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PENELOPE
Sto con Micah da quando è venuto a Watford il quarto anno come studente in scambio culturale.
L’America non ha delle vere scuole di magia. È così in quasi tutti i Paesi. A volte le famiglie straniere mandano i figli a Watford per un anno come esperienza culturale. «E anche perché nessuno offre le basi che offriamo noi nel campo delle arti magiche» ama dire la mamma. «Nessuno.» (Adesso è lei la preside di Watford, e ne va molto fiera.) I ragazzi americani frequentano scuole Normali e apprendono la magia dai genitori. «Immagina di imparare solo gli incantesimi che possono insegnarti i tuoi. Niente dizione, niente linguistica, niente scienza forense.»
Micah ha un’ottima dizione e poi, siccome è bilingue, può lanciare incantesimi anche in spagnolo. (Questo funziona solo nelle zone in cui si parla spagnolo, ma lo spagnolo è una lingua in espansione!)
So che a Watford credevano tutti che Micah fosse il mio ragazzo immaginario, ma per noi è sempre stato tutto molto reale. Comunicavamo per lettera e via e-mail. Ci parlavamo su Skype. Poi su FaceTime. A volte addirittura per telefono.
Siamo stati tre anni senza vederci. Poi, due anni fa, ho trascorso l’estate a casa sua, a Chicago e, per quanto il nostro rapporto fosse sempre stato reale, da allora è diventato ancora più reale.
Finita la scuola, sarei tornata volentieri a trovarlo, avevo in progetto di farlo. Solo che con la scomparsa del Tedio e la morte dell’Arcimago eravamo tutti scioccati. (Non sono nemmeno tornata a Watford per l’ultimo periodo di scuola. La professoressa Possibelfa è venuta a Londra di persona per farmi sostenere gli esami.) Simon era distrutto. Non potevo squagliarmela a Chicago e lasciarlo da solo… era già più solo che mai.
Comunque, Micah ha accettato tutto senza problemi. Ha riconosciuto che per il momento avrei fatto meglio a restare a Londra. Il piano era che, appena le cose fossero migliorate, sarei andata da lui. L’accordo era questo, tra noi.
Non avevamo un piano nel caso in cui le cose fossero peggiorate, però.