CAPITOLO TRENTASETTE

Machiavelli accostò la macchina, salendo per metà sul marciapiede. Tirò il freno a mano ma lasciò la marcia inserita, e l'auto sobbalzò in avanti prima di spegnersi di botto. Erano in un parcheggio sulla riva della Senna, vicini al punto in cui prevedeva che sarebbe comparso Nidhogg.

Per un attimo, si sentì solo un tenue ticchettio del motore, dopodiché Dee fece un lungo sospiro. — Sei l'autista peggiore che abbia mai conosciuto.

— Siamo arrivati, no? — ribatté l'italiano. — Sai quanto sarà difficile spiegare tutto questo — aggiunse, sviando l'argomento dalla sua pessima guida. Praticava con padronanza le arti più difficili e arcane, manipolava la società e la politica da mezzo millennio, conosceva alla perfezione una dozzina di lingue, sapeva programmare in cinque diversi linguaggi informatici ed era tra gli esperti mondiali di fisica quantistica. Ma non sapeva guidare; per lui, era imbarazzante. Abbassò il finestrino e fece entrare un po' d'aria fresca nel veicolo. — Posso imporre il silenzio stampa, naturalmente, adducendo come scusa la sicurezza nazionale, ma questa faccenda sta diventando troppo pubblica e troppo caotica. — Sospirò. — Ci saranno già dei video di Nidhogg su Internet.

— La gente penserà che sia uno scherzo — replicò Dee. — Anch'io credevo di essere nei guai quando filmarono il sasquatch canadese, ma la faccenda fu liquidata sbrigativamente come una bufala. Se c'è una cosa che ho imparato nel corso degli anni è che gli homines sono bravissimi a ignorare quello che hanno davanti al naso. Non si curano della nostra esistenza, liquidano gli Antichi Signori e la loro epoca come miti e leggende, a dispetto di tutte le prove. E poi, tutto sta andando per il meglio — aggiunse Dee, carezzandosi con noncuranza il pizzetto. — Abbiamo quasi tutto il libro,- quando avremo le due pagine mancanti faremo tornare gli Oscuri Signori, e il mondo sarà di nuovo come dovrebbe essere. — Fece un gesto vago con la mano. — Non dovrai più preoccuparti di questioni futili come la stampa.

— Sembri dimenticare che abbiamo anche altri problemi, come Flamel e Perenelle.

Dee gli mostrò il cellulare. — Me ne sono già occupato, con una semplice telefonata.

Machiavelli non replicò. Secondo la sua esperienza, la gente spesso parlava soltanto per riempire il silenzio, e sapeva che Dee era un uomo a cui piaceva ascoltare il suono della propria voce.

Il Mago teneva lo sguardo fisso davanti a sé, scrutando la Senna oltre il parabrezza sporco. Pochi chilometri più avanti, seguendo il fiume, la cattedrale di Notre-Dame de Paris sarebbe presto apparsa nella fioca luce dell'alba. — Ho incontrato Nicholas e Perenelle per la prima volta in questa città, quasi cinquecento anni fa; sono stato loro allievo. Non lo sapevi, vero? Questo non c'è scritto nel tuo archivio leggendario. E non fare quella faccia sorpresa,- so dell'esistenza del tuo archivio da qualche decennio, ormai — aggiunse, ridendo all'espressione stupita di Machiavelli. — Ebbene sì, ho studiato con il leggendario Alchimista, in questa stessa città. E ho capito molto presto che Perenelle era più potente, e più pericolosa, di suo marito. L'hai mai incontrata?

— Sì — rispose l'italiano, con voce incrinata. Era sbigottito che gli Antichi Signori - o forse solo Dee? - fossero a conoscenza del suo archivio segreto. — L'ho incontrata, una volta sola. Abbiamo combattuto, e ha vinto lei — ammise.

— È una donna straordinaria. Perfino ai suoi tempi aveva una reputazione formidabile. Chissà dove sarebbe arrivata, se avesse scelto di schierarsi con noi. Non so che cosa ci trovi nell'Alchimista.

— Non hai mai capito la capacità d'amare degli uomini, vero? — chiese Machiavelli.

— Capisco che Nicholas è vivo e vegeto grazie alla Fattucchiera. Per distruggere Nicholas, non dobbiamo fare altro che uccidere Perenelle. Io e il mio padrone l'abbiamo sempre saputo, ma pensavamo che, se fossimo riusciti a catturarli entrambi, tutto il loro sapere messo insieme sarebbe valso il rischio di lasciarli in vita.

— E adesso?

— Adesso non ne vale più il rischio. Stasera ho finalmente fatto una cosa che avrei dovuto fare molto tempo fa — disse il Mago, quasi con rimpianto.

— Che cosa hai fatto?

— Ho mandato la Morrigan ad Alcatraz. Perenelle non arriverà all'alba.

 

I segreti di Nicholas Flamel l'immortale - 2. Il Mago
coverpage.xhtml
content0001.xhtml
content0002.xhtml
content0003.xhtml
content0004.xhtml
content0005.xhtml
content0006.xhtml
content0007.xhtml
content0008.xhtml
content0009.xhtml
content0010.xhtml
content0011.xhtml
content0012.xhtml
content0013.xhtml
content0014.xhtml
content0015.xhtml
content0016.xhtml
content0017.xhtml
content0018.xhtml
content0019.xhtml
content0020.xhtml
content0021.xhtml
content0022.xhtml
content0023.xhtml
content0024.xhtml
content0025.xhtml
content0026.xhtml
content0027.xhtml
content0028.xhtml
content0029.xhtml
content0030.xhtml
content0031.xhtml
content0032.xhtml
content0033.xhtml
content0034.xhtml
content0035.xhtml
content0036.xhtml
content0037.xhtml
content0038.xhtml
content0039.xhtml
content0040.xhtml
content0041.xhtml
content0042.xhtml
content0043.xhtml
content0044.xhtml
content0045.xhtml
content0046.xhtml
content0047.xhtml
content0048.xhtml
content0049.xhtml
content0050.xhtml
content0051.xhtml
content0052.xhtml
content0053.xhtml
content0054.xhtml
content0055.xhtml
content0056.xhtml
content0057.xhtml
content0058.xhtml
content0059.xhtml
content0060.xhtml
content0061.xhtml
content0062.xhtml
content0063.xhtml
content0064.xhtml
content0065.xhtml
content0066.xhtml
content0067.xhtml
content0068.xhtml
content0069.xhtml
content0070.xhtml
content0071.xhtml
content0072.xhtml
content0073.xhtml
content0074.xhtml
content0075.xhtml
content0076.xhtml
content0077.xhtml
content0078.xhtml
content0079.xhtml
content0080.xhtml
content0081.xhtml
content0082.xhtml
content0083.xhtml
content0084.xhtml