accorgi che nessuno ti ha dato uno schiaffo. Fai un passo indietro, te ne vergogni, fai un passo in avanti, tenti di attraversare: il vento ti investe. Un vento cupo, rabbioso, che non porta niente con sé: né carta, né pantaloni che sbattono, né sollevar di gonne. Solo un vento sulla tua faccia che se togli la faccia non c'è più il vento. Allora alzi di nuovo lo sguardo e vedi che un altro tappeto si srotola in cielo, ma più nero, il primo era grigio in confronto: ed è notte. Il tuo orologio dice che è giorno ma è notte. E in questa notte cammini piegato in due come un penitente, ti aggrappi ai pali, alle maniglie, a tutto quello che sporge, e giuri a te stesso che in futuro comprerai una radio transistor e vivrai con quella all'orecchio e prenderai l'ascensore che prendono gli altri, il treno che prendono gli altri e farai tutto ciò che Dio e gli Stati Uniti d'America vogliono. E piangi." Ora Giovanna taceva. Richard aveva gli occhi pieni di lacrime e le stringeva i polsi come se fossero maniglie in un uragano. "Piangi perché sei pentito, e invidioso. Sai che tutti sono a casa: con la birra, la moglie, i bambini, quei bambini vestiti come folletti, di giallo, di rosso, quella moglie benvestita che guarda la TV, quella birra fresca fresca, quella famiglia che è salva perché ascolta la radio transistor, perché crede nel business e nella religione civile, perché è conformista in un paese dove conformismo vuol dire salvezza. E mentre sai questo la pioggia incomincia a cadere. E' una pioggia che non viene dalle nuvole ma direttamente dal cielo; non è fatta di acqua, è fatta di ferro: fili di ferro pesantissimi e duri, aghi divini che ti bucano il viso, i vestiti, e ti riducono a un mucchio di cenci che non hanno nemmeno la forza di muoversi mentre ti accasci sulla soglia di un portone che qualcuno ha aperto per te. Resti sulla soglia senza appartenere né all'uragano né alla comunità, e con gli occhi implori il portiere che ti guarda beffardo perché non appartieni né all'uragano né alla comunità, e non ti viene incontro perché non lo meriti: perché hai disubbidito all'America e a Dio. E questo dura finché viene un uomo che è forte e ti raccatta, e ti prende in braccio come un bambino, e ti dice 'stai tranquillo, non piangere', e ti porta su fino a un sedicesimo piano, dentro una casa con la birra e la TV, un tepore materno. E mentre egli ti toglie quei cenci bagnati, ti conforta e ti scalda, tu capisci perché i grattacieli hanno spigoli d'acciaio, a New York, e perché i marciapiedi sono bordati di ferro, e perché le automobili sono ingombranti, e perché l'eleganza non conta a New York, né la grazia, né la raffinatezza, e perché le donne sono indipendenti e virili, e perché gli uomini si appoggiano sempre a qualcosa come se non avessero la spina dorsale, e perché le loro scarpe hanno suole volgari, perché la loro camminata è massiccia, da rinoceronti che sanno resistere alla pioggia ed al vento. Capisci perché New York non ha fontane né statue ma strade tagliate a coltello, senza nomi ma numeri, capaci però di resistere a una natura violenta per la quale ciò che è debole va distrutto: come lo distrugge la pioggia quando entra nelle scanalature e nei vani, ovunque vi sia debolezza, ed esplora tutto, bagna tutto, ti uccide se non hai trovato rifugio. Capisci, infine, perché la regola di Dio e dell'America è selezione, perché la sua è una legge da uomini, perché i valori spirituali sono valori terrestri, perché l'America è Dio uguale America uguale Business uguale America uguale Dio. E non c'è via di scampo: bisogna essere dalla parte di Dio uguale America uguale Business uguale America uguale Dio, altrimenti si è soli. Soli e dannati come me, capisci?" Richard crollò con la faccia dentro le mani, incurante del cameriere che lo fissava sbalordito. Poi alzò una faccia disfatta e vecchia di cento e cent'anni: e un lungo singhiozzo salì alla gola di Giovanna ma nella gola si arrestò, insieme alle parole con cui avrebbe voluto consolarlo, spiegargli che non era solo né dannato perché essa lo amava ed era pronta a difenderlo da tutti gli uragani di Dio e dell'America. Invece, e come sempre, il singhiozzo scese giù nello stomaco, quasi una pillola, e dal suo volto di pietra uscirono sette parole. "Richard, è Bill l'uomo che apre il portone?" "Sì, è lui." "Richard, cos'è Bill per te?" "E'... l'uomo che mi ha salvato la vita." "Richard, perché mi hai portato