Epilogo
Isola di Saseno.
28 marzo 2076.
La vetusta sala server, abbandonata da molto tempo, era coperta di polvere, buia e silenziosa.
Erano trascorsi 58 anni, 194 giorni, 4 ore e 12 secondi da quando l’unico flusso di dati aveva attraversato il Mediterraneo e attivato l’analisi computazionale. Il data processing sul genoma, alla ricerca del messaggio, era continuato in silenzio, grazie ai dispositivi alimentati dai pannelli solari dell’isola.
Mentre in lontananza il vento ululava, facendo
da contraltare al garrito acuto di qualche gabbiano, un vecchio
monitor si accese. Era lontano dal raggio di sole solitario che,
proiettato da una fenditura del tetto, filtrava tra un groviglio di
ragnatele. Per questo, il suo riflesso ai fosfori verdi inondò di
luce lo spazio colmo di antiche postazioni informa-
tiche.
TROVATA CORRISPONDENZA era la scritta che campeggiava sul display. Seguivano alcune righe di codice e un’indicazione per l’operatore che avrebbe dovuto trovarsi lì davanti. APRIRE FILE?
Il cursore lampeggiava lentamente al ritmo lontano della risacca. YES/NO, diceva, in attesa che qualcuno premesse il pulsante.
Ma non c’era nessuno che potesse farlo.