«Cosa ne pensi, George?»
«Jack», incominciò TRADER, «cosa diavolo è questa roba e come diavolo l'abbiamo avuta?»
«George, si tratta di un promemoria interno, be' una specie, del governo della Repubblica Popolare Cinese. Come l'abbiamo avuto, non c'è bisogno, ti ripeto, che tu lo sappia.» Il documento era stato ripulito (raschiato) meglio dei redditi della mafia. Tutti i cognomi erano stati cambiati, e così la sintassi e gli aggettivi, per mascherare lo stile del discorso. Si pensava (sperava, a dir meglio) che persino chi aveva fatto quel discorso non fosse in grado di riconoscere le proprie parole. Ma il contenuto era stato lasciato intatto, addirittura migliorato, a dire il vero, dato che le sfumature del mandarino erano state perfettamente tradotte in lingua americana. Quella era stata la parte più difficile. Una lingua non si traduce facilmente né bene in un'altra lingua. Il significato delle parole era una cosa, il senso implicito un'altra, e quest'ultimo difficilmente trovava paralleli tra una lingua e un'altra. I traduttori utilizzati dai Servizi Segreti erano fra i migliori del paese, individui che leggevano regolarmente libri di poesia e talvolta pubblicavano articoli sui giornali, col loro vero nome, in modo da dimostrare la loro abilità (e anche la loro passione) per la lingua straniera scelta ad altri della loro stessa mentalità. Il risultato erano traduzioni piuttosto buone, pensò Ryan, ma lui restava sempre un po' diffidente nei loro confronti. «Questi maledetti stronzi! Stanno parlando di come pensano di fotterci!» Con tutti i suoi soldi, George Winston non aveva dimenticato il gergo delle sue origini plebee.
«George, si tratta di affari, niente di personale», tentò il presidente come stratagemma per allentare la tensione. Il segretario del Tesoro alzò gli occhi dal documento del briefing.
«Jack, quando io dirigevo il Colombus Group, dovevo considerare tutti coloro che investivano con me come membri della mia famiglia, giusto? I loro soldi dovevano essere per me importanti quanto i miei. Era il mio obbligo professionale come consulente finanziario.»
Jack annuì. «D'accordo, George. Ecco perché ti ho chiamato qui nel gabinetto. Tu sei onesto.»
«D'accordo, ma adesso io sono un fottuto segretario del Tesoro, okay? Il che significa che ogni cittadino del paese fa parte della mia famiglia e questi bastardi cinesi stanno progettando di fottersi il mio paese... tutta la gente che sta lì fuori», il segretario Winston agitò la mano in direzione delle spesse finestre della Sala Ovale, «quella gente che si affida a noi per tenere alto il livello dell'economia. Così loro vogliono fare parte del World Trade Organization, vero? Bene, che vadano a farsi fottere!»
Il presidente Ryan si lasciò andare a una risata di prima mattina, chiedendosi se il distaccamento del servizio segreto avesse sentito la voce di George e se magari stesse adesso guardando attraverso lo spioncino della porta per vedere a che punto fosse l'agitazione.
«Caffè e cornetti, George. La gelatina d'uva è la Smuckers.»
TRADER si alzò in piedi e camminò attorno al divano, allungando forzatamente il collo come uno stallone che giri attorno a una cavalla in calore. «Va bene, Jack, adesso mi calmo, ma tu sei abituato a questa merda, io no.» Fece una pausa, e tornò a sedersi. «Oh, d'accordo, a Wall Street ci scambiamo battute e storielle e complottiamo persino un poco, ma fottere qualcuno deliberatamente... no! Non l'ho mai fatto! E sai qual è la cosa peggiore?»
«Qual è, George?»
«Loro sono stupidi, Jack. Pensano di potere mettere in subbuglio il mercato in base alle loro meschine teorie politiche, e si metteranno in riga come un gruppo di soldatini appena fuori dal campo reclute. Questi piccoli bastardi non sanno dirigere un piccolo supermercato e mostrare un profitto, ma li lasciano andare in giro a fare dichiarazioni sull'intera economia nazionale... e poi vogliono fare dichiarazioni anche sulla nostra.»
«Ti sei liberato di tutto quello che avevi sul cuore?»
«Pensi che sia buffo?» chiese Winston con tono irascibile.
«George, non ti ho mai visto in questo stato. Sono sorpreso dalla tua passione.»
«Chi pensi che io sia, Jay Gould40?»
«No», disse Ryan serio serio.
«Pensavo piuttosto a J.P. Morgan.» La frase ebbe l'effetto desiderato. Il segretario del Tesoro si mise a ridere.
«Okay, hai vinto. Morgan fu il primo vero presidente della Fed e svolse l'incarico come cittadino privato, e lo svolse molto bene, ma è probabilmente una funzione istituzionale, perché non ci sono molti J.P. Morgan che aspettano sul ponte. D'accordo, signor presidente, signore, mi sono calmato adesso. Sì, si tratta di affari, non di un fatto personale. E la nostra risposta a questo miserabile atteggiamento di affari sarà anch'essa una risposta di affari. La Repubblica Popolare non otterrà nessun fondo monetario. Non entrerà nel West Trade Organization: dal punto di vista pratico, non se lo merita comunque, giudicando dal livello della sua economia. E penso che gli reciteremo tutto il Trade Reform Act, caro e amaro. Oh, c'è un'altra cosa e sono sorpreso di non trovarla qua dentro», disse Winston, indicando il fascicolo.
«Cos'è?»
«Possiamo tenerli in pugno abbastanza facilmente, penso. La CIA non è d'accordo, ma Mark Gant pensa che il loro conto in valuta estera sia un po' esile.»
«Oh?» chiese il presidente, mescolando il suo caffè.
Winston annuì vigorosamente. «Mark è il mio mago della tecnica, ricordati. E' molto bravo a comporre materiale sul computer. L'ho attrezzato di quanto gli occorreva perché tenesse d'occhio varie cosucce. Ho tirato fuori dall'Università di Boston per farlo lavorare qui il professore di economia Morton Silver, un altro individuo che ci sa fare coi microchip. Comunque, Mark ha tenuto d'occhio la Repubblica Popolare e lui pensa che stanno per volare giù dal bordo del Grand Canyon perché stanno scialacquando il loro denaro, soprattutto in armamenti militari e macchinari per fabbricare mezzi pesanti, come carri armati e cose simili. la solita vecchia roba comunista, sono fissati con l'industria pesante. E stanno facendo degli errori con l'elettronica. Hanno piccole società che producono giochi per computer e roba del genere, ma non li stanno applicando internamente, tranne che per quella nuova fabbrica di computer che hanno installato e che sta mandando in malora Dell.»
«Così pensi che dovremmo mandarglielo su per il culo ai negoziati commerciali?»
«Effettivamente, lo voglio consigliare a Scott Adler a pranzo questo pomeriggio», concordò il segretario del Tesoro.
«Sono stati avvertiti, ma stavolta la metteremo giù dura.»
«Torniamo al loro conto in valuta estera. Fino a che punto sono messi male?»
«Mark pensa che le loro riserve siano in negativo.»
«Indebitati? Di quanto?» chiese POTUS.
«Lui dice almeno quindici miliardi, sostenuti da valuta uscita dalle banche tedesche per la maggior parte, ma i tedeschi hanno tenuto la cosa sotto silenzio... e noi non siamo sicuri del perché. Potrebbe essere una normale transazione, ma o i tedeschi o la Repubblica Popolare vogliono tenere il tutto segreto.»
«Probabilmente non sono i tedeschi, vero?» chiese Ryan poi.
«Probabilmente no. E' una cosa che fa fare bella figura alle loro banche. E ai cinesi resta il compito di tenere la situazione nascosta.»
«C'è qualche modo per averne conferma?»
«Ho qualche amico in Germania. Posso chiedere in giro, o farlo fare a un amico. Meglio questa seconda soluzione, immagino. Tutti sanno che adesso lavoro al governo, e questo mi rende sinistro ai loro occhi», osservò Winston con un sorriso malizioso.
«Comunque, pranzerò con Scott oggi. Che cosa gli devo dire sui negoziati commerciali?»
Ryan ci pensò su per diversi secondi. Questo era uno di quei momenti (spaventosi, così pensava lui) in cui le sue parole avrebbero delineato la politica del suo paese e, forse, anche quella di altri. Era facile essere disinvolto o insolente, dire la prima cosa che gli fosse venuta in mente, ma, no, non lo poteva fare. Momenti come questi erano troppo importanti, avevano potenziali conseguenze troppo vaste, ed egli non poteva permettersi di costruire la politica di un governo su un ghiribizzo, vero? Doveva pensare a fondo alla cosa, magari rapidamente, ma a fondo.
«Abbiamo bisogno che la Cina sappia che noi vogliamo accedere ai loro mercati così come noi li abbiamo lasciati accedere ai nostri, e che noi non tollereremo che si prendano i prodotti delle società americane senza un appropriato compenso. George, voglio che il campo da gioco sia ben spianato allo stesso modo su entrambe le parti. Se non vogliono giocare in questo modo, incominceremo a colpirli.»
«Abbastanza giusto, signor presidente. Passerò quel messaggio al tuo segretario di Stato. Vuoi che gli trasmetta anche questo?» chiese Winston, alzando il suo fascicolo relativo a SORGE.
«No, Scott ha la sua versione della cosa. E, George, stai molto molto attento. Se queste informazioni trapelano, un essere umano perderà la vita», SWORDSMAN disse a TRADER, nascondendo deliberatamente che la fonte era un uomo e sviando pertanto deliberatamente il suo segretario del Tesoro. Ma anche in quel caso si trattava di affari e non di questioni personali.
«Andrà nei miei archivi segreti.» Che erano un posto abbastanza sicuro, come sapevano entrambi.
«Carino leggere la posta di un altro individuo, non è vero?»
«Proprio intorno al miglior servizio segreto che ci sia», concordò Ryan.
«I tizi di Fort Meade, eh? Si sono inseriti nel cellulare di qualcuno via satellite?»
«Fonti e metodi... in realtà tu non li vuoi sapere, George. C'è sempre la possibilità che tu li spifferi alla persona sbagliata per errore, e allora puoi avere la vita di qualche individuo sulla coscienza. Qualcosa da evitare, credimi.»
«Ti ascolto, Jack. Bene, ho un giorno da cominciare. Grazie per il caffè e i dolcetti, capo.»
«A disposizione, George. A dopo.» Ryan si mise a guardare la sua agenda degli appuntamenti mentre il segretario usciva dalla porta sul corridoio, scendeva le scale, usciva all'aperto perché l'entrata ovest non era direttamente collegata al corpo della Casa Bianca, ritornava all'interno, e si dirigeva nella galleria che portava al Dipartimento del Tesoro. Fuori dall'ufficio di Ryan, anche il distaccamento del servizio segreto esaminò l'elenco degli appuntamenti, ma la loro copia comprendeva anche i risultati di un controllo dei dati computerizzati sui crimini nazionali, per assicurarsi che nessuna persona condannata per omicidio fosse ammessa nel sancta sanctorum degli Stati Uniti d'America.