5. I TENTATIVI DI RIFORMA.
Il premier Hashimoto lanciò un programma di riforme che, tuttavia, ebbe molte difficoltà a decollare e che lo stesso Koizumi non pare in grado di portare a termine. Le riforme proposte riguardavano il sistema finanziario (che mostrò falle preoccupanti negli anni della «economia della bolla»), l'economia (che deve essere rivitalizzata per uscire dalla recessione), il sistema politico-burocratico e quello dell'educazione. Punti di maggiore attrito sono le riforme che riguardano la scuola e i rapporti tra politica e burocrazia. Nei rapporti tra politica e burocrazia, allo stato attuale, sembra di poter affermare che i funzionari cedano su punti marginali e che anche oggi, come è successo più volte in passato, riescano a mantenere pressoché intatto il loro potere di decisione e di intervento.
Molto si dibatte sui quotidiani e in televisione, molti saggi si scrivono sulla fondazione di un nuovo modo di studiare, dalla scuola elementare all'università. Tuttavia pare stia emergendo, soprattutto per le resistenze del ministero dell'Educazione, di chiara matrice conservatrice, un indirizzo di non cambiamento, semmai una linea di irrigidimento e di chiusura. Chiusura che è tuttora in vigore attraverso il divieto di adozione nelle scuole di libri di testo privi del visto ministeriale. Inoltre, la scuola giapponese è molto selettiva. Determinanti per la vita futura sono già i primi passi come scolaro delle elementari. Un buon percorso nelle elementari consente l'accesso a una buona scuola media, premessa per frequentare una buona scuola superiore, indispensabile per una preparazione che consenta il superamento degli esami di accesso a una delle migliori università pubbliche o private. Queste sono circa una decina su oltre 540 tra università e junior "colleges". Solo in questo modo è assicurata ai laureati la possibilità di carriera in enti pubblici o privati. Ciò significa che lo studente giapponese, oltre a frequentare la scuola a tempo pieno, deve nel tardo pomeriggio frequentare una scuola privata per migliorare la sua preparazione. Inoltre, talvolta la preparazione per l'accesso a una università prestigiosa richiede un anno supplementare di studio dopo la fine del ciclo scolastico. Dunque, un percorso duro e che implica sacrifici economici non indifferenti alla famiglia, tanto che il mancato accesso diventa un dramma che talora si conclude con il suicidio.