. Piglia questo, hop! Piglia quest'altro, hop!" Igor scosse la testa. "Dice sempre così. Poi butta in aria la cucina per cercare caviale e petti di pollo. Purtroppo mia moglie non c'è: temo che oggi la sua raffinatezza dovrà mortificarsi a mangiare carne in scatola. Venga, cara. Lasciamolo correre. Ha bisogno di sprecare l'energia assopita che è in lui. Lo conosce da molto tempo, cara?" "Sì e no." Gli spiegò in poche parole la storia. "Molto
interessante. Che età aveva Dick a quel tempo?" "Venti. E lei da quando lo conosce?" "Da cinque o sei anni. Me lo portò Bill. Conosce Bill?" Le lanciò un'occhiata veloce. "Sì, lo conosco." "Uomo inquietante, gran commediografo. Disse che Dick era rimasto sconvolto da un temporale e voleva che lo curassi. Ci provai ma fu fatica inutile. Non vuol
confessarsi. Sostiene che il suo primo psicanalista morì e morirei anch'io. Viene a trovarmi solo perché questa casa gli piace. Dice che è l'unica in cui il dio americano non parli. Dick ha un'intelligenza viva, una fantasia molto spiccata. Peccato che non mi riesca curarlo. Dica, cara: era così anche a vent'anni? Oh, non dica nulla: e mi scusi. Il