21 DICEMBRE, 9.41, ORA STANDARD DELLA REGIONE DELLE MONTAGNE ROCCIOSE
Santa Camille: una teoria
Postato da Madisonspencer@oltretomba.inferno
Gentili Tweeter,
CanuckAIDSemily domanda: “I fantasmi dormono?”. Sulla base della mia esperienza di soprannaturalista, direi di no: non dormono. Mentre i passeggeri di questo aereo sonnecchiano o guardano un’ampia selezione di film con Camille Spencer nei panni della protagonista – mia madre è ineludibile –, il mio io fantasma aggiorna il blog. Controllo i miei SMS.
Più penso ai miei genitori nel loro nuovo ruolo di capi di una religione globale, meno mi sorprende la piega sacrilega assunta dagli eventi. Per un decennio ho visto mia madre in ruoli cinematografici in cui veniva colpita dalla sindrome cinese mentre indagava su centrali nucleari surriscaldate e prossime a fondere il nocciolo… aggredita a bastonate dai picchiatori antisciopero della Pinkerton per punirla dei suoi tentativi di organizzare i lavoratori tessili di una fabbrica nel profondo Sud… avvelenata come Erin Brockovich da una falda acquifera inquinata da plutocrati cristiani repubblicani in combutta con il complesso militar-industriale. Persino in questo momento di sospensione aerea, i passeggeri del volo che mi circondano becchettano snack alle arachidi guardando i pastori alsaziani della polizia e i razzisti del Ku Klux Klan che le strappano le vesti denudando il suo seno perfetto.
Una carriera di martirii catartici. Film d’amore. Sarà morta almeno mille volte per far sì che il suo pubblico possa vivere per sempre felice e contento.
Eppure, nonostante le frecce da cui è stata trafitta e i lupi selvatici da cui è stata sbranata, lei torna a noi… ogni volta più affascinante. La donna che vediamo morire in quei modi orribili riappare divina sul red carpet di Cannes nel suo vestito di gala di Alexander McQueen. Come testimonial dei cosmetici Lancôme rinasce, sfolgorante di diamanti e di ottima salute.
La mia tesi è che Camille Spencer è quanto ci sia di più prossimo a una martire laica. È la santa della nostra era moderna – la nostra Bussola Morale, addirittura – ritualmente sacrificata ogni volta daccapo. Lei e mio padre sono la coscienza sociale di una generazione, intenti a salvare specie a rischio di estinzione, a curare malattie pandemiche. Non esiste carestia finché i miei genitori non l’hanno portata all’attenzione internazionale e non hanno inciso un brano di successo sul tema, i cui proventi andranno a finanziare gli aiuti alimentari. Questa donna che abbiamo visto soffrire e sopravvivere a ogni sorta di crudeltà ha per anni determinato, insieme a mio padre, quel che è bene e quel che è male per l’intero pianeta. Nessuna personalità politica può vantare la stessa autorevolezza morale; pertanto, se Camille e Antonio Spencer rinunciano al loro stile di vita sincretistico per abbracciare un’unica vera fede, il burinismo, si può star certi che tre miliardi di agnostici senza timone vi aderiranno.
Per quanto sia lusingata dall’attenzione di tutto il mondo, avrei preferito che ciò non dipendesse da una bugia sconsiderata. I lettori del mio blog dagli inferi mi segnalano che la qualità della vita – la qualità della vita? – è in rapido declino nell’Ade. Il mio appello a un maggiore uso del turpiloquio, dei rutti, della maleducazione sta già producendo un notevole aumento delle anime in arrivo. Secondo CanuckAIDSemily, questi neo-morti arrivano all’inferno convinti di arrivare in paradiso. E non sono soltanto delusi: sono piuttosto irritati! Ce l’hanno tutti con me. Andranno tutti all’inferno, e tutti mi odieranno. Peggio ancora, odieranno i miei genitori in tutte le lingue. Forse mio padre riuscirà a cavarsela, ma mia madre non sopporterà di essere odiata. È una donna bella e magrissima dall’acconciatura perfetta: proprio non è attrezzata per affrontare l’odio altrui.
Mi si spezza il cuore a pensare ai miei genitori uccisi da arpioni giapponesi o dall’esplosione di bong da fricchettoni, e poi alla loro pelle flagellata da demoni solo perché io ho tirato loro una fregatura.
Fuori dal finestrino dell’aereo, il sole risplende, mezzo affondato in un bioccoloso materasso di nuvole. Non ci sono angeli. Almeno per quel che posso vedere io.