IL SACCO DI ROMA

Nel 1527 dopo che papa Clemente VII si era reso promotore della Lega di Cognac, alleanza fra Francia, Lombardia, Venezia, Firenze e il Papato, l’esercito imperiale di Carlo V scese in Italia e per dieci mesi occupò e saccheggiò Roma. Il sacco fu un evento dal punto di vista politico e militare poco influente, ma con un enorme significato simbolico e venne letto dai protestanti come punizione divina per un papa che si era allontanato dal cristianesimo. Crollava il mito di Roma e furono distrutte numerose opere d’arte. La discesa dell’esercito protestante verso la città santa, appena dieci anni dopo la pubblicazione delle tesi di Lutero, obbligò la chiesa a mettersi in discussione. Sono anni di forte turbolenza politico-religiosa e di costanti tensioni fra Papato e Impero. Il successore di Clemente, Paolo III Farnese, nel 1545 aprì il Concilio di

Trento che sfociò nella Controriforma cattolica.

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