
L’IMPORTANZA DEI LACCETTI PORPORA
Viaggi mentali partendo da un dettaglio. Perché mai sono rossi i nastrini di cuoio dell’armatura? Perché era quella una tintura che particolarmente piaceva, ovviamente, e che si ritrova in tutti i cuoi chiamati marocchini, quelli che servono da allora alla rilegatura dei libri. Una delle conce fra le più preziose. Sono quelli dell’Arcangelo Michele del Perugino. Sono quelli della bardatura extralusso del cavallo di Lorenzo il non per niente Magnifico nell’affresco della Cappella dei Magi di Benozzo Gozzoli, dove il colore porpora va in competizione con la porpora imperiale del Basileus di Costantinopoli.
Il porpora era colore ufficiale dell’imperatore, lo era per il costo della tintura che si faceva con l’utilizzo della povera cocciniglia, microscopico insetto che veniva macinato per ricavarne il potente colorante. Lo stesso colore era quello del porfido imperiale, la pietra durissima alla lavorazione con cui sono state costruite le tombe di Federico II di Svevia e dei suoi eredi, che riposano nella cattedrale di Palermo. Rimane il colore della veste del papa finché non verrà resa bianca dalle estetiche del Settecento. Porpora sono quindi i cuoi più eleganti. Sono quelli che compaiono nel formidabile dipinto di Cosmè Tura, nel suo San Giorgio e la principessa. Son quelli che Piero riprende più volte, sia nella Leggenda della Vera Croce sia nel ritratto di Federico da Montefeltro in ginocchio nella Sacra Conversazione di Brera, quella dove i dettagli sono fondamentali, l’uovo sospeso, il tappeto d’Oriente con l’ottagono simbolo della perfezione araba, il corallo al petto del Bambino Gesù.

Perugino, Polittico della Certosa di Pavia, Arcangelo Michele, 1499 ca, olio su tavola, cm 114x52, Londra, The National Gallery

Piero della Francesca, Leggenda della Vera Croce, Vittoria di Costantino su Massenzio, particolare, 1452-1459, affresco, Arezzo, San Francesco

Benozzo Gozzoli, Corteo dei Magi, particolare con Lorenzo il Magnifico, 1459, affresco, Firenze, Palazzo Medici-Riccardi, Cappella dei Magi

Cosmè Tura, Anta d’organo della Cattedrale con san Giorgio, 1468-1469, olio su tela, cm 413x338, Ferrara, Museo della Cattedrale