Noi
«COSÌ va meglio», dice Chika, sdraiata sulla schiena.
Bene, dico io.
«Signor Mitch?»
Sì?
«So del tranbleman tè.»
Il terremoto.
«È stato brutto.»
Sì, lo è stato.
«Signor Mitch?»
Sì?
«Devo dirti una cosa.»
Cosa?
«Non posso rimanere.»
Alza gli occhioni su di me e, giuro, anche se fossi stato lontano un chilometro sarei riuscito comunque a vederli. Dicono che gli occhi di un bambino si formano del tutto intorno ai tre anni, e che è per questo che sembrano così grandi sulla faccia. O forse quegli anni sono semplicemente così pieni di meraviglia, che il bambino non può farci niente.
Posso andare avanti? chiedo. Per ora?
Lei stringe le labbra e scuote la testa avanti e indietro, come se avesse morsicato un limone aspro. Lo faceva di continuo quando era viva, quasi che ogni pensiero avesse bisogno di attraversare rotolando il suo cervello.
«Vai avanti», decide.