2999: alla vigilia del capodanno che segna il passaggio al quarto millennio, il pianeta Terra pare essere il più gettonato come meta dei viaggi intergalattici. Recenti scavi archeologici hanno infatti riportato alla luce reperti che raccontano la vita dei terrestri all’inizio del millennio. Una civiltà oziosa, dedita all’introspezione, all’amicizia, all’amore, al gioco, alla bellezza e alla convivialità scopre così che i suoi antenati erano strani esseri interessati soltanto alla lotta per il potere, al denaro e al possesso di beni materiali. Quegli antenati siamo noi.

Domenico De Masi adotta questa prospettiva fantascientifica per provocare il nostro sguardo. Allontanandosi nello spazio e nel tempo è più facile riflettere sulla direzione che vogliamo imprimere al nostro futuro. Con la forza delle sue analisi e la felice sintesi delle sue formule, l’autore ci racconta come siamo cambiati in questi ultimi anni pur essendo rimasti fedeli a stili di vita ormai superati, per dimostrare che esiste una prospettiva che ci può guidare fuori dallo smarrimento attuale. In poche parole, Una semplice rivoluzione.

Nuove rotte sono possibili, a condizione però di dotarsi dei giusti strumenti per navigare. La società postindustriale in cui siamo immersi è appena agli albori, è in fase ancora di assestamento, ma la sua apparente complessità non ci deve condannare alla rassegnata accettazione delle sue distorsioni. Semplificare è possibile ed è quello che fa De Masi in queste sue pagine, dove sottopone il tessuto complesso del presente a una serie di incursioni, con rapide fughe nella nebulosa incerta del futuro. Impreparati di fronte ai profondi e sempre più rapidi cambiamenti, continuiamo a cercare soluzioni che già sono sotto i nostri occhi. Perché è possibile liberare il nostro tempo dal lavoro ed è doveroso sfruttare tutte le risorse che la tecnologia ci offre. E invece, per ottuse resistenze, ancora non accettiamo l’idea che l’ozio creativo è il nostro futuro, l’unica via per ottenere che questo tempo sia il migliore possibile.

Una semplice rivoluzione
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