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Dal quotidiano «Moskva Gazeta», notizie locali,
pagina 36.

Martedì 21 settembre.

 

DELITTO DEGLI INFANTI DALLA BOCCA CUCITA:
ARRESTATO DICIASSETTENNE DI ORIGINI TURCHE

La polizia ha fermato il giovane sospettato del delitto.
I residenti confermano la sua presenza in zona
nei giorni della strage.

 

– Dal nostro inviato –

 

MOSCA – Potrebbe essere finalmente a una svolta l’indagine sul macabro delitto di Istra. La scorsa notte l’ispettorato di polizia stradale, impegnato per il rispetto del coprifuoco, ha fermato un giovane – Mahmoud Al-Jafal – sospettato di essere l’autore del delitto.

Interrogati sulla presenza del ragazzo, molti residenti dell’oblast’ di Mosca avrebbero confermato di aver notato Al-Jafal nei giorni precedenti la strage e di averne segnalato la presenza alle autorità.

Mentre il procuratore mantiene il massimo riserbo sulle indagini, emergono nuovi raccapriccianti dettagli su quanto accaduto all’inizio di agosto: l’agonia dei due bambini, la cui bocca oltre a essere incollata sarebbe stata cucita, sarebbe durata un’intera settimana. Il killer li avrebbe tratti con l’inganno sulla sua auto per poi portarli presso l’ospedale abbandonato di Hovrino, dove li avrebbe torturati e lasciati morire di stenti.

«Abbiamo trovato la stanza degli orrori», ha dichiarato l’ispettore Anatoly Bogdanow del МУР, incaricato delle indagini. «Tutto ci fa pensare che dietro il delitto non ci sia nessuna motivazione politica, ma solo una mente malata. Escludiamo che Al-Jafal abbia avuto dei complici».

Caso chiuso quindi, anche se la polizia – nello smentire nuovamente la presenza di arti a sei dita da parte degli infanti – ne ha approfittato per rinnovare un appello alla stampa: «Non alimentare voci inutili, false e prive di fondamento», ha dichiarato Bogdanow.

 

 

Da «Moskva Gazeta», edizione online, flash news.

Giovedì 24 settembre.

 

MOSCA, SUICIDA IN CARCERE IL KILLER DI ISTRA

 

Mahmoud Al-Jafal, detenuto a Butyrskaja con l’accusa di essere l’assassino degli infanti dalla bocca cucita, si è suicidato in carcere.

Era stato arrestato domenica notte e dopo un lungo interrogatorio aveva confessato il delitto.

Si chiude così uno dei fatti di cronaca più discussi degli ultimi anni.