21 DICEMBRE, 12.41, ORA STANDARD DELLE HAWAII-ALEUTINE
Un’altra amica in pericolo!
Postato da Madisonspencer@oltretomba.inferno
Gentili Tweeter,
«perché Gesù, allora?» domanda il luminoso fantasma blu di Mr K. «Perché hai scelto Gesù?»
Con i pollici che guizzano sui tasti del mio palmare, scrollo le spalle. Al tempo ero all’acme della pubertà. Avevo undici anni, e il menarca scendeva dentro di me come una sanguomobile lanciata a tutta velocità. Insomma: le mie prime mestruazioni. E “menarca” non è un chissacchì dell’Antico Testamento. Da un giorno all’altro mi aspettavo di svegliarmi con un enorme fardello di ghiandole mammarie attaccato al petto. Boschetti di peli mi sarebbero spuntati in tutti i miei posti segreti, e mi sarei trasformata in uno zombie ormonale. L’avevo visto accadere continuamente nella mia scuola in Svizzera. Un giorno le ragazze erano supereroine impavide, intelligentissime e dal petto piatto, e il giorno dopo erano già delle smorfiose signorine Sexy Sexbomb.
«Insomma, perché Gesù?» mi domanda il fantasma di Mr Ketamina. Siamo due fantasmi seduti nel salone principale del megayacht, a vegliare su mia madre che è praticamente in coma. Il blu dello spirito di Mr K è identico al blu che la mia lingua vede quando mangio ghiaccio tritato. Anche se io non mangio più niente, ormai. E non per questo sto perdendo peso.
Continuando a digitare, spiego che i miei genitori sono poco più dei loro appetiti fisici, delle loro droghe ricreative e del loro sesso occasionale. Sono solo stomaci carnali affamati e perennemente dediti al consumo. Fidanzandomi con Gesù, volevo eludere tutto il sangue, la saliva e lo sperma che sembrava incombere sul mio immediato futuro.
A CanuckAIDSemily dico grazie per le dritte. Leggendo il tuo ultimo SMS non posso che esclamare: «Oh, perbacco! Oh, diamine!».
Il fantasma azzurro di Mr K dice: «Qualcosa non va?».
«La mia gatta» dico. «Tigrotta.»
CanuckAIDSemily mi fa sapere che Satana è in giro per l’inferno a ficcanasare e domanda a tutti se hanno visto in giro una gatta tigrata arancio. Ha offerto una ricompensa di cento barrette di Mars grandi a chiunque riesca a catturare Tigrotta e a consegnargliela, senza dubbio per poterla usare come ostaggio per ricattarmi.
Sì, gentili Tweeter, una volta ho tentato di buttare Tigrotta nel gabinetto del Beverly Wilshire per poi tirare l’acqua, ma solo dopo che era morta. E comunque è diverso, perché io le volevo bene.
Il signor City guarda dall’alto il suo corpo terreno, accasciato sul pavimento. La sua faccia scabra e butterata. Il naso e le orecchie deturpati. «Vorrei essere morto.»
«No, sbagli» dico io.
«Morto e ricco» dice lui. Anche il suo fantasma ha i denti storti che in certi punti si sovrappongono, mentre in altri non ci sono proprio, denti come le rovine di Stonehenge e più o meno dello stesso color lichene.
Scrivo un SMS, per sapere se qualcuno ha visto Tigrotta e se qualcuno la sta nascondendo. Potrà sembrare un caso di priorità attribuita a sproposito, ma preferisco che Satana metta le mani sui miei genitori piuttosto di saperlo intento a scotennare l’adorabile pelliccia della mia micina. Il solo pensiero mi mette Ctrl+Alt+Agitazione.
«Voglio essere morto e in paradiso» dice il fantasma di Mr K, «e far l’amore con Sahara. Ti ho mai parlato di Sahara?» L’effetto della ketamina, evidentemente, comincia a sfumare, perché il già pallido fantasma blu di Mr K sbiadisce.
Secondo CanuckAIDSemily, Satana ha liberato i miei prigionieri dalla Palude dei feti abortiti. Hitler, Idi Amin, Elizabeth Bathory sono tutti nuovamente liberi di terrorizzare gli occupanti dell’inferno. Caligola, Vlad l’Impalatore e Rin Tin Tin hanno tutti l’ordine particolare di ricercare un particolare gattino arancione.
Dall’alto sento un rumore di elica d’elicottero che fende l’aria del Pacifico. È l’inconfondibile rumore del Gaia Wind che si sta posando sul ponte sopra di noi. Senza distogliere gli occhi dallo schermo del mio palmare, mi blocco. Senza incrociare lo sguardo del fantasma di Mr K, sforzandomi di apparire Ctrl+Alt+Noncurante, domando: «Per caso hai parlato con mio nonno… di me?».
La tremolante silhouette blu di Mr K, ormai quasi scomparsa, annuisce.