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BAZ
Quando ha inizio la sparatoria, Lamb mi tiene ancora stretto. «Calmo» mi dice.
Sono tutto fuorché quello.
Lo trascino su per la duna, il resto dei vampiri schierato a V dietro di noi. Ho la mano in tasca, pronta a lanciare un incantesimo appena varrà la pena svelare la mia identità.
Gli spari si placano, poi rat-a-tat, rat-a-tat e di nuovo silenzio.
Lamb mi blocca sulla cima serrando la presa sul mio braccio. «Calma, ragazzo. Devi fidarti di me se vuoi che ti aiuti.»
È una follia ma sono deciso a scavalcare la duna. «Come? Certo che mi fido. E continuerò a farlo. Vi abbiamo seguito fin qui.»
Lamb mi attira a sé, con il naso mi sfiora il mento e un ciuffo di capelli gli ricade su un occhio. «Devi fidarti adesso, Baz. E io ti aiuterò.»
Annuisco e lo trascino avanti. Lui non mi molla e mi segue oltre la cima.
Guardiamo giù e vediamo una decina di vampiri con il mitra. Poi Shepard con una canna puntata alla tempia e… Simon, disteso a terra.
Uno dei vampiri alza lo sguardo e ci saluta.
La stretta di Lamb è così forte che temo possa spezzarmi il braccio. Mi sussurra all’orecchio. «Era l’unico modo, Baz. Tra noi esiste un patto.»
«No…»
«Ogni mago che arrivi a Las Vegas deve essere consegnato a loro, nessuna eccezione. È l’unico modo per tenerli alla larga.»
Cerco di spingerlo. «No!»
«Alla fine per te sarà meglio così!»
Impugno la bacchetta dentro la tasca, la indirizzo verso Lamb e sibilo: «Tu quoque, Brute!».
Ma non succede nulla.