CAPITOLO SEDICI
Niccolò Machiavelli inspirò una profonda boccata d’aria marina e si premette le mani sullo stomaco dolorante. Prima di diventare immortale aveva sofferto di ulcera e, anche se il suo Oscuro Signore lo aveva guarito da ogni malanno mortale, nei momenti di peggiore stress aveva ancora i crampi allo stomaco. In quel momento, mentre era lì sul molo di Alcatraz a scrutare San Francisco in lontananza, si sentiva lo stomaco in fiamme.
— Ce la caveremo — disse per la decima volta il giovane uomo che aveva accanto, con i jeans macchiati e gli stivali da cowboy consunti. — Ce la caveremo.
— William, da quanto tempo sei immortale? — chiese Machiavelli.
— Da centoventisei anni — rispose Billy the Kid, con orgoglio.
— Io sono diventato immortale nell’anno di grazia 1527 — ribatté l’italiano, lanciandogli un’occhiata. — C’ero quando Colombo ha dichiarato di aver scoperto questo paese. Non sono l’immortale più anziano… ho più anni del dottor Dee, ma Nicholas Flamel è più vecchio di me, e Duns Scoto è ancora più vecchio, per non parlare di Mo-Tzu. Gilgamesh è il più anziano di tutti noi. Ma io ho avuto maggiori contatti con gli Oscuri Signori di tutti quanti gli altri. E lascia che ti dica una cosa: i nostri padroni non tollerano il fallimento. Esigono un’obbedienza assoluta, pretendono risultati. E noi abbiamo fallito. — Sollevò il pugno chiuso e tese l’indice. — Siamo stati mandati qui per uccidere la Fattucchiera. — Drizzò un altro dito — E sguinzagliare le creature chiuse nelle celle sulla città. — Un altro dito. — Perenelle è fuggita, sulla nostra barca, lasciandoci intrappolati sull’isola con i mostri ancora in cella. — continuò, sollevando un quarto dito. — Abbiamo fallito. E non ce la caveremo, puoi starne certo.
I due uomini si voltarono al rombo di un motore che si avvicinava. Machiavelli si schermò gli occhi con la mano e vide una barca che andava verso di loro lasciando un’ampia scia sul mare della baia.
Billy sollevò il telefono. — Ho chiamato aiuto — disse, quasi in tono di scusa. — Secondo lei, che succederà?
Machiavelli sospirò. — Saremo convocati al cospetto dei nostri padroni e ci verrà revocata l’immortalità. Moriremo. In fretta, se siamo fortunati, ma i nostri padroni sono spesso crudeli…
Billy rabbrividì. — Non credo che mi piacerebbe. Ormai mi sono abituato all’immortalità. — Poi scosse rapidamente la testa. — Il mio padrone è… — Fece una pausa, sforzandosi di trovare la parola giusta. — È diverso da certi altri Oscuri Signori. A lui posso spiegare quello che è successo. — Fece un gesto vago verso gli edifici della prigione alle sue spalle. — Ce la caveremo.
— Ti prego, smetti di ripeterlo.
Un motoscafo rosso brillante accostò al pontile. Un nativo americano, alto, bellissimo, con la pelle ramata e i lineamenti taglienti sorrise a Billy the Kid. — Il nostro padrone vuole vederti… e vuole vedere anche lei — aggiunse, guardando Machiavelli. — Siete in un mare di guai.