FONTAINEBLEAU

Un castello, in quel di Fontainebleau (cittadina a sud di Parigi) esisteva già fin dal XII secolo, ma la sua forma attuale, e la grandezza che rappresentò per l’arte europea nel corso del Cinquecento, la si deve al re Francesco I. Come nota Antonio Paolucci, “Francesco I sposa l’estetica italiana perché, essendo il re di un grande paese, doveva darsi (dare a se stesso, alla sua corte e al suo regno) un’immagine adeguata, e questa potevano darla solo gli italiani. Qualsiasi tirannello di Urbino o di Osimo aveva più gusto e più cultura estetica e più capacità di persuasione estetica, attraverso le forme dell’arte, del re di Francia. Questo, lui che era un uomo intelligente, lo capì subito. Incomincia così il secolo italiano per Parigi, il quale dura con le regine Medici, prima Caterina, poi Maria, praticamente fino a metà del Seicento”. Per volontà del sovrano, a Fontainebleau arrivano diversi artisti italiani che lasciano il segno: Leonardo da Vinci, l’architetto Sebastiano Serlio, Benvenuto Cellini, il Primaticcio, Rosso Fiorentino. L’eco delle loro opere è tale da dar vita a un vero e proprio movimento artistico in suolo francese, significativamente chiamato Scuola di Fontainebleau.

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