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Osservatorio astronomico vaticano VATT, monte Graham, Arizona, 26 settembre. Poco dopo.
Ora locale 10:40.
Klaus Vonn si tolse gli occhiali e si massaggiò il ponte del naso.
Si era accomodato, insieme ai suoi inaspettati
ospiti, in un’austera sala riunioni affacciata su una grande
terrazza. Oltre, sotto un cielo celeste, si scorgeva il fianco
frastagliato della montagna, completamente ricoperto di pini spogli
e ingialliti. A poca distanza, sopra le vette più alte, spiccava la
struttura squadrata del Large Binocular
Telescope, un’altra delle installazioni dell’MGIO, l’Osservatorio Internazio-
nale.
«Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, senza religione». Il cardinale recitò a memoria quel passaggio della Bibbia, scrutando uno a uno i visitatori dall’aria ammaccata che aveva di fronte. Erano in tre: un pubblico ministero, un ispettore dell’Interpol e un ex ambasciatore. Del gruppo facevano parte anche una donna, tre militari americani e due bambini, che adesso si stavano rifocillando negli alloggi della struttura.
Erano stati proprio i due piccoli, assieme alle parole di Veneziani, a persuaderlo a dargli udienza. Il primo, quello umano, era il cosiddetto “superstite”, a cui Greenidge aveva dato la caccia per settimane. Alla fine, quel gruppetto sparuto di avventurieri aveva avuto la meglio su una multinazionale da miliardi di dollari. Il secondo bambino, invece – se davvero era un bambino – aveva un aspetto che definire singolare era a dir poco riduttivo: una chimera con la faccia di Osiris. La conferma lampante di ciò che Vonn temeva più di ogni altra cosa.
«…Non pensate che quanto sta accadendo nel mondo sia giusto?», ribatté il religioso, il tono a metà tra l’ironico e il serioso.
Ci fu un breve silenzio, in cui nessuno sembrava voler prendere la parola. La priorità era non irritare il presidente della Pontificia Accademia delle Scienze: la speranza era che la sua conoscenza con Rodchenko li aiutasse, in qualche modo, a trovare una strada per sintetizzare il vaccino.
«Lei è un uomo di fede…», insinuò Veneziani, volutamente pacato. Fissò il grande crocifisso ligneo appeso sopra la porta. «Crede che l’annientamento del genere umano, dei suoi figli, sia davvero ciò che Dio vuole?».
Vonn rimase impassibile, senza sbattere le palpebre. «Non sarebbe la prima volta che Dio punisce gli uomini. Ricordate la torre di Babele? E poi, in ogni caso, eravamo stati avvertiti…».
«Il Signore Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio». Fu Sforza a pronunciare quella frase. Davanti a lui, sul tavolo, una Bibbia rilegata in oro era aperta proprio su quel passaggio evidenziato di 2 Tessalonicesi.
«Appunto!». Per Vonn, quella conversazione stava diventando surreale. I suoi ospiti non avevano idea di parlare con l’uomo che aveva dato il via all’Apocalisse. Se non fosse stato per i giganti che aveva messo a disposizione della SunriseX non ci sarebbe stato nessun virus e nessun contagio. D’altra parte, le cose avevano preso una piega del tutto inaspettata… questo richiedeva metodi del tutto fuori dal comune.
«Per come lo leggo io, questo passaggio della Bibbia non è una minaccia da prendere alla lettera», sottolineò Sforza. «È un po’ come gli avvertimenti dei genitori ai figli: non sempre vengono mandati a letto senza cena, anche se qualche volta il bambino non obbedisce».
«Il bambino», mormorò il cardinale, lasciandosi cadere sullo schienale di velluto della poltrona. «Interessante parallelismo».
«Non del tutto casuale…», ammise l’ispettore. «Come la pagina su cui era aperta la Bibbia».
«Sappiamo che i russi hanno venduto a lei e a De Lestes la mummia del dio Osiris», intervenne Nobile, tamburellando impaziente sul tavolo. «Quattordici è così somigliante?».
Vonn non rispose, limitandosi a far cadere lo sguardo sulla libreria che copriva l’intera parete dietro i suoi ospiti.
«Posso chiederle a cosa le serviva una mummia di diecimila anni fa?», insistette Niccolò. «Questo è un osservatorio astronomico. Giusto? Cos’hanno a che fare i cloni dell’Ulybka con quello che sta succedendo nel mondo? Con il virus della SunriseX?»
«Ponete domande interessanti, in effetti. Purtroppo non sono le domande giuste». Il cardinale soppesò le parole, sussurrando appena. «La vera domanda è se esiste il vero messaggio…».
Veneziani si accigliò. Non aveva idea di cosa stesse parlando Vonn, tuttavia aveva una certezza: la discussione stava prendendo una piega che si allontanava dal loro scopo. «Cardinale!», tuonò. «Noi siamo qui per una sola ragione: ci interessa riuscire a creare un nuovo vaccino per contrastare il contagio. Per farlo abbiamo bisogno di uno staff di virologi e di un laboratorio attrezzato. Da uomo di fede, speravamo che potesse fornirci un aiuto».
Dargli ciò che volevano poteva significare rallentare in maniera decisiva l’Apocalisse. Era un vero peccato. L’alternativa, però, era decisamente peggio…
«Avete voglia di fare quattro passi?».