45

Quarantadue chilometri a nord del Fort Tejon State Park, California,

domenica, 12 giugno 2011

Eravamo quasi al centro del lago asciutto, senza dubbio la più vasta area di terreno piatto, insulso e anonimo che avessi mai visto, circondata in lontananza dal genere di montagne che sembrano allontanarsi a mano a mano che ci si avvicina. Quando fermai l’auto e scendemmo, mi aspettai di assistere a una gara per il record di velocità su terra. A essere sincero non sapevo esistessero luoghi come quello; pensavo che li inventassero per la TV. Avevo la camicia appiccicata alla pelle e gli occhiali da sole non riuscivano ad attenuare l’intensità della luce. Non avevo mai udito un silenzio così assoluto. Più angosciante del caldo.

Guardai Sarah e vidi una giovane estremamente soddisfatta, con un sorriso astuto e orgoglioso sotto le lenti scure. Ormai stavo cominciando a capire che quel sorriso sarebbe rimasto a prescindere dal fatto che le chiedessi spiegazioni o no. Furbo, ma misterioso. Era come se mi stesse istruendo a poco a poco, rivelandomi qualche informazione ogni volta che il mio entusiasmo diminuiva e, nel frattempo, preparandomi al gran finale. Che forse era proprio quella vasta zona desertica, nel qual caso l’unico dettaglio che le mancava erano le parole «noia mortale» incise in modo indelebile sulla superficie.

Posai la bottiglia sul tetto dell’auto e, quando mi voltai per accendermi un’altra Marlboro e studiare il nulla che ci attorniava, vidi che Sarah si stava mettendo lo zaino in spalla, ignorandomi, ed era già in cammino, con gli occhi puntati sul display.

«Dove diavolo stai andan…» iniziai. Poi, m’interruppi, presi la birra e la seguii.

Si allontanò di qualche centinaio di metri, quindi si bloccò di colpo, consultando l’apparecchio e tastando il terreno con la punta della scarpa da tennis verde oliva. Disegnò una X per terra. «Qui.» Mi guardò con impazienza. «Hai portato le pale?»

In qualche modo, anche se non so come, riuscii a stare calmo. Nessuno aveva menzionato quelle cavolo di pale. Con un’occhiata di finta indignazione, tornai alla Taurus mentre lei metteva giù lo zaino ed estraeva il pacco della DHL. Poi, con molta delicatezza, posò anche quello.

La raggiunsi, le porsi un attrezzo e cominciai a scavare, col terreno secco che si spaccava rumorosamente, prima di scivolare via. Ben presto mi ritrovai con un discreto mucchio di terra su un lato e un lago di sudore sotto la camicia. «Perché qui?»

Si mise al lavoro, allargando la buca alla mia destra. «Perché no? Non credi sia un posto adatto?» Notai che non aveva risposto alla domanda intenzionalmente, e dal tono di voce capii che aveva voluto che lo notassi.

«È l’ideale per nascondere qualcosa dove non verrà mai trovato. Anzi, a meno che tu non mi spieghi perché hai deciso di usare un GPS per sceglierlo, anziché selezionare un punto a casaccio, scaverò una buca abbastanza grande per contenere anche il corpo di una donna.»

«Ma voglio che venga trovato.» Si asciugò il sudore dalla fronte. «Solo non per altri trentatré anni o giù di lì.» Aveva inclinato la testa, fingendo di ragionare.

Ormai la buca era abbastanza profonda per accogliere il pacco, avvolto nella carta marrone con l’adesivo del codice a barre DHL attaccato davanti.

Sarah sospirò, poi lo raccolse e lo depositò all’interno.

«Dovrebbe andar bene.» Cominciò a ricoprire la buca.

Non mi disturbai ad aiutarla. Mi appoggiai alla vanga e la fissai, in attesa di una spiegazione che, come avrai intuito, non arrivò.

«Mi avevi detto che non volevi che le tavole fossero ritrovate. Mai e poi mai», rimarcai, cercando di strapparle qualche dettaglio.

Alzò gli occhi, ma non smise di lavorare. Il pacchetto era già seminascosto dalla sabbia.

«Infatti.»

«Ma nella toilette delle signore, all’aeroporto… Le hai messe là dentro, giusto?»

Si strinse nelle spalle. «Ho detto questo?» Mi guardò perplessa. «Non me lo ricordo.»

«Allora cosa c’è lì?» Stavo iniziando a irritarmi e tentare di nasconderlo era sempre più difficile.

Appiattì l’ultimo mucchietto di terra col dorso della vanga. Poi diede un calcio al resto perché si distribuisse sull’area circostante. Aveva un’espressione molto soddisfatta.

Molto, molto soddisfatta.

«Cosa c’è nel pacco…» Alzò gli occhi al cielo con aria interrogativa. Si girò verso di me e batté le palpebre, prima d’incamminarsi. «Be’, non è la cosa che ci ho messo io. Questo è certo.»

La Teoria Dell'eternità
titlepage.xhtml
OEBPS_Text_part0000.html
OEBPS_Text_part0001.html
OEBPS_Text_part0002.html
OEBPS_Text_part0003.html
OEBPS_Text_part0004.html
OEBPS_Text_part0005.html
OEBPS_Text_part0006.html
OEBPS_Text_part0007.html
OEBPS_Text_part0008.html
OEBPS_Text_part0009.html
OEBPS_Text_part0010.html
OEBPS_Text_part0011.html
OEBPS_Text_part0012.html
OEBPS_Text_part0013.html
OEBPS_Text_part0014.html
OEBPS_Text_part0015.html
OEBPS_Text_part0016.html
OEBPS_Text_part0017.html
OEBPS_Text_part0018.html
OEBPS_Text_part0019.html
OEBPS_Text_part0020.html
OEBPS_Text_part0021.html
OEBPS_Text_part0022.html
OEBPS_Text_part0023.html
OEBPS_Text_part0024.html
OEBPS_Text_part0025.html
OEBPS_Text_part0026.html
OEBPS_Text_part0027.html
OEBPS_Text_part0028.html
OEBPS_Text_part0029.html
OEBPS_Text_part0030.html
OEBPS_Text_part0031.html
OEBPS_Text_part0032.html
OEBPS_Text_part0033.html
OEBPS_Text_part0034.html
OEBPS_Text_part0035.html
OEBPS_Text_part0036.html
OEBPS_Text_part0037.html
OEBPS_Text_part0038.html
OEBPS_Text_part0039.html
OEBPS_Text_part0040.html
OEBPS_Text_part0041.html
OEBPS_Text_part0042.html
OEBPS_Text_part0043.html
OEBPS_Text_part0044.html
OEBPS_Text_part0045.html
OEBPS_Text_part0046.html
OEBPS_Text_part0047.html
OEBPS_Text_part0048.html
OEBPS_Text_part0049.html
OEBPS_Text_part0050.html
OEBPS_Text_part0051.html
OEBPS_Text_part0052.html
OEBPS_Text_part0053.html
OEBPS_Text_part0054.html
OEBPS_Text_part0055.html
OEBPS_Text_part0056.html
OEBPS_Text_part0057.html
OEBPS_Text_part0058.html
OEBPS_Text_part0059.html
OEBPS_Text_part0060.html
OEBPS_Text_part0061.html
OEBPS_Text_part0062.html
OEBPS_Text_part0063.html
OEBPS_Text_part0064.html
OEBPS_Text_part0065.html
OEBPS_Text_part0066.html
OEBPS_Text_part0067.html
OEBPS_Text_part0068.html
OEBPS_Text_part0069.html