Note agli Annali
LIBRO I
1 Si noti nel testo la ricchezza del lessico politico latino, e cioè la sottile terminologia: dictatura, ius, potestas, dominatio corrispondono a diverse gradazioni di potere. La dittatura non oltrepassò mai i sei mesi, fino ai tempi di Silla; il decemvirato, organo costituente istituito nel 431 a.C., non doveva durare più d’un anno. I tribuni militari sostituivano temporaneamente i consoli.
2 Cinna rivestì il consolato dall’87 all’84 a.C., Silla esercitò la dominatio, dispotismo, dall’82 al 79 a.C. La potentia di Pompeo e Crasso designa un potere non deferito legalmente; il I triunvirato è del 60 a.C., il II del 43 a.C.; Tacito usa per il potere del giovane Ottaviano il termine imperium.
3 Bruto e Cassio si uccisero nel 42 a.C., Pompeo fu sconfitto nel 36 e lo stesso anno le legioni di Lepido passarono a Ottaviano. Antonio si suicidò nel 30, dopo la battaglia di Azio.
4 Adottati nel 17 a.C., Lucio e Caio furono designati consoli a 15 anni.
5 Figlio di Julia, nato dopo la morte del padre Agrippa, per ciò chiamato Postumo.
6 Augusto morì il 10 agosto del 14 d.C.
7 Era nipote e figlio adottivo dello storico.
8 Alla morte di Cesare (15 marzo 44 a.C.) alcuni, infiammati dal discorso di Antonio, arsero la salma al Foro, su una pira improvvisata.
9 Passarono a Ottaviano, diciannovenne, due legioni di Antonio. Irzio e Pansa, caduti nella battaglia di Modena, (43 a.C.) erano consoli.
10 Dopo gli accordi di Brindisi e di Taranto (40, 37 a.C.) Antonio sposò Ottavia sorella di Ottaviano, che ripudiò per Cleopatra. Lollio fu sconfitto dai Germani nel 16 a.C., Varo nel 9 d.C. Egnazio e Julo uccisi a Roma per cospirazione.
11 Fra i dodici candidati alla Pretura, quattro erano candidati Caesaris raccomandati, o imposti, dall’imperatore.
12 Ogni legione aveva sessanta centurioni e sei tribuni militari. Il servizio militare durava venticinque anni. Augusto volle che i congedati fossero trattenuti in corpi separati.
13 Ogni legione comprendeva 10 coorti, ogni coorte tre manipoli.
14 Oggi Ober Laibach. Il municipio aveva diritto di cittadinanza romana.
15 Le due legioni si chiamavano rispettivamente Augusta e Apollinaris.
16 Gli imperatori avevano una guardia del corpo a cavallo, preferibilmente composta di Germani.
17 Sul fronte germanico vi erano otto legioni, quattro nella Germania Superiore – Augusta, Gemina, Martia, Victrix e Gallica – e quattro nella Inferiore – Germanica, Alaudae, Valeria, Victrix e Rapax. – Capoluogo dell’esercito nella Superiore era Magonza, nell’inferiore Colonia.
18 Nelle Gallie si ripeteva a breve scadenza il censimento delle persone e dei beni, per ragioni tributarie.
19 La XXI legione era composta di liberti e dell’infima plebe di Roma, arruolati con urgenza dopo il massacro delle legioni di Varo nella foresta di Teutoburgo (9 d.C.).
20 Germanico aveva ricevuto il nome dal padre Druso, morto a Magonza.
21 I centurioni in ogni legione erano sessanta.
22 Cassio Cherea nel 41 d.C. uccise l’imperatore Caligola.
23 La Gallia Belgica, che si stendeva tra la Senna e il Reno, era la più vasta delle quattro province galliche (vedi Cesare, De Bello Gallico I).
24 A Tiberio fu affidato il comando in tre campagne in Germania, nel 9 a.C., dopo la morte del fratello Druso; negli anni 4 e 5 d.C. e infine nel 9 d.C., subito dopo la disfatta di Varo nella selva di Teutoburgo.
25 La città degli Ubii più tardi si chiamò Colonia Agrippinensis, oggi Colonia.
26 I Cauci risiedevano lungo le rive del Mare del Nord (vedi Tacito, Germania, XXXV-XXXVI).
27 D’inverno il vessillo dei veterani era conservato in casa del comandante e forse questi lo reclamavano come emblema della loro ribellione.
28 L’aquila della legione era d’oro o d’argento, fissata in cima a un’asta con le ali aperte. L’aquilifero era uno solo per ogni legione.
29 C. Cesare, soprannominato Caligola, in quel momento aveva due anni.
30 Considera Tiberio nonno del bimbo, poiché Tiberio aveva adottato Germanico.
31 Popolazione germanica, residente sulla Mosella (cfr. Tacito, Germania, XXVIII).
32 Druso, fratello minore di Tiberio, era il padre di Germanico e di Claudio.
33 In latino, caliga.
34 Chiamando «Quiriti» i soldati ammutinati, Cesare li trattò da borghesi. L’episodio, avvenuto nel 47 a.C., è narrato da Svetonio, Divus Julius, LXX.
35 Dopo la vittoria di Azio, 30 a.C., i veterani a Brindisi si erano ammutinati, ma bastò la presenza di Ottaviano a sottometterli.
36 Regione che corrisponde al Canton dei Grigioni e al Tirolo.
37 Castra Vetera, località identificata con Fürstenberg, presso Düsseldorf.
38 Druso, figlio di Tiberio, Germanico, adottato per ordine di Augusto e figlio di Druso, fratello di Tiberio.
39 Dopo la disfatta di Teutoburgo (9 d.C.) Augusto inviò Tiberio, che tracciò nuove fortificazioni sul Basso Reno.
40 Era una popolazione residente sulla destra del Reno (vedi Tacito, Germania, II).
41 I Germani erigevano are nei boschi sacri, non veri templi (vedi Tacito, Germania, IX).
42 Ventotene.
43 Popolazione residente su un vasto territorio sulla destra del Reno. Sottomessi da Druso, avevano riacquistato l’indipendenza dopo la sconfitta di Varo.
44 L’attuale Eder.
45 Forse l’odierna Madena a nord di Magonza.
46 Oggi Ems.
47 L’attuale Frisia, sul Mare del Nord.
48 Oggi Lippe.
49 La rotta era avvenuta il 2 agosto del 9 d.C. Tiberio, sùbito inviato da Augusto a rafforzare le difese, non aveva recuperato il terreno.
50 Chi ricopriva una carica sacerdotale, non doveva toccare un cadavere né entrare in una casa dove fosse un morto.
51 L’accampamento romano, quadrato, aveva due porte contrapposte, la pretoria – che era in direzione del nemico – e la decumana, dalla parte opposta.
52 Forse il Weser, ma l’identificazione è discussa perché geograficamente non corrisponde alla posizione delle legioni.
53 Dopo Augusto, il trionfo fu riservato soltanto ai membri della famiglia imperiale. Le «insegne trionfali» erano decorazioni, come la ghirlanda di alloro ecc. e la veste trionfale.
54 Con questo giuramento, i magistrati ritenevano validi tutti gli atti dell’imperatore.
55 Frase memorabile adatta a qualunque regime di assolutismo.
56 Oratore repubblicano, morì in esilio.
57 Ludi scenici detti Palatini.
58 Il censo senatorio era appunto questo.
59 Secondo un’antica leggenda, il re Tarquinio Prisco avrebbe ricevuto i Libri Sibillini da una vecchia sconosciuta; contenevano una raccolta di oracoli.
60 La cassa per le spese militari fu istituita da Augusto nel 9 d.C. L’imperatore versò un primo fondo di 170 milioni di sesterzi.
LIBRO II
1 Era uno dei due figli di Giulia e Agrippa, che il nonno, Augusto, destinava alla successione; ma morì giovanissimo, come il fratello e si disse per ordine di Livia, che voleva il trono per il figlio Tiberio.
2 Titolo onorifico dato a chi aveva comandato la prima centuria di una legione (primipilus). Chi ne era insignito poteva aspirare a cariche elevate.
3 Augusto aveva fissato il censo dei senatori a un milione di sesterzi, a 400.000 quello dei cavalieri.
4 Tiberio (vedi libro I, XV) aveva il diritto di raccomandare non più di quattro candidati. Ora si sarebbe trattato di sceglierne sessanta, e dopo cinque anni poteva mutare il suo giudizio sulle persone designate.
5 La Lex Julia de Adulterio fu proposta da Augusto nel 17 a.C. Prevedeva per l’adultera l’esilio e la perdita di metà della dote.
6 L’antenato Furio Camillo aveva salvato Roma dai Galli nel 349 a.C.
7 La città di Nicopoli fu fondata da Augusto, in ricordo della vittoria di Azio e ogni cinque anni vi si celebravano ludi commemorativi.
8 La madre di Germanico, sposa di Druso, era Antonia, figlia di Ottavia, sorella del giovane Ottaviano, andata sposa a M. Antonio durante l’effimero accordo tra i due.
9 Il Mar Nero e il tratto del Mediterraneo tra Rodi e Cipro.
10 Il Norico corrisponde all’attuale Austria e a parte della Baviera.
11 Affluenti di sinistra del Danubio, il primo corrisponde al March, il secondo forse al Waag, in Ungheria.
12 Vovatio era un trionfo minore, che in antico si celebrava a Lavinio (l’odierna Pratica di Mare). Il nome viene dal fatto che nel rito si sacrificava una pecora (ovis).
13 Tempio eretto da Augusto dopo la vendetta consumata a Filippi sugli uccisori di Cesare (42 a.C.).
14 Si usava incidere anatemi e imprecazioni contro nemici o rivali su tavolette di piombo (dette Tabellae Defixionis) che venivano gettate in stagni o acque specie termali, affinché raggiungessero gli dèi Inferi.
15 Tacito vuol presentare Germanico leale, anche in punto di morte, verso Tiberio, che si diceva avesse ordinato a Pisone di ucciderlo.
16 Il 10 ottobre 19 d.C.
17 Secondo l’uso romano, nei funerali dei grandi, alcuni seguivano il feretro portando sul viso la maschera di cera degli antenati del defunto, che si conservava nell’atrio della casa.
18 Druso, fratello minore di Tiberio, dopo grandi imprese in Germania morì a Magonza per una caduta da cavallo nel 9 a.C. Si diceva che nutrisse sentimenti repubblicani.
19 Justitium significa lutto nazionale, vale a dire la sospensione di ogni attività pubblica e privata.
20 Canti eseguiti dai sacerdoti Salii in onore di Marte durante la processione in cui si portavano gli scudi sacri.
21 Gli àuguri e flàmini augustali, dei quali Germanico aveva fatto parte, avevano diritto a posti riservati nelle cerimonie.
22 Una processione, dal Campidoglio al circo Massimo, precedeva i giochi. Vi si portavano le immagini degli dèi.
23 Il precedente storico citato da Tacito è quello dei consoli C. Fabrizio e Q. Emilio, i quali denunciarono al re Pirro uno dei suoi, che aveva proposto di avvelenarlo (278 a.C.). Anche Camillo durante l’assedio di Veio denunciò quel precettore che gli aveva offerto come ostaggi gli alunni a lui affidati.
LIBRO III
1 I bambini erano Caligola, nato sette anni prima in Germania, e Giulia, d’un anno, nata nell’isola di Lesbo.
2 Toga con liste di porpora, che si indossava nelle cerimonie solenni.
3 Acta Diurna, un giornale con notizie di carattere politico e giudiziario, distribuito anche nelle province.
4 Il primo marito di Livia, padre di Druso, e Livia stessa appartenevano alla nobile famiglia dei Claudi. La moglie di Druso, Antonia, era figlia di M. Antonio e di Ottavia, sorella di Augusto.
5 Druso, unico figlio di Tiberio, si considerava fratello di Germanico, dato che l’imperatore lo aveva adottato.
6 Era il fratello dell’imputato.
7 Scale scavate nella parete rocciosa del Campidoglio. I cadaveri dei giustiziati nel Carcere Mamertino venivano trascinati giù con un rampone e poi gettati nel fiume.
8 Figlio maggiore di Pisone.
9 Erano le liste dei magistrati, incise ogni anno.
10 Figlio di M. Antonio, fu l’amante di Giulia, la figlia di Augusto, un legame probabilmente a sfondo politico.
11 Era fratello di Germanico e futuro imperatore; veniva però considerato quasi un minorato.
12 Fu la prima sposa di Tiberio; era in attesa d’un secondo figlio, dopo Druso, quando Augusto ordinò al figliastro di ripudiarla per dargli in moglie sua figlia Giulia, già vedova di Marcello e di Agrippa.
13 Chiedere agli indovini un vaticinio sulla famiglia regnante costituiva reato di lesa maestà.
14 Pompeo fece erigere a Roma il primo teatro in pietra, nel 55 a.C.
15 Augusto esiliò la figlia Giulia, nata dal suo primo matrimonio con Scribonia; esilio che Giulia trascorse in condizioni durissime. Morì a Reggio Calabria.
16 Il reato di adulterio, che per antica tradizione veniva punito dai familiari stessi dei colpevoli, con Augusto diventò reato di azione pubblica (Lex Julia). Quanto alla legge che puniva la lesa maestà, essa ha due precedenti: la Lex Apuleia (103 a.C.) e la Lex Cornelia, decretata da Silla (vedi I, 72).
17 Legge del 9 d.C. che, nell’intento di promuovere le nascite, metteva in condizione di inferiorità i celibi e chi non aveva figli.
18 Le proposte di parificazione economica e sociale di Tiberio Gracco sono del 133 a.C., quelle del fratello Caio del 123: entrambi furono uccisi dall’opposizione di destra. Apuleio Saturnino a sua volta propose leggi agrarie nel 101 a.C.
19 M. L. Druso, tribuno della plebe, nel 91 a.C. propose la concessione della cittadinanza agli italici e fu ucciso.
20 La guerra italica durò dal 91 all’88, quella tra Mario e Silla dall’82 al 79 a.C. Marco Emilio Lepido fu console nel 78 a.C.
21 I tribuni ebbero di nuovo il potere, tolto loro da Silla, nel 70 a.C.
22 Prima di raggiungere la pretura, si doveva rivestire una delle cariche comprese nel complesso dei vigintiviri.
23 Augusto era patrigno di Druso e Tiberio, figli di Livia.
24 In origine il congiarium consisteva in una distribuzione alimentare, olio e vino, oppure grano e sale; poi di denaro.
25 Si sceglievano tra i cavalieri dei gruppi di giudici, che venivano raccolti in centurie.
26 Allusione evidente a Plancina (vedi II, 55).
27 Legge del 215 a.C. con la quale si era imposto un limite al lusso delle donne (Livio, XXXIV, 1).
28 Il termine «aedificationibus» è probabilmente un errore del copista. Si allude al carattere tetro di Tiberio.
29 Il prenome Giulio di entrambi i capi della rivolta dimostra che i loro antenati al momento della vittoria di Cesare si erano mostrati sottomessi ai Romani.
30 I primi abitavano tra la Saona e la Loira e la loro capitale (nel De bello gallico chiamata Bibracte, poi Augustodunum) è l’attuale Autun; quella dei secondi l’attuale Angers.
31 Allude alle lettere con le quali Tiberio denunciava al Senato coloro che i delatori avevano accusato di lesa maestà.
32 Popolo residente tra la Saona e il Rodano. La loro capitale, Vesontium, è l’attuale Besançon.
33 Tiberio non si era ancora stabilito a Capri, ma soggiornava a lungo in Campania.
34 Tiberio celebrò due trionfi, nel 7 e nel 9 a.C., sui Germani e i Pannoni. Un terzo nel 13 d.C. su Illirici, Pannoni, Dalmati e Germani.
35 Forse Tiberio voleva alludere all’antica ovatio, trionfo minore, nel quale si sacrificava una pecora (ovis) e si celebrava a Lavinio (l’attuale Pratica di Mare) a pochi km da Roma.
36 I senatus consulta, decreti del Senato, non potevano diventare esecutivi se non erano depositati in forma ufficiale.
37 Altre leggi precedenti erano rimaste inosservate, una di Cesare, una di Augusto del 22 a.C.
38 I Pontefici non erano addetti a una particolare divinità, ma vigilavano collegialmente su tutto il rituale.
39 C. Merula, flamen dialis, si era ucciso ai piedi dell’altare, pregando che il suo sangue ricadesse su Cinna (vedi Velleio Patercolo, II, 22).
40 Augusto fu creato Pontefice Massimo nel 12 a.C. e dopo di lui tutti gli imperatori fino al cristiano Graziano che nel 378 d.C. ricusò il titolo.
41 I ludi magni, che si ritenevano destinati a placare l’ira degli dèi, si celebravano nel circo.
42 I Feciali erano un ordine antichissimo, incaricato di pronunciare la dichiarazione di guerra scagliando una lancia nel territorio nemico, dopo avergli chiesto di recedere dagli atti aggressivi che giustificavano l’inizio delle ostilità.
43 Senatori che, non avendo ricoperto cariche, votavano per ultimi e non avevano facoltà di esprimere un proprio voto.
44 L. Aurelio Cotta, console nel 144 a.C. fu accusato di concussione da Scipione Africano. Servio Sulpicio Galba, pretore nel 151 a.C. e console nel 144, fece massacrare un gran numero di prigionieri Lusitani.
45 Isola delle Cicladi.
46 Cioè parente della madre di Augusto.
47 Isola delle Cicladi.
48 La basilica, fondata nel 179 a.C., da antenati di Lepido e restaurata da suo nonno e suo padre, era stata recentemente danneggiata da un incendio.
49 Monumenti di cui restano le rovine: il primo, un anfiteatro, il secondo il tempio di Ercole e delle Muse, il terzo un teatro.
50 Nella guerra che durò dal 73 al 71 a.C., Spartaco sconfisse due eserciti; fu poi sconfitto da Licinio Crasso.
51 Il nonno Asinio Gallo fu un celebre oratore e storico. Il defunto di cui si parla era figlio di Vipsania, la prima moglie di Tiberio, da lui ripudiata per ordine di Augusto, che volle fargli sposare sua figlia Giulia. Era fidanzato con una delle figlie di Germanico.
52 Nella battaglia di Filippi (42 a.C.), vinta da Ottaviano, Bruto e Cassio, autori dell’assassinio di G. Cesare, si suicidarono; allora si spensero le ultime speranze dei repubblicani.
53 Sua madre Servilia, sorella di Catone, fu per molto tempo l’amante di Cesare, il che avvalorò il sospetto che Bruto fosse suo figlio.
LIBRO IV
1 Sono ancora visibili le mura dei castra pretoria.
2 Si noti che Tacito scrive d’un’epoca anteriore alle conquiste di Traiano e deplora la politica di cauto contenimento di Tiberio.
3 Capo Fréjus.
4 23 d.C.
5 La figlia di Seiano era fidanzata di un giovane Druso, figlio del futuro imperatore Claudio.
6 Nel 31 d.C., la moglie ripudiata di Seiano rivelò il delitto.
7 I consoli avevano diritto a scanni elevati, intarsiati d’avorio.
8 I gemelli di Druso e Livia, alla nascita dei quali Tiberio fece coniare una moneta, non avevano che quattro anni.
9 Druso, cugino di Germanico, era divenuto suo fratello in seguito all’adozione di Germanico da parte di Tiberio.
10 Agrippina non era propriamente la nuora di Livia Augusta, ma del figlio di lei, Druso, padre di Germanico e fratello di Tiberio.
11 Nell’88 a.C. per ordine di Mitridate, re del Ponto, i civili romani residenti in Asia furono massacrati ovunque si trovassero.
12 Si chiamava homo novus chi non aveva avuto tra i suoi antenati né un console né alcuno che avesse rivestito altre cariche, specie se non nato a Roma.
13 L’antichissimo rito della confarreatio, cerimonia nella quale gli sposi consumavano insieme una focaccia di farro, risaliva a tempi in cui non si conosceva ancora il grano. Restò in uso soltanto nelle famiglie di antica stirpe aristocratica.
14 Qui Tacito cita la formula rituale, con la quale si affidavano al console poteri straordinari: Videant Consules ne quod respublica detrimentum capiat.
15 Alla famiglia del suicida non si usava confiscare i beni.
16 Conforme alla Lex maiestatis agli accusatori spettava un quarto dei beni del condannato, un ottavo se era uno schiavo.
17 Dolabella era proconsole in Africa soltanto da poco più di sei mesi.
18 Il reo veniva ucciso a colpi di verghe.
19 L’imperatore aveva questo diritto in base alla sua tribunicia potestas.
20 L’opera di Cicerone in lode di Catone non ci è pervenuta. Della confutazione di Cesare parla Svetonio (Caes. LVI) e consisteva in due scritti intitolati Anticatones.
21 Le opere di Cremuzio Cordo furono conservate e pubblicate dalla figlia Marcia, alla quale Seneca dedicò la Consolatio ad Marciam.
22 Ferie che si celebravano in aprile sull’Aventino per quattro giorni, durante i quali un prefetto, in questo caso il giovane Druso, reggeva la città.
23 Una iscrizione trovata a Gythion (Laconia) registra il cerimoniale del culto che la città si proponeva di rendere ai sovrani, Tiberio, Livia, Germanico, Druso e le rispettive spose. Vi si legge anche la lettera di Tiberio alle autorità cittadine, quando gli inviarono un ambasciatore per sottoporgli il regolamento liturgico previsto. L’imperatore loda i cittadini per la loro devozione verso Augusto, «ma per quel che riguarda la mia persona mi bastano omaggi più modesti, a misura umana». L’iscrizione registra senza dubbio lo scritto di Tiberio, che forse Tacito qui riporta in forma più ampia.
24 La figlia di Seiano era fidanzata con un figlio di Claudio (vedi III, 29).
25 La madre era Antonia, figlia di Ottavia, sorella di Augusto, e di Marco Antonio. La nonna era Livia, madre di Tiberio e vedova di Augusto.
26 Caio Cesare era uno dei due figli di Giulia che Augusto destinava alla successione.
27 Livia era sorella di Germanico e di Claudio, figlia di Druso Maggiore, il fratello di Tiberio morto in Germania.
28 La Lex Julia de adulterio fu decretata da Augusto nel l7 a.C. e prevedeva per i rei la deportazione in un’isola e la confisca dei beni, metà per l’uomo, un terzo per le donne.
29 Con questo giuramento i magistrati si impegnavano ad approvare tutti gli atti dell’imperatore.
30 Il tempio sorgeva a Limnae, città sul confine tra Messenia e Laconia.
31 Con la conquista di Corinto, il console L. Mummio Acaico nel 146 a.C. ridusse la Grecia a provincia romana.
32 P. Rutilio Rufo, oratore e filosofo stoico, amico di Scipione Africano.
33 Perseo re di Macedonia fu sconfitto da Plinio a Pidna nel 168 a.C. e portato prigioniero a Roma. Aristonico cercò di recuperare il regno che suo fratello Aitalo III, re di Pergamo, aveva lasciato in eredità al popolo romano (133 a.C.); ma fu sconfitto e catturato e ucciso a Roma.
34 M. Porcio Catone fu console nel 195 a.C.
35 Gli studiosi riconoscono la grotta in cui avvenne questo episodio nella grotta di Sperlonga, presso Fondi, dove sono state trovate statue marmoree.
36 La sposa di Nerone era la giovanissima Giulia, figlia di Druso Minore, che era stato avvelenato dalla madre di lei, Livia, d’accordo con Seiano. Si deve credere che la giovane sposa fosse d’accordo con la madre, contro il marito, figlio di Agrippina e di Germanico.
37 Claudia Quinta, legando la sua cintura alla nave che portava in Italia la statua di Cibele, la Madre degli dèi, riuscì a disincagliarla (204 a.C.).
38 L’eruzione del Vesuvio, che Plinio descrive in una lettera a Tacito, ebbe luogo nel 79 d.C. (Plinio, Ep., VI, 16 e 20).
39 La moglie di Asinio Gallo, Vipsania, che era stata la prima moglie di Tiberio, ripudiata per ordine di Augusto, era, come Agrippina, figlia di Marco Agrippa.
40 Figlia di Giulia Maggiore e di Agrippa, era sorella di Agrippina.
41 Agrippina Minore, essendo figlia di Germanico, adottato da Tiberio, era considerata sua nipote. Fu madre di Nerone e lasciò un diario dal quale Tacito attinse molte notizie, nonché il ritratto malevolo di Tiberio.
42 Gneo Domizio Enobarbo era figlio di Antonia Maggiore che, figlia di Ottavia e di Marco Antonio, aveva avuto Augusto come zio.
LIBRO V
1 Il libro V, con i capitoli I-V, si riferisce alla prima parte dell’anno 29 d.C. Nella presente edizione sono aggiunti i capitoli da VI a XI, inclusi nel libro VI. Vedi anche libro VI, nota 1.
2 Il padre di Livia, Marco Livio Druso Claudiano, entrò a far parte dei Livii per adozione. Livia fu adottata da Augusto nella gens Julia.
3 Agrippina Maggiore era figlia di Giulia, figlia di Augusto; Germanico lo era di Druso, figlio di primo letto di Livia.
LIBRO VI
1 Dato che il libro V consiste solo in un frammento, relativo ai primi mesi del 29 d.C., i capitoli mancanti, soltanto dal VI all’XI, relativi agli ultimi mesi del 31 d.C., successivi alla condanna di Seiano, sono stati aggiunti al libro VI. Il primo brano (ancora appartenente al libro V, e cioè il VI, I) è il discorso d’un suicida, che era stato amico di Seiano.
2 Elio Gallo era il maggiore dei figli di Seiano.
3 Scala scavata nella roccia dal Campidoglio alle rive del Tevere. I cadaveri dei giustiziati nel carcere Mamertino vi venivano trascinati con un uncino e poi gettati nel fiume.
4 Torone si trovava nella penisola Calcidica, Terme è il nome antico di Tessalonica, l’odierna Salonicco.
5 Personaggio insigne per nobiltà ed eloquenza (vedi libro III, XXIV). L’«altro mare» è lo Ionio dove sulla baia di Azio fu fondata Nicopoli, in memoria della famosa battaglia.
6 Livia, sorella di Germanico e sposa di Druso, avvelenò il marito d’accordo con il suo amante Seiano.
7 Le prime quattordici file di posti erano riservate ai senatori; dal 67 a.C. furono destinate ai cavalieri.
8 Un cittadino sottoposto a giudizio poteva essere tenuto agli arresti domiciliari in casa d’un magistrato al quale era affidato.
9 Così fu chiamato Socrate dall’oracolo di Delfi.
10 I senatori potevano esprimere il loro parere uno per uno, oppure dividendosi in due gruppi, prò e contro, senza dibattito.
11 L’attuale Ritri in Asia Minore, donde il nome Eritrea.
12 Anno 33 d.C. Servio Sulpicio Galba è il futuro imperatore.
13 Nell’opinione pubblica era evidente che la morte di Germanico fosse opera di Tiberio, come lo furono poi le condanne di Agrippina, e dei figli Nerone e Druso.
14 Plancina era ritenuta complice del marito, Cn. Pisone, nell’avvelenamento di Germanico; si era salvata dalla condanna perché protetta dall’imperatrice (vedi III, X-XVIII).
15 Il padre di Giulia era Druso, figlio di Tiberio, che morì avvelenato dalla sposa, complice di Seiano (vedi IV, III).
16 Si tratta forse di Tolomeo Evergete, della dinastia macedone dei Lagidi, che regnò in Egitto dopo la morte di Alessandro Magno.
17 Livia, sorella di Germanico e sposa di Druso, avvelenò il marito d’accordo con Seiano.
18 Il termine greco sceptuchi era il titolo dei dignitari asiatici e significa «portatori di scettro».
19 La leggenda narra che Frisso e la sorella Elle furono trasportati, fuggendo da Tebe, sul dorso d’un ariete dal vello d’oro; Elle cadde nello stretto – che da lei si chiamò Ellesponto – Frisso raggiunse la Colchide.
20 Druso, figlio di Germanico morì dopo la condanna di Seiano (vedi IV, IV, nota 1).
21 Pur avendo fatto morire atrocemente Nerone e Druso, i due primi figli di Germanico, Tiberio teneva presso di sé a Capri Caio Cesare detto Caligola, e il fanciullo, suo vero nipote, figlio di suo figlio Druso.
22 Il futuro successore di Caligola, che era fratello di Germanico, in quel momento aveva quarantasette anni.
23 Vedi IV, XXXIV, nota 4.
24 Marcello, morto giovanissimo nel 23 a.C. e Agrippa (morto nel 12 a.C.) furono i due primi mariti di Giulia, che Augusto avrebbe voluto successori. Scomparsi i quali, nell’11 a.C. dette la figlia in moglie a Tiberio, unico rimasto. I due figli che Giulia aveva avuti da Agrippa, Lucio e Caio Cesare morirono entrambi giovanissimi (uno nel 2, l’altro nel 4 d.C.). Tiberio, che s’era trasferito a Rodi dove trascorse sei anni, rientrò a Roma nel 2 d.C.
LIBRO XI
1 Non sono pervenuti i libri VII, VIII, IX e X e la prima parte dell’XI. Vi si narravano gli avvenimenti dal 37 al 47 d.C.
2 Si parla di Poppea Sabina, madre di Poppea che fu poi sposa di Nerone.
3 Caligola, divenuto imperatore nel 37 alla morte di Tiberio, fu assassinato nel 41 d.C.
4 C. Asinio Pollione, coltissimo, avversario politico di Augusto, e Marco Messala Corvino, furono due eminenti personaggi dell’età augustea.
5 P.Clodio fu accusato da Cicerone d’aver ricevuto denaro da Catilina. C. Curione ricevette somme cospicue da C. Cesare per averlo difeso.
6 Augusto e Domiziano.
7 L’acquedotto Claudio fu poi restaurato da Vespasiano e da Tito (vedi Plinio, N.H. XXXVI, 23).
8 Fu il padre di Tarquinio Prisco, espulso da Corinto attorno al 660 a.C. (Livio, I, 34).
9 Personaggio leggendario che avrebbe accolto Enea allo sbarco sul Tevere (Virgilio, Aen. VIII).
10 D.Corbulone è stato spesso citato da Tacito (vedi in seguito libri XIII, XIV, XV). Console, proconsole in Asia, morì suicida per la condanna a morte che Nerone gli inflisse per gelosia.
11 Propretore nella Germania Superiore, non è certo se si tratta dell’autore della Stona di Alessandro Magno.
12 Nel 180 a.C. fu stabilita l’età di 28 anni per i questori, 31 per gli edili, 34 per i pretori, 37 per i consoli».
13 Era la legge votata dal popolo suddiviso in curie. Caduta la monarchia, L. Giunio Bruto la mantenne in vigore per il conferimento del comando ai consoli e dopo i re spettò a loro la nomina dei questori.
14 Nel 70 a.C.
15 La Gallia Transalpina.
16 Claudio riecheggia la frase pronunciata dalla vedova di Tarquinio Prisco, etrusco, per incoraggiare Servio Tullio a occupare il trono: «Noi pure, stranieri, abbiamo regnato» (T. Livio, I, XLI, 3).
17 Allude all’episodio delle Forche Caudine, 321 a.C.
18 Cesare conquistò le Gallie dal 59 al 50 a.C.
19 Di questo discorso di Claudio esiste il testo inciso nel bronzo, trovato sotto terra a Lione e conservato in quel Museo; evidentemente i Galli riconoscenti lo vollero esporre probabilmente nella piazza della città nella quale Claudio, fratello di Germanico, era nato. E altrettanto evidente, se si confrontano i due testi, che Tacito conoscesse l’originale, ma lo abbia reso più dignitoso e coerente.
20 La seconda moglie di Claudio, Agrippina, madre di Nerone, era figlia di Germanico, fratello dell’imperatore, e quindi era sua nipote.
21 Il flammeo era il velo color porpora che si poneva sul capo della sposa.
22 Claudio rivestiva questa carica.
23 Il padre di Silio, amico di Germanico, era stato condannato a morte nel 24 a.C.
LIBRO XII
1 Agrippina era la più giovane dei figli di Germanico e di Agrippina Maggiore, e l’unica sopravvissuta della famiglia. Scrisse un diario, non pervenuto fino a noi, dal quale Tacito attinse molte notizie.
2 La carica di censore durava cinque anni, Vitellio dunque era già decaduto.
3 Anneo Seneca, nato a Cordova nel 2 d.C., era stato esiliato da Messalina nel 41 d.C. con l’accusa di adulterio con Giulia Livilla, sorella di Caligola.
4 Il Don.
5 Fascia di terreno, interno o esterno alle mura, che rappresentava una delimitazione religiosa.
6 Era il punto, ai piedi dell’Aventino, dove, secondo Virgilio, era sbarcato Enea dal Tevere. Ora vi sorge la chiesa di S. Maria in Cosmedin.
7 Druso e Tiberio, figli di Livia.
8 Sottinteso, del Danubio.
9 L’Irlanda.
10 Macchina da guerra formata da soldati avvicinati l’uno all’altro con lo scudo tenuto sopra la testa, sì da formare un tetto di scudi.
11 Siamo nel 51 d.C.
12 Non si tratta del famoso stoico, vittima di Nerone.
13 Il periodo in parentesi manca nel testo ed è stata colmata la lacuna in base a un accenno nelle Historiae, V, 9. L’imperatore che pretese di porre una sua statua nel tempio fu non Claudio, ma Caligola (vedi Filone, Legatio ad Gaium).
14 Il progetto, già ideato da Giulio Cesare, attuato da Claudio, inutilizzato per l’ostruzione del canale, fu compiuto nel 1878.
15 Legge di Sempronio Gracco, 123 a.C. – Legge di Servilio Cepione, 106 a.C. – Legge Cornelia, 82 a.C.
16 Domizia Lepida, madre di Messalina, era sorella di Gneo Domizio Enobarbo, primo marito di Agrippina e padre di Nerone.
LIBRO XIII
1 Erode Agrippa II, alleato dei Romani nella guerra Giudaica, trascorse l’esistenza a Roma. Antíoco Epifane, deposto da Caligola, riebbe il trono da Claudio nel 41 d.C.
2 Il tempio, fondato da Augusto, conteneva le insegne dei trionfatori. Ne restano tracce nel Foro di Augusto.
3 I fasci di verghe, portati da dodici littori, furono assegnati ad Augusto nel 10 a.C., anno in cui divenne console a vita.
4 Nel mausoleo di Augusto, tuttora visibile in Campo Marzio.
5 Suo nonno era Druso, fratello di Tiberio.
6 Domizia era sorella di Domizia Lepida, che Agrippina aveva fatto morire per gelosia dieci anni prima (vedi XII, LXIV e LXV).
7 Storico dei tempi di Vespasiano, fu una delle fonti di Tacito.
8 Plinio il Vecchio e Cluvio Rufo, di poco posteriori, sono spesso citati da Tacito.
9 Il padrone per liberare uno schiavo doveva toccarlo con la verga in presenza d’un alto magistrato (nel IV secolo d.C. questa facoltà spettò al vescovo); altrimenti davanti a cinque testimoni o per testamento.
10 Il potere dei tribuni cadeva a un miglio fuori Roma.
11 Specie di quotidiano, sul quale venivano registrate notizie di carattere politico e la cronaca della città.
12 Aulo Plauzio Laterano, vedi Agricola, XIV.
13 La legge De Sicariis prevedeva per l’omicida l’esproprio e l’esilio.
14 I pubblicani o esattori detenevano l’appalto delle imposte indirette, riuniti in società per azioni. Come risulta dal Vangelo, erano odiati dai popoli sottoposti al dominio romano.
15 Il Ruminale era il fico, all’ombra del quale, secondo la leggenda, la lupa aveva allattato Romolo e Remo. Tarquinio Prisco lo aveva fatto trapiantare dal Lupercale nel Comizio, o luogo delle adunanze, non lontano dal Campidoglio.
LIBRO XIV
1 M. Emilio Lepido era lo sposo di Giulia Drusilla, sorella di Agrippina.
2 Feste della durata di cinque giorni in onore di Minerva, di cui si celebrava la nascita il 19 marzo.
3 Tolomeo Apione aveva lasciato in eredità al popolo romano il suo regno nel 96 a.C.
4 L’allestimento degli spettacoli toccava agli edili, a loro spese.
5 L’odierna Londra.
6 Legge emanata da Silla (De falsis) che prevedeva la pena dell’esilio e, se si trattava di senatori, l’espulsione dal Senato.
7 La madre di Rubellio Plauto, Giulia, era figlia di Druso Minore, il figlio di Tiberio.
8 Il filosofo Musonio Rufo, nato a Bolsena, fu il maestro di Epitteto.
9 La frase di Nerone è un’integrazione di Halm d’una lacuna nel testo.
10 Ora Ventotene. Qui Tiberio esiliò Agrippina Maggiore, vedova di Germanico. I resti della villa romana ivi esistenti non evocano però un soggiorno penoso.
11 Giulia Drusilla, figlia di Germanico.
12 Il padre di Ottavia, Claudio, era fratello di Germanico, padre di Agrippina; quindi Nerone era suo cugino.
LIBRO XV
1 La sconfitta di Caudio è del 321 a.C., la capitolazione dei Romani a Numanzia del 137 a.C.
2 Augusto aveva posto tre re sul trono d’Armenia, Tiberio uno.
3 S’intende Ostia.
4 A questo punto c’è una breve lacuna; si crede manchi il soggetto e cioè «i padri naturali».
5 Con un nuovo decreto, il Senato confermò il divieto di compensare il patrocinio legale (vedi XIII, vV, nota 2) Lex Julia de Ambitu, 18 a.C. – Lex Calpurnia de Repetundis, 149 a.C.
6 La distruzione di Pompei avvenne per l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Qui siamo nel 63 d.C.
7 Nel 62 a.C. a Pompeo, con la Legge Manilia, era stato dato il comando su tutte le province (vedi Cicerone, Pro Lege Manilia; Velleio Patercolo, II, XXXI).
8 Cerimonia prevalentemente agricola, dedicata a Marte, durante la quale una processione formata da tre animali – toro, montone e porco – circondava il terreno o gli uomini da purificare. Serve ad allontanare le insidie del nemico e assolvere gli uomini dalle uccisioni che stanno per commettere.
9 Ora quei provinciali ottenevano leggi proprie, i magistrati locali potevano acquistare la cittadinanza romana e accedere alle cariche.
10 Un lago artificiale nel Campo Marzio, dal quale scaturiva il canale Euripo che scorreva fino al Tevere, dove si gettava.
11 Velo color rosso delle spose.
12 I giardini che Mecenate aveva lasciato in eredità ad Augusto sorgevano su l’Esquilino.
13 L’area dei monumenti eretti da Agrippa comprendeva un portico e le terme, oltre al Pantheon.
14 Gli edifici sacri citati sono i seguenti: il primo, il tempio dedicato da Camillo su l’Aventino alla Giunone di Veio, «evocata» durante l’assedio; il secondo, l’ara massima di Ercole, sorgeva nel punto (qui ora sorge l’attuale chiesa di S. Maria in Cosmedin) dove, secondo Virgilio, Evandro avrebbe accolto Enea; il tempio di Giove Statore (III sec. a.C.) fu votato da Romolo (Livio, I, XII); la regia, dove aveva abitato Numa, si trovava nel Foro, accanto al santuario di Vesta.
15 Dal 390 a.C. al 63 d.C. 418 anni, 418 mesi, 418 giorni.
16 Per gli immensi giardini della sua casa, Nerone fece prosciugare un lago, dove poi sorse il Colosseo. La Domus Aurea, tuttora visibile, era coperta di affreschi che ispirarono la scuola di Raffaello.
17 Il canale doveva esser lungo 160 miglia.
18 Il primo accenno a una corrente eversiva, sobillata da «Chresto» (Chresto impulsore) si trova al tempo di Claudio, in Svetonio, Claudio XXV. Poi ne parlerà Plinio nella ep. (X, 96-97) a Traiano dalla Bitinia.
19 L’attuale Palestrina.
20 Spartaco, schiavo trace, aveva comandato una rivolta nel 71 a.C. ed era stato ucciso.
21 Nato nel 39 d.C. a Cordova, Lucano era figlio d’un fratello di Seneca; a soli ventisei anni, senatore, aveva già composto la Farsalia e altri poemi.
22 Il tempio di Cerere sorgeva tra il circo Massimo e l’Aventino, le caserme dei pretoriani a notevole distanza (l’attuale Castro Pretorio).
23 La cicuta, con la quale si era ucciso Socrate.
24 I versi citati sono Pharsalia, III. vv. 637-646. Il poeta, al momento della morte, aveva ventisette anni.
25 Scevino aveva tratto il pugnale nel tempio di Salus-Fortuna a Ferento (vedi XV, LIII).
26 Giulio Vindice, nobile gallico, iniziò una grande ribellione, ma fu battuto da Virginio Rufo presso Besançon (vedi H. I e IV).
LIBRO XVI
1 Secondo Svetonio (Nero, XXXII) a chi non aveva incluso tra gli eredi l’imperatore si confiscavano i beni.
2 L’esecuzione secondo il costume antico era la decapitazione con la scure.
3 Per autenticare un testamento ci volevano le firme di sette testimoni.
4 Il personaggio si può ragionevolmente identificare nell’Autore del Satyricon.
5 Stoici noti per l’austerità e l’intransigenza, vissuti il primo al tempo dei Gracchi, il secondo amico di Catone.
6 La madre di Arria, che portava lo stesso nome, era la moglie di Cecina Peto, partecipe della congiura del 42 d.C. contro Claudio. Nell’apprendere che era condannato a morte, la donna si trafisse e porse il pugnale al marito, dicendo: «Non fa male...» (Dione Cassio LX, 16, Plinio, Ep. III, 16).