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AGATHA
«Agatha… buongiorno. Finalmente… Come ti senti?»
«Non mi tappi la bocca con il nastro adesivo?»
«In realtà era colla biologica. Sta soppiantando i punti di sutura nei piccoli interventi chirurgici. Ne siamo tutti entusiasti…»
«Voglio andare via.»
«Speravo potessimo parlare.»
«Non voglio parlare. Voglio andare via.»
«Non posso lasciarti andare. Lo capisci, vero?»
«No.»
«Ciò che tu possiedi, Agatha… è più importante di te, capisci?»
«Più importante di te cosa c’è, Braden? Esiste qualcosa?»
«Io ho un ruolo da svolgere. Sono uno strumento della Storia. So dal giorno della mia nascita di essere destinato a grandi cose. Per alcuni è così. E in un certo senso lo è anche per te. Potresti essere tu la persona che ci aprirà la strada.»
«Non acconsentirò mai, mai.»
«Agatha, qui si va oltre la libertà personale. È una sorta di espropriazione per ragioni di pubblica utilità.»
«Io. Non sono. Di pubblica. Utilità.»
«Perché ti opponi? Per quale motivo lo fai? Lo sai, almeno?»