CAPITOLO SESSANTA
Niten si inserì un auricolare nell’orecchio sinistro e schiacciò un pulsante. — Sì. — Ascoltò con attenzione sotto lo sguardo vigile di Aoife; sul sedile posteriore, Sophie si mosse. — Siamo bloccati nel traffico del mattino — disse il giapponese. Guardò fuori dal finestrino. — La Route 101 è ferma. Direi che siamo almeno a un’ora dalla destinazione. Novanta minuti, forse. Dipende da com’è il traffico sul ponte.
Sophie si stiracchiò e si sporse verso i sedili davanti. Guardò Aoife, che sillabò muta: “Flamel, credo.”
— Questa è una pessima notizia! — esclamò Niten, parlando nel minuscolo microfono. — Davvero pessima.
Sophie e Aoife si scambiarono uno sguardo. Il tono dell’immortale era cupo.
— Avete un po’ di controllo sul ragazzo? Un minimo di influenza? — Niten rimase in ascolto, annuendo. — Glielo dirò — disse infine, e chiuse la comunicazione.
Aoife e Sophie rimasero in silenzio, aspettando che l’immortale raccogliesse le idee.
Quando l’uomo finalmente parlò, lo fece nella lingua formale della sua giovinezza. — Non c’è un modo semplice per dirvi quanto sto per dire, e vi renderei un cattivo servizio se cercassi di sminuire la gravità della situazione: il Mago inglese intende sacrificare Josh a un Arconte. Nicholas, Perenelle e Prometeo stanno usando il teschio per vedere attraverso gli occhi del ragazzo. Possono sentire tutto ciò che Josh sente, ma non possono avvertirlo in alcun modo… e anche se potessero, non sono sicuri che lui gli crederebbe. Dee lo sta influenzando, gli sta avvelenando la mente, e sappiamo che sa essere molto persuasivo. A quanto pare, ha detto a Josh che un Arconte farà di lui un negromante. Si chiama Coatlicue.
— Coatlicue! — esclamò Sophie, con un soffio di fiato. Il nome richiamò un’ondata di ricordi della Strega. Ed erano terrorizzanti. — Coatlicue! — ripeté la ragazza. Fu come una pugno al cuore. Per un attimo non riuscì a respirare; dei puntini neri le danzarono davanti agli occhi. Si tappò la bocca con tutte e due le mani per impedirsi di urlare.
— Chi è? — domandò Niten, guardando Aoife per avere una risposta.
La guerriera scosse la testa. — L’ho sentita nominare, ma solo vagamente. Risale a un’epoca molto più antica della mia. Credo che ci sia stata una guerra e che lei sia stata esiliata…
— La chiamano “Madre di Tutti gli Dei” — disse Sophie, con voce tremante. — Era una scienziata Arconte di grande bellezza. Ma si è sottoposta a degli esperimenti, che l’hanno resa orribile e pazza. Ora è una bestia feroce. — Sophie si voltò a guardare Aoife. — Ha usato il suo DNA per creare i primi esemplari di quella che poi è diventata la tua razza. Coatlicue è stata il primo vampiro.