HYPNEROTOMACHIA POLIPHILI

Nel 1499 Aldo Manuzio, umanista veneziano nonché primo e più raffinato degli editori del nostro Paese, stampa e pubblica un romanzo allegorico arricchito da 172 splendide xilografie, intitolato Hypnerotomachia Poliphili (che, tradotto, suona come “amoroso combattimento onirico di Polifilo”). Un libro ricco di misteri a partire dal suo autore, sulla cui identità a lungo si è dibattuto. Oggi si ritiene che sia stato scritto da Francesco Colonna perché, lette di seguito, le iniziali di tutti i capitoli danno la frase Poliam frater Franciscus Columna peramavit, ovvero: “Il fratello Francesco Colonna amò intensamente Polia”. È la storia di un’iniziazione: Polifilo viaggia nel sogno per ritrovare la sua amata Polia fra trabocchetti, interrogativi, prove, fantasticherie meravigliose, incubi terrificanti, fino al raggiungimento della Sapienza. L’opera ebbe una grande eco ai tempi della sua pubblicazione, tanto per la bellezza dell’oggetto libro in sé, quanto per i suoi intriganti e irrisolti contenuti.

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