21 DICEMBRE, 13.28, ORA STANDARD DELLE HAWAII-ALEUTINE
Il mio appuntamento galante con un angelo
Postato da Madisonspencer@oltretomba.inferno
Gentili Tweeter,
nel cielo sopra il Pangaea Crusader si stanno addensando nuvole di tempesta. Nuvole di un color piombo bluastro – il colore che la mia bocca vede quando mastico una matita di grafite – che corrono verso Madlantide da ogni punto dell’orizzonte, una volta scura così bassa che lo yacht sembra schiacciato tra questa, questo nero soffitto opprimente, e il luccicante paesaggio da sogno in polimeri pompati color del cotone. No, non mi sfugge l’analogia tra la mia situazione e le avventure per mare del Beagle del signor Darwin: tutt’e due gettati nelle crudeli acque del Pacifico all’audace ricerca del proprio destino. In quanto soprannaturalista succeduta al signor Darwin, mi sforzo di essere testimone imparziale anche quando sento i passi di Mr K che rumoreggiano nel corridoio fuori dalla mia cabina privata chiusa a chiave. Anche quando il mio scudiero del Nord dello Stato mi rivela le sue verità divine.
«Non avere paura, signorina Madison» dice. Nella mia cabina di lusso ermeticamente chiusa, piena di animali di peluche e di peli di gatto e di pulci morte, l’angelo Festus dice: «Dio ha deciso la tua esistenza e determina la perfezione di ogni tuo pensiero e di ogni tua azione».
L’angelo Festus splende di una tenue luce rosata, come un paralume di Park Avenue profilato di seta color ciliegia, e questa luce abbellisce tutto ciò su cui si proietta: la copia intonsa di Noi e il nostro corpo sul mio comodino, chiaramente un regalo, la costa intatta… una copia sgualcita di I piaceri della cucina francese, la mia lettura notturna preferita… una cornice d’argento con foto dei miei genitori che sorridono nudi sulla spiaggia di un ecoresort in Cambogia. Il minuscolo Festus, i suoi tratti angelici, le sue dita, il suo naso, la fossetta sul mento sembrano disegnati con una sacca da pasticcere riempita di glassa alla crema di burro.
Quando parla, la sua espressione aperta evoca un invitante carrello di dolciumi, la vetrina di una pasticceria, una scatola di cioccolatini. «Dio ti ha fatto dono dei tuoi travagli… non per metterti alla prova, bensì per provare a te la tua forza innata.» La sua voce è morbida ma anche robusta quanto le onde dell’oceano; le sue parole suonano attenuate come l’eco di un tuono molto lontano.
«Dio infonde gli spiriti nei corpi mortali perché possano mettersi alla prova e comprendere meglio il loro potere» spiega il moroso tascabile, lo sterco di vacca del Nord dello Stato ancora attaccato alle sue estremità stivalute.
Fuori dalla porta chiusa della mia cabina di lusso, un’altra voce grida: «Angelo Madison! Dove sei?». Segue una crepitante salva di flatulenze, il cosiddetto “Ave, Maddy!” del devoto burinista. Quella voce, il tremolante vibrato di Mr K, prosegue: «Ho un estremo bisogno di parlarti!».
Come spiega Festus, la rapida crescita dell’inferno nella storia recente comincia a dare sui nervi a Dio. Agli attuali livelli di maleducazione e scortesia, quasi tutte le anime sono destinate alla dannazione. «Delicate animelle di tre o quattro anni, allevate secondo le errate priorità multiculturali di Sesame Street» afferma, «sono già condannate prima ancora di entrare nella palude senza Dio del sistema scolastico pubblico.» Al confronto, dice, il passaggio per le porte del paradiso si è ridotto a un misero rivolo, e Dio teme che il paradiso possa presto risultare irrilevante, nient’altro che un ghetto pittoresco ove dimorano solo una manciata di impeccabili prodotti dell’istruzione domestica. Se un cataclisma globale dovesse cancellare l’umanità in questo momento della storia, tutte le anime finirebbero all’inferno. Non rimarrebbe più nessuno a moltiplicarsi sulla Terra. Satana trionferebbe, e Dio sarebbe umiliato.
E così Dio ha scelto me per infiltrare l’inferno. Insomma: sono l’agente segreta di Dio, e neppure io conoscevo il mio misterioso fine strategico.
Nel pesante silenzio che segue domando: «Perché Dio non apprezza Sesame Street?».
«La tua, signorina Madison, è una perfezione singolare simile a quella della fiamma di una candela» riprende Festus. «Per questo Dio ti ha mandato all’inferno. Per questo Dio ti fa combattere contro le anime peggiori della storia umana, ed è perciò che da tutte queste prove sei uscita vittoriosa.» Con quanta passione Festus pronuncia il suo discorso! Con quale impeto! La sua figura cresciuta a granoturco danza fatata negli abiti da catechismo domenicale.
Nel frattempo, il mare grosso solleva Madlantide e poi ci fa ridiscendere. I lampi intermittenti, da dietro gli oblò, trasmettono fiammeggianti messaggi in codice Morse. Santo cielo. Fuori è tutto in tumulto.
«Dio onnipotente non si dà da fare a creare le anime solo per farsele rubare da Satana» dice Festus, gli occhi brillanti per il riflesso dei fulmini.
L’angelo dice che il mio fine è quello di sconfiggere Satana e di ricostruire la chiesa di Dio sulla Terra. Abolire il diritto all’aborto sicuro su richiesta e al controllo delle nascite… proibire virtuosamente il matrimonio tra sodomiti… e mettere fine al fiume di finanziamenti per i programmi di previdenza sociale.
«Sarai il brando infuocato del castigo divino!» Questo veemente angelo di uomo-ragazzo, i pugni levati sopra la testa bionda, si infuoca come un arco elettrico, una scintilla, una corta saetta di fuoco divino. Le sue ali di colibrì fremono. Le sue invettive risuonano potenti come campane di una cattedrale, e grida: «Unisciti a noi, signorina Madison! Unisciti a noi e rallegrati!».
Insomma: dovrei distruggere Satana e tagliare i fondi della televisione pubblica. Insomma: sono un po’ combattuta, a questo riguardo.
E poi, no, gentili Tweeter, potrò anche essere in una certa misura infatuata del mio accompagnatore angelico e del suo lusinghiero messaggio, ma non sono insensibile agli obiettivi draconiani che mi descrive. Mi intriga l’idea di essere una figura messianica, il braccio di un salvatore onnisciente, ma non sono disposta a comportarmi da stronza. Sollevo una ragionevole obiezione: «Non posso! Non ce la farò mai a prevalere su Satana! È troppo potente!».
«No» dice il mio Romeo da cortile, «tu l’hai già sconfitto!»
«Cosa?» dico io.
«Hai già prevalso sul Principe delle Tenebre!»
Non riesco a immaginare a che alluda il mio fidanzato post-contadino post-vivo.
«Angelo Madison!» strilla la voce dal corridoio. «Il tempo sta scadendo!»
«La fine del mondo è in programma per le tre di questo pomeriggio» dice Festus.
Secondo il mio Rolex non contraffatto, è già l’una e mezzo.