21 DICEMBRE, 14.53, ORA STANDARD DELLE HAWAII-ALEUTINE
L’inevitabile esito dell’eccessiva intellettualizzazione e repressione di quelle che sarebbero altrimenti espressioni adeguate e naturali del lutto da parte di un’adolescente precoce, per quanto insicura, che a essere sinceri negli ultimi tempi è passata attraverso una vera e propria Olimpiade del Trauma, tra la morte dei nonni, quella del suo bel pesciolino e quella della tenera gattina, per non parlare della sua personale, prematura e crudele dipartita, ma che insiste con l’audace mento proteso e non si abbandona alla lagna, bensì si sforza impavidamente di emanciparsi dalle circostanze particolari, per quanto atroci siano, e si ritrova incapace di assorbire l’ennesimo infausto colpo di scena
Postato da Madisonspencer@oltretomba.inferno
Gentili Tweeter,
i palloni ectoplasmatici blu a forma di Camille e Antonio si gonfiano. Fluttuano davanti a me, il tycoon internazionale e la superdiva dei media. I loro sguardi fantasma incrociano il mio.
Proprio come, in precedenza, nell’attico dell’hotel Rhinelander, avevo temuto, il mio cuore fantasma si gonfia come un aneurisma pieno di lacrime roventi. Si dilata come una gattina defunta sul sedile posteriore di una limousine. È strabiliante, ma il mio cuore si ingrossa velocemente e diventa turgido come la banana di un uomo in un fetido bagno pubblico. E come tutte queste cose, anche il mio cuore esplode.
Chiedo scusa, gentili Tweeter, ma quel che si verifica in questo frangente non è cosa che si possa scrivere con una tastiera. Ecco quali sono i limiti degli emoticon. A contatto con i fantasmi dei miei genitori, provo tutti i sentimenti che non sono mai riuscita a manifestare in vita. E per la prima volta dai tempi di Los Angeles e Lisbona e Lipsia, sono felice.