54

PENELOPE

La donna, dalla pelle grigiastra e dall’abbigliamento elegante – sto diventando bravissima a individuare i vampiri – apre la porta della nostra stanza. «Dopo di voi.»

«Stavamo giusto per prendere le nostre cose» dico.

«Dopo di voi.»

Ci seguono in camera. Li incenerirei seduta stante, se non temessi di dare alle fiamme tutto l’albergo. «Non c’è bisogno che ci accompagnate alla porta» dico, con tutta l’imperiosità di cui sono capace. «In realtà siamo di fretta.»

«Sedetevi» replica lei, indicando il letto.

Shepard e Baz si siedono. Sento Simon che aleggia accanto a me. «Cos’è questa storia?» domando. «Non vogliamo creare problemi, ma dite pure al vostro re che non cediamo alle minacce!»

«Io non sono un re, sapete. Quello è un titolo elettivo.» C’è Lamb in piedi sulla porta. «Esiste un consiglio, ci sono dei limiti di mandato. Un sistema di pesi e contrappesi…»

«Lamb…» Baz si alza. «Vedo che hai cambiato idea.»

Il vampiro lo guarda per un istante, poi entra e avanza verso di lui. «Avevo solo bisogno di valutare con calma le possibilità. Credo che il tuo Sanguinante, qui, abbia ragione: questa è una rara opportunità.»

Dice tutto questo rivolgendosi esclusivamente a Baz. Come se noi non meritassimo il contatto visivo. E Baz, sciocco com’è, ha l’aria così ottimista! «Allora ci aiuterai?»

Lamb annuisce e gli si ferma proprio davanti. «Ma voi aiuterete noi.»

Mi chiedo come Simon stia affrontando questa conversazione. Sono tentata di lanciargli un incantesimo paralizzante, nel caso non la stia vivendo bene, diciamo… ma potrebbe cadere a terra e farsi male.

Lamb volta la testa verso me e Shepard, ma tiene gli occhi fissi su Baz. «Io non sono un re. Questa città è troppo per me… sono soltanto il suo più zelante funzionario pubblico. Mentre i Next Blood… loro ce l’hanno, un re. E non operano senza di lui. Io non so dove sia la vostra amica scomparsa, ma potete stare certi che Braden Bodmer lo sa. È lui che cattura i Parlanti solitari e li smonta pezzo per pezzo per vedere come funzionano.»

Da un punto imprecisato vicino a Lamb, si sente Simon ringhiare.

«E voi mi aiuterete a ucciderlo» conclude Lamb, rivolto allo spazio vuoto accanto a sé.

Be’, se non altro abbiamo un piano.

E il Re vampiro ce lo illustra seduto su una delle due poltrone di pelle, fiancheggiato dai suoi due amici ben vestiti.

A quanto pare, il quartier generale è a San Diego (tutte le sette di vampiri avranno un quartier generale? Quante città americane saranno sede di roccaforti vampiresche?). Ma esiste anche una sede vicino a Reno.

Secondo l’intelligence di Lamb (esistono vampiri spia!), tutti i leader della NowNext si ritroveranno lì questo weekend, per una sorta di cerimonia. «Ci infiltreremo con la massima discrezione» ci spiega. «Per “sfuggire ai radar”, diciamo. E se non potremo farlo con discrezione, lo faremo con tutto il chiasso possibile. Il Sanguinante…»

«Shepard» lo interrompe Shepard.

Lamb si blocca e gli sorride, come per appuntarsi di mangiarselo in seguito. «Shepard aveva ragione: i Next Blood non sono dei combattenti. Sono scienziati e ingegneri informatici. Il caos potrebbe giocare a nostro favore.»

Be’, per il caos c’è sempre Simon.

Morgana misericordiosa… la faccia di Lamb quando l’effetto del mio incantesimo svanisce e dal nulla appare Simon! Ha appena finito di parlare e insieme ai suoi tirapiedi se ne sta andando per approntare la squadra, quando, puf!, tra loro e la porta spunta Simon, furibondo.

Lamb guarda le ali e la coda e subito si rivolge a Baz scuotendo la testa. «Non un semplice mago, Baz, ma un mago sfigurato

Appena escono, Simon lancia una lampada contro la porta. «Vaffanculo!»

Baz posa una pila di vestiti sul letto e inizia a piegare una camicia.

Simon gli posa le mani sui fianchi. «Guarda che noi non ci andiamo, con lui.»

«Certo che ci andiamo» ribatte Baz.

«Non saliremo mai in macchina con un vampiro per farci portare in un covo di vampiri!» grida Simon.

Baz butta la camicia sul letto e, per tutta risposta, strilla: «Non siamo venuti qui per questo? Non è esattamente questo che gli abbiamo chiesto di fare?».

«Siamo venuti per cercare Agatha!»

«E infatti lui ci porterà da lei!»

«Tu dici?» chiede Simon dalla parte opposta del letto. «Oppure ci mollerà nel deserto con i piedi cementati?»

«È assurdo. Perché dovrebbero cementarci i piedi nel deserto?»

«Hai capito benissimo!»

«Lamb non ci farà del male!»

«E tu come lo sai?»

«Be’, mi fido di lui!»

Simon sembra sul punto di urlare qualcos’altro, solo che non sa più cosa dire. Indietreggia di un passo. «Ti fidi di lui.»

Baz annuisce. «Sì. Non… non penso che mi mentirebbe.»

Simon serra la mandibola. Se avesse ancora i poteri magici, cercherei riparo. «Ah, sì? Allora è un bene che non sappia quello che…»

«Io non darei per scontato di avere privacy, sotto questo tetto» si intromette Shepard.

Ha ragione. Siamo nell’hotel di Lamb. Nella città di Lamb. Ho perlustrato la stanza in cerca di cimici, ma non di recente.

Simon ribolle di rabbia.

Baz la sta covando, invece. Per tutta risposta si rimette a piegare la camicia. «Bene. Non siamo costretti ad accettare il suo aiuto. Possiamo benissimo andarcene per conto nostro, senza alcun indizio e senza una direzione precisa. Sono sicuro che Agatha può aspettare.»

«No» intervengo io. «Baz ha ragione, questa è la nostra unica pista. Se Lamb ci volesse morti, ci ucciderebbe qui. O almeno ci proverebbe.» Alzo la voce a beneficio di chiunque ci stia ascoltando. «Se ci attaccano, sappiamo come difenderci

Baz si rivolge al Normale. «Devi andartene adesso, Shepard. Non c’è alcuna ragione per cui tu debba rischiare oltre.»

«A me ne vengono in mente molte» replica lui. «Non vi libererete di me.»

«Allora, Snow?» insiste Baz, rivolto a Simon.

Lui ribalta l’unica lampada rimasta e poi si passa le dita tra i capelli. «Se davvero pensi che ci porterà da Agatha, vengo. Ma non ucciderò per lui il leader di una qualche banda rivale.»

«Giusto,» commenta Baz «per via della tua obiezione di coscienza a uccidere vampiri.»

Simon si limita a sbuffare.

Lamb ci ha ordinato di tenerci pronti a partire, di restare in attesa che ci vengano a chiamare. Baz finisce di preparare la valigia… anche se non ne vedo il motivo, sinceramente, non è previsto bagaglio durante la missione di soccorso. Io indosso i miei vecchi vestiti così posso riflettere meglio. Poi mi stendo sul letto e preparo mentalmente una lista di incantesimi per uccidere i vampiri. Quando la “cricca” di Lamb ci viene a chiamare, sono arrivata a sessantatré.

BAZ

Non so perché mi fido di Lamb.

Forse perché non mi ha ancora mentito.

E perché, quando mi guarda, mi dà l’impressione di proteggermi, giuro. Sarà che rientro tra le sue responsabilità. Se è il re o il sindaco o quel che è, il suo lavoro è questo, giusto? Proteggere gli interessi della sua “gente”. Io appartengo al suo popolo. O quel che è.

Una teoria che farebbe impazzire Snow, ne sono sicuro. Anche se “Mi fido di lui per via della nostra affinità vampiresca” è sempre meglio di “Mi fido di lui per il modo in cui mi guarda”.

Simon evita di guardarmi, invece. È sul letto con Penny, ha ancora indosso le scarpe sporche, forse sta pensando a quanto mi odia.

Pensavo che saremmo venuti alle mani; eravamo carichi come a Watford quando inveivamo l’uno contro l’altro ognuno dal proprio letto. (Anche se adesso non abbiamo alcun anatema del compagno di stanza che ci trattenga dall’ucciderci a vicenda.)

Quegli scontri mi facevano così bene… Erano un’occasione per guardarlo. Per ottenere la sua attenzione. Per dare sfogo a tutti i sentimenti che provavo per lui, anche se si rivelavano pungenti e affilati come rasoi.

Adesso litigare non mi fa più così bene. È un po’ come rompere un oggetto che non sai come aggiustare.

Riordino le mie cose e mi lavo la faccia. Sono tentato di mettermi qualcosa di meno stropicciato, ma non faremo che pigiarci tutti in un’altra macchina, quindi…

Non è il momento di pensare all’amore. Non sappiamo che cosa ci aspetta stanotte, ma di sicuro sarà una battaglia.

SIMON

Ma certo! Adesso ci fidiamo pure dei vampiri, eh?

Confidiamo loro tutti i nostri segreti e poi ci aspettiamo che si comportino bene, no? Dalle mie parti non ci si confida con i vampiri! Non si negozia con loro. E non ci si sale in macchina, diamine!

L’Arcimago diceva che…

Cioè, so che l’Arcimago ci ha negoziato, con i vampiri… ma è proprio questo che ha fatto di lui un corrotto! Alla fine, è stata una delle più gravi dimostrazioni di quanto fosse corrotto!

I vampiri sono banditi. Sono vietati dalla legge. Come i marassi e i toripitechi, non sono ammessi nel mondo degli arcimaghi. Perché non si può essere certi che non ti uccidano!

Sì, lo so che Baz è un vampiro. Apprezzo l’ironia. Ma lui odia i vampiri più di chiunque altro. E questa è l’unica ragione per cui ci si può fidare di lui!

Non proprio l’unica, via.

Dico solo che…

Col cavolo che mi…

Il Re dei vampiri! Adesso ci fidiamo del Re dei vampiri? Perché ce lo ha chiesto lui, poi! Perché ce lo ha chiesto gentilmente con il suo bel completo azzurro e i suoi begli occhi celesti…

Col cavolo che mi fido, io!

Non ci serve il suo aiuto per salvare Agatha. Io l’ho già salvata decine di volte senza chiedere aiuto a nessun vampiro. (Un paio di volte mi ha dato una mano Baz, ma si è lamentato tutto il tempo.)

Maledetti…

Vampiri!

Insomma, siamo qui da trentasei ore e adesso facciamo pure squadra? Ci converrà chiamare un paio di demoni e chiedere aiuto anche a loro.

Io ho salvato praticamente tutti quelli che conosco incluso Baz, diamine, e anche più e più volte, e non ho mai fatto squadra con il nemico. (A meno di non contare Baz, se proprio dobbiamo.)

Non è così che si salva una persona!

Siamo qui da trentasei ore e, a quanto pare, Baz non odia più i vampiri. Pare che di alcuni ora si fidi addirittura. Di uno almeno, a quanto pare. Anche lui regge il gioco al “Re” dei vampiri, adesso? È questo che è diventato? Un suddito fedele?

Non puoi fidarti del primo vampiro belloccio che incontri!

Dai!

Non è così che faremo.

Non è così che si fa.

Col cavolo che seguirò un vampiro nel deserto.

Dai…

PENELOPE

Partiamo al tramonto. Lamb cerca di dividerci in due auto 4x4 malconce, ma io e Simon rifiutiamo. Io, in modo garbato. Simon, un po’ meno.

Non vuole salire a bordo di nessuna macchina. Vuole viaggiare sospeso sopra di noi, farci da scorta alata. Lamb non ne vuole sapere. «Ho detto che dobbiamo “sfuggire ai radar”, mago. Non finire dritti nel loro raggio d’azione.»

Alla fine, per assecondarci, Lamb si fa prestare un veicolo ancora più grande da uno degli altri vampiri eleganti. Baz spinge Simon sul sedile posteriore ed entra subito dopo di lui. Shepard si offre di sedere davanti con Lamb e io occupo la fila centrale.

È sconvolgente passare dalle luci sfavillanti di Las Vegas al cielo nero.

Arriveremo alla sede della NowNext intorno all’alba, ci ha detto Lamb. Provo a immaginare la scena. «Se dobbiamo intrufolarci di nascosto, non ci converrà approfittare del buio?»

«Di notte loro avrebbero un vantaggio, rispetto a noi» replica Lamb. «Hanno i sensi acuiti.»

«Ma non avreste anche voi lo stesso vantaggio?» domando.

Lamb taglia corto. «Io e i miei amici siamo sopravvissuti a secoli di luce, ce la caveremo. E poi, sarà un modo per far pendere l’ago della bilancia a vostro favore, giovane mago. Siete voi a guidare la carica.»

«Perché siamo noi a guidare la carica?» chiede Simon. (Se non fossimo stati noi a guidare la carica, avrebbe preteso di sapere perché non saremmo stati noi a farlo.)

«Perché voi avete la bacchetta magica» risponde spiccio Lamb.

Di questo abbiamo già parlato in albergo.

Il Re vampiro ci offre informazioni e aiuto. C’è una flotta di 4x4 che ci segue nel deserto. In totale una cinquantina di vampiri. Ci scorteranno fino all’entrata posteriore della NowNext. Ma Lamb dice che dovremo impiegare la magia per irrompere nell’edificio e sferrare il primo colpo. «Se avessimo potuto sconfiggere i Next Blood con la forza, lo avremmo già fatto.»

«Dicci qualcosa di più sulla struttura» insiste Simon. «Quali sono i sistemi di difesa? È una casa? È una caserma?»

Lamb tiene gli occhi fissi sulla strada. «È un laboratorio.»

BAZ

D’accordo. Be’. Sapevamo che le prospettive non erano buone.

Questo non influisce sulle nostre possibilità di riuscita, però. Anzi, ci aiuta. Meglio un laboratorio che una fortezza.

Ho già pronti gli incantesimi per entrare e non essere visti. “Apriti, sesamo.” “Porcellino, porcellino, fammi entrare.” “Abracadabra.”

So che Lamb si aspetta un combattimento, e io lo farei volentieri – li leverei di mezzo eccome –, ma Snow ha ragione: il nostro unico scopo è trovare Agatha. Ho pronti degli incantesimi anche per questo. “Mostrami la strada.” “Fuori, fuori, ovunque tu sia.” (Questo lo ha usato Fiona quando mi hanno rapito i beoti.)

Non sarò granché come vampiro, però sono un ottimo mago. Il primo della classe. Anche la Bunce sarebbe stata la prima della classe, se fosse rimasta a scuola. E Simon, seppure disattivato, non è certo uno che incontreresti volentieri in un vicolo buio. Né in un vicolo illuminato, se è per quello.

Sono convinto che possiamo farcela. Come del resto ne è convinto Lamb. Perché porterebbe solo un piccolo esercito di suoi vampiri se non ci ritenesse in grado di vincere questa battaglia?

«Allora entriamo prima noi…» dico. Dal sedile posteriore devo urlare per sovrastare il ronzio del condizionatore.

«Tu no» precisa Lamb. La sua voce arriva fino a me. «Entrano i maghi.» Si riferisce a Simon e Penny.

«Ma sono solo in due!»

«Figuriamoci, un solo mago ha assassinato tutti i vampiri del Lancashire» ribatte Lamb.

«Beatrix Potter» suggerisce la Bunce.

«Tu sei già stato in quell’edificio?» domando, ignorandola.

«No. Conoscono troppo bene la mia faccia. E poi solo i membri più illustri visitano il laboratorio. Però siamo informati. Stiamo monitorando… la situazione.»

«Possono farlo?» chiede Simon.

«Possono fare cosa?» replica Lamb. «Tenerci fuori?»

Simon si allunga in avanti. «Sono già in grado di sottrarre la magia a qualcuno?»

Lamb sembra irritato, come se Simon non avesse prestato attenzione. «Quello che stanno cercando di fare non è sottrarla, ma espiantarla

«Insomma, quel che è… lo sanno fare o no?»

«Non credo» risponde Lamb. «Altrimenti a quest’ora dominerebbero il mondo.»

«I maghi possiedono la magia» ribatte Simon. «Eppure non governano il mondo.» Da come lo dice non ne sembra convinto. Io stesso non ne sono sicuro. Che cosa sappiamo del mondo?

Il mondo dei maghi è una ristretta cerchia regionale.

Watford è un collegio isolazionista.

I miei genitori non mi lasciavano nemmeno usare internet.

«I maghi vivono con la paura di essere scoperti» commenta Lamb. «I Next Blood non hanno paura di niente.»

PENELOPE

Avanziamo nel buio. Chilometri e chilometri di suolo deserto. Questa parte dell’America non la capisco. Il caldo, la sabbia, le cittadine. Perché vivere in un posto che sembra fare di tutto per scacciarti?

Nessuno di noi è in vena di parlare. Non possiamo nemmeno pianificare una vera strategia. Non senza rivelare che Baz è anche un mago. Io e lui continuiamo a scambiarci occhiate eloquenti, ma di preciso non so che cosa ci stiamo dicendo.

Persino Shepard ha esaurito gli argomenti spiccioli. Appena siamo partiti ha tentato di trascinare Lamb in una conversazione, ma lui lo ha ignorato, e ora credo che Shepard si sia addormentato… a meno di un metro da un vampiro!

Io credo di averlo fatto un mucchio di volte.

Spero proprio che Simon si decida a schiacciare un pisolino. Per lui sarebbe stato meglio se questo combattimento fosse cominciato tre ore fa. Lo capisco dalla sua irrequietezza: non la smette di sbuffare e di agitarsi. E ha rifiutato che gli facessi sparire le ali, così adesso sono tutte ammassate contro la fiancata e contro il tettuccio dell’auto.

Questo è il momento in cui normalmente me ne uscirei con un piano. E ci sto provando, infatti. Non ho la lavagna, ma nella mia mente ho comunque abbozzato le due famose colonne del “Che cosa sappiamo” e del “Che cosa non sappiamo”.

Che cosa sappiamo, in questo caso? (Sento la voce di Agatha che risponde: “Niente”.)

  1. Che i vampiri hanno preso Agatha.
  2. E che hanno delle ambizioni.

E che cosa non sappiamo? Be’, questa colonna è infinita…

  1. Se Lamb sa di cosa sta parlando.
  2. Se possiamo fidarci di lui.
  3. Se Agatha sta bene.
  4. Come tirarla fuori da lì.

Ho trovato trentaquattro incantesimi aggiuntivi per uccidere i vampiri. Ma i migliori ucciderebbero anche Baz.

A risparmiare Lamb e i suoi amici ci tengo di meno. Sul serio, se sopravvivremo a questo, poi ci converrà distruggere Las Vegas. E, forse, questo ci permetterà di riscattarci con la Congrega. “Sì, abbiamo infranto ogni regola del Libro. Però abbiamo anche de-vampirizzato l’Ovest americano.”

Peccato che la condizione sia “se sopravvivremo a questo”.

Io e Simon abbiamo visto di tutto, in questi anni. In sogno abbiamo salvato Agatha da minacce ben più gravi di questa. (E quando dico “in sogno” intendo in senso letterale. Il secondo anno, il Tedio ha mandato le pecore da contare. È stata un’esperienza epica.)

Ma quelle erano altre versioni di noi. Quella Penelope e quel Simon post-Tedio sono a malapena sopravvissuti a sette vampiri da fiera ubriachi, e questo anche con l’aiuto di Baz. Senza Shepard, poi, avremmo perso contro una capra e una puzzola nel Nebraska occidentale. E abbiamo decisamente perso contro quel drago.

Stiamo affrontando difficoltà più grandi di noi e distiamo quasi un emisfero da casa. A tre ore da Las Vegas, realizzo che molto probabilmente perderemo.

Mentre avanza nel deserto rispettando il limite di velocità, Lamb non pensa che vinceremo.

Siamo soltanto il suo olio bollente da versare oltre le mura del castello. Si aspetta che cadiamo portando con noi qualcuno degli altri. Ci sfrutterà per creare un diversivo.

E questo è esattamente quello che gli ha proposto Shepard. Neanche lui è convinto che vinceremo! Spera solo in un bello spettacolo. E magari si troverà un posto al sicuro da cui assistere e prendere appunti. (È così che gli americani hanno scritto l’inno nazionale.)

Solo a me, Simon e Baz preme trovare Agatha. E, ora che ci penso, non so come ho fatto a credere che questo potesse bastare…

Non so come ho fatto a credere che potessimo riuscirci da soli.

Mia madre è una delle streghe più sagge del mondo. Una delle arcimaghe più potenti d’Inghilterra. E mai una volta ho preso in seria considerazione l’idea di chiedere il suo aiuto.

Quella Penelope pre-Tedio non ha mai avuto bisogno di farlo. All’epoca avevo come migliore amico il mago più potente del mondo. Insieme eravamo invincibili.

Oh, cavolo… non è mai stato così, vero?

Io non sono mai stata invincibile. Lo ero solo di riflesso.

Simon ha perso ogni potere, mentre io sono potente come lo sono sempre stata.

Ovvero non lo sono affatto, adesso che ci penso.

Un eroe ribelle
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