39

SIMON

Un cielo così blu non s’è mai visto.

Sono disteso a pancia in su sul pianale del furgone, con il sacco a pelo di Shepard come cuscino. Baz mi ha sistemato l’ala con la magia. Nell’ultima stazione di servizio mi ha comprato un modello taroccato di occhiali da sole e una cassa d’acqua. Ogni tanto lo vedo voltarsi a controllare.

Sto bene.

Sto benissimo.

Sotto questo cielo – un cielo così immenso non s’è mai visto – riesco quasi a credere che andrà tutto bene anche per noi. Io e lui. Ce la stiamo cavando, no? In linea di massima? Anche quando ci legano e ci sparano addosso.

Sì, ce la caviamo. Lui continua a toccarmi, e io lo lascio fare. Però non sento più quella scossa di pericolo come se il nostro rapporto fosse un edificio da cui devo fuggire prima che mi crolli addosso.

Adesso il tocco di Baz è piacevole.

(Toccare lui è sempre piacevole; sarebbe più semplice se potessi toccarlo di continuo. E baciarlo. Anziché essere baciato. Non so spiegare, ma è diverso. Baciare è naturale, mentre essere baciati provoca un senso di soffocamento. Anche se negli ultimi giorni non è più così. Ora è piacevole. Questo cielo è così grande. C’è così tanta aria.)

Shepard evita le grandi autostrade. In genere abbiamo la carreggiata tutta per noi. Mi metto seduto e, appoggiato alla sponda del cassone, guardo la terra passare dal verde al grigio al rosso.

L’America muta a ogni cambio di sguardo.

Trabocca in ogni direzione.

Non riesco a credere che lo Utah e l’Iowa facciano parte dello stesso Paese. Dello stesso pianeta, addirittura. Ecco come mi sento, come il primo uomo su Marte. Sono quasi contento che Baz non sia qui fuori con me e non mi veda a bocca spalancata.

Per lui qui c’è troppo caldo, troppa luce. E poi il vento e il frastuono sono incessanti. Sono semicotto e scorticato.

Però mi sento bene.

BAZ

Siamo in viaggio da quattro ore e Shepard dice che ce ne vorranno almeno altre otto. La Bunce vuole ricorrere alla magia per accelerare, ma temo che ci serviranno tutte le nostre scorte quando arriveremo a destinazione.

Shepard non fa che spingerci a parlare. Invano, però. Con me nessuno ci è mai riuscito, e la Bunce l’ha preso particolarmente in antipatia.

Non ci resta che guardare il paesaggio, che è sempre più deprimente. In America il verde non è verde. Abbiamo attraversato ogni genere di campo, ma nessuno è di quel verde brillante dei campi inglesi.

Ora di verde non ce n’è quasi più. È diventato tutto rosso e brullo.

Mi volto a guardare Simon. Gli ho dato la crema solare…

Non c’è più.

«Accosta» ordino a Shepard stringendogli il braccio. «Snow è sparito.»

Bunce si volta a guardare. «Dov’è andato?»

«Sarà caduto» dico. «Torna indietro.»

Penny si slaccia la cintura di sicurezza e si sporge dal finestrino, arrampicandosi per vedere meglio.

«Sta bene!» urla Shepard. «Torna dentro!» Mi dà una gomitata. «Così cade di sotto!»

La afferro per la vita.

«Eccolo lì, il vostro amico» dice Shepard, indicando il parabrezza. «Sta volando.»

Vedo l’ombra sull’asfalto davanti a noi: Simon ad ali spiegate, la coda a freccia lunga distesa dietro di lui.

«Quel pazzo» sussurro.

Un eroe ribelle
p000_cover.xhtml
toc.xhtml
p001_il-libro.xhtml
p002_l-autore.xhtml
p003_frontispiece.xhtml
p004_dedication.xhtml
p005_epilogo.xhtml
p006_capitolo-01.xhtml
p007_capitolo-02.xhtml
p008_capitolo-03.xhtml
p009_capitolo-04.xhtml
p010_capitolo-05.xhtml
p011_capitolo-06.xhtml
p012_capitolo-07.xhtml
p013_capitolo-08.xhtml
p014_capitolo-09.xhtml
p015_capitolo-10.xhtml
p016_capitolo-11.xhtml
p017_capitolo-12.xhtml
p018_capitolo-13.xhtml
p019_capitolo-14.xhtml
p020_capitolo-15.xhtml
p021_capitolo-16.xhtml
p022_capitolo-17.xhtml
p023_capitolo-18.xhtml
p024_capitolo-19.xhtml
p025_capitolo-20.xhtml
p026_capitolo-21.xhtml
p027_capitolo-22.xhtml
p028_capitolo-23.xhtml
p029_capitolo-24.xhtml
p030_capitolo-25.xhtml
p031_capitolo-26.xhtml
p032_capitolo-27.xhtml
p033_capitolo-28.xhtml
p034_capitolo-29.xhtml
p035_capitolo-30.xhtml
p036_capitolo-31.xhtml
p037_capitolo-32.xhtml
p038_capitolo-33.xhtml
p039_capitolo-34.xhtml
p040_capitolo-35.xhtml
p041_capitolo-36.xhtml
p042_capitolo-37.xhtml
p043_capitolo-38.xhtml
p044_capitolo-39.xhtml
p045_capitolo-40.xhtml
p046_capitolo-41.xhtml
p047_capitolo-42.xhtml
p048_capitolo-43.xhtml
p049_capitolo-44.xhtml
p050_capitolo-45.xhtml
p051_capitolo-46.xhtml
p052_capitolo-47.xhtml
p053_capitolo-48.xhtml
p054_capitolo-49.xhtml
p055_capitolo-50.xhtml
p056_capitolo-51.xhtml
p057_capitolo-52.xhtml
p058_capitolo-53.xhtml
p059_capitolo-54.xhtml
p060_capitolo-55.xhtml
p061_capitolo-56.xhtml
p062_capitolo-57.xhtml
p063_capitolo-58.xhtml
p064_capitolo-59.xhtml
p065_capitolo-60.xhtml
p066_capitolo-61.xhtml
p067_capitolo-62.xhtml
p068_capitolo-63.xhtml
p069_capitolo-64.xhtml
p070_prologo.xhtml
p071_ringraziamenti.xhtml
p999_copyright.xhtml