21 DICEMBRE, 10.34, ORA STANDARD DELLA COSTA DEL PACIFICO
Il mio flirt con il Divino
Postato da Madisonspencer@oltretomba.inferno
Gentili Tweeter,
Gesù Cristo era lo pseudofidanzato migliore di tutti i tempi. Dovunque la mia famiglia arrivasse, in una delle nostre case a Trinidad o a Toronto o in Tunisia, sentivamo suonare alla porta, e sulla soglia compariva un qualche peone aborigeno con un enorme bouquet di rose spedito da Lui. Una volta, a cena da Cipriani o al Centrale, mio padre ordinò per me lapin à la sauce moutarde e io aspettai che arrivasse in tavola, poi guardai il mio piatto con ostentato sdegno. Ritraendomi, feci segno al cameriere e dissi: «Coniglio? Io non posso mangiarlo, il coniglio! Se conosceste il Levitico, sapreste che una bestia per essere commestibile deve ruminare e avere l’unghia fessa».
Mio padre allora ordinò salade lyonnaise, e io la rimandai indietro perché i maiali non ruminano. Ordinò escargots à la bourguignonne, che io rifiutai perché la Bibbia proibisce espressamente di mangiare lumache. «Sono impure» sostenni. «Sono animali che strisciano.»
Mia madre indossò una maschera di serenità allo Xanax. Le parole d’ordine della sua vita erano sempre state “tolleranza” e “rispetto”, e ora vi si trovava intrappolata, come schiacciata, in una morsa ideologica. Mantenendo un tono di voce pacato, disse: «Be’, cara, che cosa puoi mangiare…?».
Io, però, la interruppi con un «Aspetta!». Pescai il palmare dalla tasca della mia gonna-pantalone e finsi di trovarvi un nuovo messaggio. «È Gesù!» dissi, facendo trasalire i miei genitori. «Mi ha appena scritto un SMS!» Mentre il loro pasto si raffreddava, li lasciai in attesa degli sviluppi. Se avessero provato a protestare li avrei zittiti, fingendo di leggere o di dover rispondere. Senza alzare gli occhi, strillai, abbastanza forte da farmi sentire anche dagli altri avventori: «Cristo mi ama!». Mi accigliai guardando il display del palmare e dissi: «Gesù disapprova il vestito che indossi, mamma. Dice che è un po’ troppo giovanile per te, e ti fa sembrare un po’ troia…».
E i miei genitori? Ero diventata il loro peggiore incubo. Invece di raccogliere la bandiera ideologica che mi avevano così orgogliosamente porto, invece di ricevere la torcia del loro umanesimo ateo, scorrevo i messaggi sul mio telefonino dicendo loro: «Gesù dice che il tofu è impuro, e che tutta la soia è del Diavolo».
I miei genitori… In passato avevano riposto tutta la loro fede nei cristalli di quarzo, nelle camere iperbariche, nell’I Ching, perciò non avevano un argomento credibile a cui aggrapparsi. Intanto, per tutta la durata dello stallo, il cameriere rimase impassibile accanto al nostro tavolo, e io, volgendomi ora verso di lui, domandai: «Non è che per caso servite locuste e miele selvatico?». Domandai: «E la manna?».
Al che il cameriere aprì bocca per rispondere, ma io tornai a guardare il palmare che tenevo in grembo, dicendo: «Un attimo! Gesù sta twittando».
Mio padre incrociò lo sguardo del cameriere e disse: «Perry…». Bisogna riconoscere che mio padre si ricorda i nomi di tutti i camerieri di tutti i ristoranti a cinque stelle del mondo. «Perry, ti spiacerebbe lasciarci un attimo soli?» Mentre il cameriere si allontanava, mio padre lanciò un’occhiata a mia madre. Quasi impercettibilmente arcuò le sopracciglia e si strinse nelle spalle. Erano in trappola. In quanto ex adepti di Scientology e del baha’ismo ed ex frequentatori dei seminari di Erhard, non potevano criticarmi se io digitavo allegramente le mie devozioni al sistema di credenze che avevo scelto.
Rassegnato, mio padre prese la forchetta e aspettò che mia madre facesse altrettanto.
Mentre stavano per addentare il loro primo boccone, io annunciai: «Gesù dice che dovrei sostenere pubblicamente il prossimo candidato repubblicano alla presidenza!».
Al che i miei sobbalzarono e inalarono cibo, rischiando di soffocare. Bevvero qualche sorso di vino, ma continuarono a tossire, e tutti nella sala del ristorante li guardarono rantolare, finché il telefono di mio padre non si mise a squillare. Ansimante, rispose. «Una ricerca di mercato?» domandò incredulo. «E su che cosa? Sugli stuzzicadenti che compro?» Quasi urlando, domandò: «Chi è che parla?». Balbettando, domandò: «Come ha avuto questo numero?».
E per questo, caro MohawkArcher666, ti ringrazio con tutto il cuore.