Il suo nome era Yang Lien-Hua. Aveva trentaquattro anni, era incinta di nove mesi ed era molto spaventata. Era alla sua seconda gravidanza. Il primo era stato un figlio maschio che avevano chiamato Ju-Long, un nome di buon auspicio, che si può tradurre approssimativamente come «Grande drago». Ma il ragazzino era morto all'età di quattro anni, per colpa di una bicicletta che lo aveva scaraventato giù dal marciapiede, sotto le ruote di un autobus. La sua morte aveva distrutto i genitori, e rattristato perfino i dirigenti del partito comunista locale che avevano presenziato all'inchiesta, la quale aveva assolto il conducente dell'autobus da ogni colpa e non aveva mai identificato il ciclista sbadato. La perdita era stata tanto dura per la signora Yang che ella aveva cercato conforto in un modo che il governo del suo paese non approvava particolarmente. Quel modo era il cristianesimo, la religione straniera disprezzata di fatto se non proprio per legge. In un'altra epoca avrebbe potuto trovare conforto negli insegnamenti di Buddha o Confucio, ma anche questi erano stati in gran parte cancellati dalla coscienza pubblica dal governo marxista, che considerava ancora ogni religione come «l'oppio dei popoli». Una collega le aveva suggerito a bassa voce di incontrare un suo «amico», un uomo di nome Yu Fa An. La signora Yang lo aveva cercato ed era così iniziata la sua prima avventura nel tradimento. Il reverendo Yu, trovò la donna, era un uomo ben istruito che aveva viaggiato molto, il che ne aumentava il prestigio ai suoi occhi. Era anche un bravo ascoltatore, che seguiva ogni sua parola, versandole di tanto in tanto, con comprensione, una tazza di tè e toccandole gentilmente la mano quando le lacrime le bagnavano il viso. Solo quando lei ebbe finito di raccontare le sue sventure, iniziò a sua volta la lezione. Ju-Long, le disse, stava con Dio, perché Dio aveva particolarmente a cuore i bisogni dei bambini innocenti. Anche se lei non poteva vedere suo figlio in quel preciso momento, suo figlio poteva vedere lei, guardando giù dal Paradiso, e anche se la sua pena era perfettamente comprensibile, lei doveva credere che Dio era pieno di misericordia e di amore, e aveva inviato il suo unico figlio sulla terra perché mostrasse al genere umano la giusta via e perché desse la sua stessa vita in cambio dei peccati dell'umanità. Le porse una Bibbia scritta in gouyu, la lingua nazionale della Repubblica Popolare (detta anche mandarino), e la aiutò a trovare i passi appropriati. Non era stato facile per la signora Yang, ma così profondo era il suo dolore che continuò a tornare dal reverendo per avere dei consigli personali, e infine portò con sé suo marito Quon. Il signor Yang si dimostrò più difficile da convincere riguardo a qualsiasi religione. A suo tempo aveva prestato servizio nell'esercito di liberazione popolare, dove era stato profondamente indottrinato nella politica della nazione, e aveva dato risposte sufficientemente buone nel test di reclutamento da venire inviato alla scuola per sergenti, per la quale era richiesta affidabilità politica. Ma Quon era stato un buon padre per il suo piccolo Grande drago, e anch'egli trovava nel suo credo un vuoto troppo grande per riuscire facilmente a colmarlo. A questo pensò il reverendo Yu, e presto i due Yang frequentarono i suoi discreti uffici divini, e a poco a poco arrivarono ad accettare la loro perdita con la sicurezza che la vita di Ju-Long continuava e la convinzione che un giorno lo avrebbero visto di nuovo in presenza di un Dio onnipotente, la cui esistenza appariva a entrambi sempre più reale. Fino ad allora, la vita doveva continuare. Si dedicavano entrambi al loro lavoro, operai nella stessa fabbrica, con un appartamento tipico della classe lavoratrice nel distretto di Pechino chiamato Di'Anmen vicino al parco di Jingshan (Collina di carbone). Durante il giorno lavoravano in fabbrica e di sera guardavano la televisione gestita dallo Stato e, naturalmente, Lien-Hua rimase incinta di nuovo. E si oppose alla politica del governo sul controllo delle nascite, che era oltremodo rigida. Da tempo era stato decretato che tutte le coppie sposate non potevano avere più di un figlio. La seconda gravidanza richiedeva un permesso ufficiale del governo. Anche se questo non veniva generalmente negato alle coppie il cui primo figlio era morto, si doveva comunque ottenere un permesso pro forma, e, nel caso di genitori politicamente inaccettabili, tale permesso veniva generalmente negato, come metodo per controllare la popolazione. Questo significava che una gravidanza non autorizzata doveva venire interrotta. In modo sicuro e a spese dello Stato in un ospedale dello Stato... ma interrotta. Per il governo comunista cristianesimo era l'equivalente di inaffidabilità politica, e non sorprendeva che il Ministero della Sicurezza di Stato avesse infiltrato agenti del servizio segreto nella congregazione del reverendo Yu. L'agente segreto (in realtà erano tre, per paura che uno solo venisse corrotto dalla religione e divenisse a sua volta inaffidabile) aveva inserito i nomi degli Yang su un elenco principale di inaffidabili politici. Per questo motivo, quando Yang Lien-Hua ebbe debitamente registrato la sua gravidanza, nella cassetta delle lettere era comparsa una lettera ufficiale che le diceva di recarsi al Longfu Hospital sito in via Meishuguan per un aborto terapeutico. Questo Lien-Hua non lo voleva fare. Il suo nome tradotto significava «Fior di loto», ma dentro aveva una scorza molto più dura. Una settimana dopo scrisse una lettera all'agenzia governativa appropriata, in cui comunicava di avere avuto un aborto spontaneo. Data la natura delle burocrazie, la sua bugia non venne mai controllata. Quella bugia aveva comportato per Fior di loto un crescendo di stress per sei mesi. Non si fece mai controllare da un medico, nemmeno da uno di quei «medici scalzi44» che la Repubblica Popolare aveva inventato una generazione prima, con grande ammirazione dei politici di sinistra di tutto il mondo. Lien-Hua era sana e forte, e il corpo umano era stato progettato dalla natura per produrre bambini sani molto prima dell'avvento delle ostetriche. Riusciva a nascondere il suo ventre rigonfio, per lo più, nei vestiti che ormai mal le si adattavano. Ciò che non riusciva a nascondere, per lo meno a se stessa, era la sua paura interiore. Portava nel ventre un nuovo bambino. Lei lo voleva. Voleva avere un'altra possibilità di essere mamma. Voleva sentire il suo bambino che le succhiava il seno. Voleva amarlo e accudirlo, guardarlo imparare ad andare gattoni e a stare in piedi e camminare e parlare, vederlo crescere oltre i quattro anni, andare a scuola, imparare e trasformarsi in un giovane adulto di cui poteva essere orgogliosa. Il problema era la politica. Lo Stato imponeva la sua volontà rudemente. Lei sapeva cosa poteva succedere. La siringa riempita con formaldeide infilata nella testa del bambino nell'esatto momento della nascita. In Cina, si trattava di politica di Stato. Per gli Yang, si trattava di omicidio premeditato a sangue freddo, ed essi erano determinati a non perdere un secondo bambino, che era un dono di Dio, come il reverendo Yu aveva detto loro. E un modo c'era. Se si partoriva a casa senza assistenza medica e se il bambino faceva il primo respiro, lo Stato non lo uccideva. C'erano alcune cose davanti alle quali anche il governo della Repubblica Popolare si sgomentava, e una di queste era l'uccisione di un neonato umano che respirava. Ma fino a quando non faceva quel respiro, non aveva più importanza di un pezzo di carne in un mercato. Correvano anche voci che il governo cinese stesse vendendo nel mercato mondiale gli organi dei neonati soppressi, da usare per fini medici, e questo era qualcosa che gli Yang credevano possibile. Così, il loro piano era che Lien-Hua partorisse a casa, dopo di che avrebbero presentato la loro situazione come un fatto compiuto... e alla fine avrebbero fatto battezzare il bambino dal reverendo Yu. A questo scopo, la signora Yang si era tenuta in buona forma fisica, camminando per due chilometri ogni giorno, badando a quel che mangiava e facendo in genere tutte quelle cose che gli opuscoli pubblicati dal governo dicevano di fare alle madri in attesa. E se qualcosa fosse andato storto, si sarebbero rivolti al reverendo Yu per avere un suo consiglio. Il piano consentiva a Lien-Hua di sopportare lo stress (di fatto era un terrore da infarto) della sua condizione non autorizzata.