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SHEPARD
Il vampiro che mi ha azzannato è sicuramente morto. E forse la scena avrebbe raccapricciato di più tutti quanti se Baz non avesse afferrato il leader dei Next Blood per il collo e non gli avesse staccato mezza mandibola.
Gli altri vampiri di San Diego svuotano i caricatori su Baz e Lamb e, per sbaglio, si sparano pure a vicenda.
La cricca di Lamb non l’ha presa affatto sul serio, questa storia; alcuni di loro sono addirittura tornati indietro risalendo la duna, appena è avvenuta la consegna ufficiale dei Parlanti. Adesso sono lì che si gettano nella mischia a bocca spalancata e con le zanne di fuori.
Sono frastornato e ridotto uno straccio, ma mi trascino comunque dietro una delle Mercedes.
Penelope è nell’altra.
Avanzo pancia a terra stile marine tra i due SUV, sperando che i fucili siano puntati in un’altra direzione. Quando sono a metà strada, la seconda Mercedes prende fuoco. Balzo in piedi e mi lancio verso l’auto, spalancando una delle portiere posteriori. Vedo uscire del fumo, poi la ragazza bionda e infine Penelope. Sono vive. Sono… stupite, credo. Slego loro le mani. Ma hanno le bocche sigillate.
Penelope mi fruga disperatamente nella tasca, tira fuori il mio coltellino svizzero e se lo avvicina al viso.
Mi sforzo di tenere ferma la mano.
Di ignorare il sangue.