LOTTA FRA CARLO V E FRANCESCO I
Tra gli anni venti e i quaranta del XVI secolo l’Europa fu dilaniata da una serie di scontri tra gli esponenti delle due principali potenze: Carlo V d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, a capo inoltre di Spagna, Austria, Napoli, Sicilia e Sardegna, contro Francesco I, re di Francia. Gli obiettivi dei due erano chiari: il primo avrebbe voluto conquistare la Borgogna e, magari, estendere il proprio impero a tutta l’Europa; il secondo intendeva mantenere i propri territori ed espanderli, inglobando anche il Ducato di Milano e i Paesi Bassi. L’ago della bilancia fu lo Stato Pontificio che, durante questo lungo periodo di conflitti, strinse alleanza con l’uno o con l’altro a seconda della convenienza.
Le battaglie furono cruente e senza esclusione di colpi (basti pensare all’arcinoto sacco di Roma da parte dei Lanzichenecchi nel 1527), e spesso vennero interrotte dalla mancanza di fondi da parte di entrambi i sovrani più che da schiaccianti vittorie. L’ultimo atto della sanguinosa guerra fu la pace di Crépy del 1544, che vide trionfante Carlo V sul rivale francese. L’imperatore rinunciò alla Borgogna, il re all’Italia. Chi più di tutti pagò le spese, invece, fu il Ducato dei Savoia, che ne uscì sostanzialmente annientato: si riprenderà solo nel tardo Settecento.