58

AGATHA

Lì per lì penso che sia un miraggio.

Perché è proprio quello che vorrei vedere.

Questo weekend dovevo essere al Burning Lad. Io e Ginger lo programmavamo da mesi. Un festival di una settimana in pieno deserto. Una città pop-up. La celebrazione della vita e della morte in un luogo in cui nulla sopravvive e la morte stessa ha poche prede.

Avevo comprato la vernice per il body painting e mi ero cucita le penne sul bikini. Me lo sarei messo l’ultimo giorno, per la grande sfilata finale, il momento clou del festival.

L’avevo immaginata tante di quelle volte: tutta quella pelle e quel fuoco che serpeggiano nel deserto. Quanto mi sarebbe piaciuto prendere parte a quello sfavillio e, coperta di lustrini, contribuire nel mio piccolo a un evento tanto magico, dove però nessuno sarebbe ricorso alla magia.

E ora eccolo là, all’orizzonte.

Il serpente luccicante.

Di certo un miraggio. Un effetto ottico prodotto dal sole e dalla sabbia.

Anche se giurerei che si stia avvicinando…

Vedo un fronte di oggetti in movimento, di corpi danzanti. Distinguo la sagoma che li precede: l’enorme scultura di legno di un ragazzo… in fiamme.

Lo vedo…

Non è un miraggio! È reale!

È qui!

E il mio primo pensiero è: Sta venendo a prendermi, tanto sono abituata a essere soccorsa. Vedo la sfilata di persone oltrepassare la duna di sabbia e penso che siano venute a salvare me.

Invece non è così.

Nemmeno mi sentirebbero, se urlassi.

Cosa che non posso fare.

Eppure…

Eppure!

Mi sbagliavo sul Burning Lad! È pieno di magia. Cinquantamila Normali. Per una sola settimana all’anno, la terza città più grande del Nevada.

Una città pop-up che punta dritto nella mia direzione!

La linea dell’orizzonte si ispessisce, ma i Normali sono ancora troppo lontani…

Fa lo stesso. Non me ne occorre poi molta, della loro magia, per questo incantesimo. L’unico che riesco a lanciare senza la bacchetta, senza nemmeno muovere le labbra.

PENELOPE

La mia paura è che non ci uccidano. Che non ci uccidano subito.

Che i nostri corpi possano custodire anni di informazioni utili.

I vampiri troveranno quello che cercano, temo.

La magia è genetica, del resto, e il codice presente negli arcimaghi si potrà senz’altro decodificare. Avremmo dovuto essere i primi a capirlo.

Mamma definirebbe un’eresia ogni tentativo di spiegare la magia.

Ma non si tratta piuttosto di… scienza?

Vorrei sostenere questa conversazione con lei…

Ho letto che nel deserto i corpi scompaiono del tutto. Bene. Spero che mia madre non scopra mai il mio ruolo in questa storia.

Gli spari vanno avanti per un po’. Simon grida.

E poi smette.

È…

Non riesco a…

Mi chino verso il sedile davanti e reprimo nella gola un mezzo singhiozzo misto a vomito. Ho le labbra sigillate, bocca e naso pieni di bile. Poi vedo le scintille.

Ecco, è così che va. Quando non si ha più scampo.

Ci sono altre scintille… Sulle gambe di Agatha, appena sopra le sue mani legate.

La guardo in faccia. Ha il mento sollevato, le palpebre pesanti. Sembra impegnata a lanciare un incantesimo.

Magia? Dove la prende Agatha, la magia? E come fa a lanciare un sortilegio senza bacchetta? Senza parlare?

Si accorge che la osservo. Ha un’espressione così afflitta.

Ed ecco che le sue mani scintillano di nuovo.

AGATHA

Penelope mi fissa e annuisce.

Chissà quale gran piano pensa che abbia.

Mi dispiace, Penny. Non sarò io a tirarci fuori da questo guaio. Non sono mai stata un’eroina, io. Non sono mai stata una buona amica… ho cercato di fartelo capire.

Mi si avvicina scivolando lateralmente sul sedile. Il vampiro seduto davanti non fa caso a noi, è ancora al telefono. Mi volto di scatto verso il finestrino, verso la parata sfavillante. Quando vedo Penelope sgranare gli occhi ho la certezza di non aver avuto le allucinazioni. La sento premere il viso contro il mio collo e avverto un fiotto di magia, è quasi come se impugnassi la bacchetta: le scintille che aleggiano sopra le mie mani mutano in fiamma.

Penny grugnisce. Io mi ritraggo per guardarla negli occhi e la vedo annuire di nuovo.

Poi mi sporgo in avanti e sollevo la fiamma sopra il sedile anteriore.

Succede tutto in un attimo. Il vampiro divampa in un fuoco luminosissimo.

Mi volto di nuovo verso Penelope. Ha il viso umido, il naso che le cola e continua ad annuire. Accosto la fronte alla sua e chiudo gli occhi.

PENELOPE

Così, Agatha! Bravissima.

Alla fine hai risolto tu la situazione.

Un eroe ribelle
p000_cover.xhtml
toc.xhtml
p001_il-libro.xhtml
p002_l-autore.xhtml
p003_frontispiece.xhtml
p004_dedication.xhtml
p005_epilogo.xhtml
p006_capitolo-01.xhtml
p007_capitolo-02.xhtml
p008_capitolo-03.xhtml
p009_capitolo-04.xhtml
p010_capitolo-05.xhtml
p011_capitolo-06.xhtml
p012_capitolo-07.xhtml
p013_capitolo-08.xhtml
p014_capitolo-09.xhtml
p015_capitolo-10.xhtml
p016_capitolo-11.xhtml
p017_capitolo-12.xhtml
p018_capitolo-13.xhtml
p019_capitolo-14.xhtml
p020_capitolo-15.xhtml
p021_capitolo-16.xhtml
p022_capitolo-17.xhtml
p023_capitolo-18.xhtml
p024_capitolo-19.xhtml
p025_capitolo-20.xhtml
p026_capitolo-21.xhtml
p027_capitolo-22.xhtml
p028_capitolo-23.xhtml
p029_capitolo-24.xhtml
p030_capitolo-25.xhtml
p031_capitolo-26.xhtml
p032_capitolo-27.xhtml
p033_capitolo-28.xhtml
p034_capitolo-29.xhtml
p035_capitolo-30.xhtml
p036_capitolo-31.xhtml
p037_capitolo-32.xhtml
p038_capitolo-33.xhtml
p039_capitolo-34.xhtml
p040_capitolo-35.xhtml
p041_capitolo-36.xhtml
p042_capitolo-37.xhtml
p043_capitolo-38.xhtml
p044_capitolo-39.xhtml
p045_capitolo-40.xhtml
p046_capitolo-41.xhtml
p047_capitolo-42.xhtml
p048_capitolo-43.xhtml
p049_capitolo-44.xhtml
p050_capitolo-45.xhtml
p051_capitolo-46.xhtml
p052_capitolo-47.xhtml
p053_capitolo-48.xhtml
p054_capitolo-49.xhtml
p055_capitolo-50.xhtml
p056_capitolo-51.xhtml
p057_capitolo-52.xhtml
p058_capitolo-53.xhtml
p059_capitolo-54.xhtml
p060_capitolo-55.xhtml
p061_capitolo-56.xhtml
p062_capitolo-57.xhtml
p063_capitolo-58.xhtml
p064_capitolo-59.xhtml
p065_capitolo-60.xhtml
p066_capitolo-61.xhtml
p067_capitolo-62.xhtml
p068_capitolo-63.xhtml
p069_capitolo-64.xhtml
p070_prologo.xhtml
p071_ringraziamenti.xhtml
p999_copyright.xhtml