CAPITOLO TRENTA

Sophie si precipitò sulle scale, emanando scintille e scie di fuoco azzurro dalle dita tese. I Si stava lavando i denti in bagno quando tutta la casa aveva tremato. Poi si era sentito il fragore di un crollo, e subito dopo il grido di suo fratello, che aveva squarciato il silenzio della casa: il suono più terrificante che la ragazza avesse mai udito.

Stava correndo davanti alla stanza di Flamel quando la porta si aprì. Per un attimo stentò a riconoscere l'uomo anziano e confuso che comparve sulla soglia.

L'Alchimista aveva delle occhiaie così scure da sembrare lividi, e la pelle di un brutto colorito giallognolo. — Che succede? — mugugnò.

Ma Sophie passò oltre: non aveva risposte da dargli. Sapeva solo che suo fratello era al piano di sotto.

E poi la casa tremò ancora. La vibrazione si ripercosse sui solai e sulle pareti.

Terrorizzata, Sophie stava correndo verso le scale che portavano al primo piano quando la porta di una camera si aprì e comparve Jeanne. Un attimo prima indossava un pigiama azzurro di seta, e l'attimo dopo in armatura dalla testa ai piedi e impugnava la spada.

— Sta' indietro! — ordinò la Pulzella d'Orléans.

— No — gridò Sophie. — È Josh... è nei guai!

— Va bene, ma rimani alle mie spalle o alla mia destra, così saprò sempre dove sei. Hai visto Nicholas?

— È sveglio. Ma sembrava malato.

— È sfinito. Meglio che non pratichi la magia in queste condizioni. Rischierebbe di morire.

— Dov'è Francois?

— Probabilmente in soffitta. Ma lo studio è insonorizzato e lui porterà di sicuro le cuffie, con i bassi al massimo; dubito che abbia sentito alcunché.

— Ma avrà sentito tremare la casa.

— E avrà pensato che i bassi erano fantastici.

— Dov'è Scatty? — chiese Sophie. Ce la stava mettendo tutta per non farsi sopraffare dal panico.

— Con un po' di fortuna, sarà in cucina con Josh. E in questo caso lui starà bene — aggiunse Jeanne. — Ora seguimi.

Tenendo la spada con entrambe le mani, la donna scese con cautela l'ultima rampa di scale ed entrò nell'ampio ingresso della casa. Si fermò così all'improvviso che Sophie per poco non le finì addosso. Indicò il portone. La ragazza scorse una sagoma bianca, spettrale, oltre i pannelli di vetro colorato, e poi sentì un colpo secco e vide comparire la testa di un'ascia. Poi, con uno schianto, il portone si squarciò in una pioggia di legno e frammenti di vetro.

Alla luce del lampadario di cristallo, Sophie vide due giovani donne vestite in cotta di maglia di metallo bianco, i volti nascosti dagli elmi, la prima armata di spada e ascia, l'altra di spada e lancia. Reagì d'istinto; afferrandosi il polso destro con la mano sinistra, allargò le dita, il palmo rivolto in avanti. Crepitanti fiammelle verde-azzurre si sparsero sul pavimento dinanzi alle due donne, ed esplosero dando vita a una massiccia barriera di guizzante fuoco smeraldo.

Le Valchirie attraversarono le fiamme senza un attimo di esitazione, ma si fermarono quando videro la donna in armatura. Si scambiarono uno sguardo, palesemente confuse. — Tu non sei una degli homines. Chi sei?

— Questa è casa mia, e penso che la domanda spetti a me — ribatté Jeanne. Si mise di fianco, la spalla sinistra rivolta verso le intruse, reggendo la spada con tutte e due le mani e disegnando lentamente con la punta il profilo di un otto nell'aria.

— Fatti da parte. Non abbiamo dispute con te — disse una Valchiria.

La Pulzella d'Orléans sollevò la spada, avvicinandosi l'elsa al viso, la punta rivolta verso l'alto. — Entrate in casa mia e mi ordinate di farmi da parte — replicò, incredula. — Voi chi siete... che cosa siete?

— Siamo le Disir — rispose la guerriera con la spada e la lancia. — Siamo qui per Scathach. La nostra disputa è solo con lei. Ma non metterti in mezzo, o diventerà anche la tua.

— L'Ombra è mia amica — replicò la francese. •

— Allora sei nostra nemica.

Senza preavviso, le Valchirie attaccarono all'unisono, l'una con la spada e la lancia, l'altra con la spada e l'ascia. La pesante lama di Jeanne si mosse e l'aria risuonò del clangore del metallo, mentre in una sequenza di gesti quasi troppo fulminei per essere visibili la francese bloccava le spade, schivava l'ascia e abbatteva la lancia.

Le Valchirie arretrarono e si divisero, portandosi alla destra e alla sinistra di Jeanne, che spostò la testa per seguirle con lo sguardo.

— Sei brava.

Le labbra di Jeanne si schiusero in un sorriso feroce. — Ho imparato dalla migliore. È stata Scathach in persona che mi ha addestrata.

— Mi era sembrato di riconoscere lo stile — commentò la seconda Valchiria.

Jeanne spostava solo gli occhi per seguire le due guerriere. — Non pensavo di avere uno stile.

— Nemmeno Scathach ce l'ha.

— Chi sei? — domandò la Valchiria con l'ascia. — In vita mia ho conosciuto pochi nemici in grado di battersi con noi. E nessuno di loro era uno degli homines.

— Sono Giovanna d'Arco.

— Mai sentita nominare — replicò la Valchiria, mentre la sorella tirava indietro il braccio, apprestandosi a scagliare la lancia...

E l'arma si incendiò, avvolta da fiamme incandescenti.

Con un gemito selvaggio, la Valchiria la gettò via. Quando toccò terra, l'asta di legno era quasi ridotta in cenere, e la letale testa acuminata stava fondendo in una gorgogliante pozza metallica.

In piedi sull'ultimo gradino, Sophie sbatteva le palpebre, sorpresa. Non sapeva di essere capace di fare una cosa del genere.

La Valchiria con spada e ascia si slanciò in avanti. Le sue armi tracciarono un micidiale disegno nell'aria, tempestando di colpi la francese e costringendola ad arretrare sotto il malefico assalto.

L'altra Valchiria si girò a fronteggiare Sophie. Incendiare l'asta e fondere la testa della lancia aveva sfinito la ragazza, che si era accasciata contro la ringhiera. Ma doveva aiutare Jeanne; doveva arrivare a Josh. Schiacciando forte l'interno del polso, cercò di attingere alla Magia del Fuoco. Ma riuscì soltanto a produrre un po' di fumo.

La Valchiria avanzò.

Sophie era in piedi su un gradino, e i volti delle due erano quasi sullo stesso piano. — E così sei tu la ragazza d'argento tanto desiderata dal Mago inglese. — Dietro la maschera di metallo, gli occhi violetti della Valchiria erano sprezzanti.

Traendo un respiro profondo e fremente, Sophie drizzò la schiena. Distese la braccia, le dita strette a pugno. Chiudendo gli occhi, respirando profondamente, sforzandosi di placare il cuore impazzito, visualizzò dei guanti di fiamme; si vide congiungere le mani, plasmare una sfera di fuoco con i pugni come se impastasse il pane, e infine scagliarla contro la figura che le stava di fronte. Ma quando aprì gli occhi, solo leggerissimi fili di fiamme le danzavano sulla pelle. Batté la mani, e innocue scintille saltellarono sulla cotta di maglia della guerriera.

La Valchiria si diede dei colpetti con la spada sulla mano guantata. — I tuoi trucchetti col fuoco non mi impressionano.

Uno schianto proveniente dalla cucina scosse di nuovo la casa. Il lampadario sospeso al centro dell'ingresso cominciò a ondeggiare avanti e indietro, facendo danzare le ombre in un tintinnio musicale.

— Josh — mormorò Sophie. Il terrore si trasformò in rabbia: quella creatura le stava impedendo di raggiungere suo fratello. E la rabbia le diede forza. Ricordando quello che Saint-Germain le aveva spiegato sul tetto, la ragazza puntò l'indice e incanalò la sua furia in un unico raggio.

Una solida lancia di fuoco si sprigionò dal suo dito ed esplose sulla cotta di maglia della Valchiria. Il fuoco si cosparse su tutto il corpo della guerriera, e la forza del colpo la costrinse in ginocchio. La donna gridò una parola incomprensibile, simile all'ululato di un lupo.

Giù nell'ingresso, la Pulzella d'Orléans sfruttò il momento di distrazione e attaccò con forza l'avversaria, respingendola verso la breccia nel muro d'ingresso. Le due guerriere si equivalevano, ma, mentre la spada di Jeanne era più lunga e più pesante, la Valchiria aveva il vantaggio di impugnare due armi.

Inoltre era passato molto tempo dall'ultima volta in cui Jeanne aveva indossato l'armatura e combattuto con la spada; si sentiva bruciare i muscoli delle spalle e aveva i fianchi e le ginocchia indolenziti per il peso della corazza.

La Valchiria caduta si rialzò davanti a Sophie. La parte anteriore della cotta aveva ricevuto in pieno l'impatto del dardo di fuoco, e gli anelli della maglia di ferro si erano fusi come cera ammorbidita. La guerriera ghermì quello che ne restava e se la strappò di dosso, gettandola via. La semplice casacca bianca che portava sotto era bruciacchiata e annerita, e schegge scintillanti di metallo si erano fuse con la stoffa. — Ragazzina, ti insegnerò io a non giocare più col fuoco.

 

I segreti di Nicholas Flamel l'immortale - 2. Il Mago
coverpage.xhtml
content0001.xhtml
content0002.xhtml
content0003.xhtml
content0004.xhtml
content0005.xhtml
content0006.xhtml
content0007.xhtml
content0008.xhtml
content0009.xhtml
content0010.xhtml
content0011.xhtml
content0012.xhtml
content0013.xhtml
content0014.xhtml
content0015.xhtml
content0016.xhtml
content0017.xhtml
content0018.xhtml
content0019.xhtml
content0020.xhtml
content0021.xhtml
content0022.xhtml
content0023.xhtml
content0024.xhtml
content0025.xhtml
content0026.xhtml
content0027.xhtml
content0028.xhtml
content0029.xhtml
content0030.xhtml
content0031.xhtml
content0032.xhtml
content0033.xhtml
content0034.xhtml
content0035.xhtml
content0036.xhtml
content0037.xhtml
content0038.xhtml
content0039.xhtml
content0040.xhtml
content0041.xhtml
content0042.xhtml
content0043.xhtml
content0044.xhtml
content0045.xhtml
content0046.xhtml
content0047.xhtml
content0048.xhtml
content0049.xhtml
content0050.xhtml
content0051.xhtml
content0052.xhtml
content0053.xhtml
content0054.xhtml
content0055.xhtml
content0056.xhtml
content0057.xhtml
content0058.xhtml
content0059.xhtml
content0060.xhtml
content0061.xhtml
content0062.xhtml
content0063.xhtml
content0064.xhtml
content0065.xhtml
content0066.xhtml
content0067.xhtml
content0068.xhtml
content0069.xhtml
content0070.xhtml
content0071.xhtml
content0072.xhtml
content0073.xhtml
content0074.xhtml
content0075.xhtml
content0076.xhtml
content0077.xhtml
content0078.xhtml
content0079.xhtml
content0080.xhtml
content0081.xhtml
content0082.xhtml
content0083.xhtml
content0084.xhtml