Nota storica
Nel 1961 un’équipe dell’Accademia Sovietica delle Scienze, scortata da militari e agenti del KGB, fu inviata nella piana delle Piramidi di Giza per investigare sul ritrovamento di un antico sepolcro.
A seguito di tale spedizione, che prese il nome di Progetto ISIS, l’impegno dell’URSS in Egitto aumentò esponenzialmente. Negli anni Sessanta quasi il cinquanta percento delle risorse russe per i Paesi in via di sviluppo fu destinato alla terra del Nilo. Il dispiegamento di forze militari arrivò a raggiungere oltre ventimila uomini.
Se si esclude un video trasmesso negli anni Novanta da una TV americana e alcune testimonianze, non esistono a oggi documenti ufficiali sulla spedizione. I pochi presenti giurano tuttavia che oggetto del ritrovamento fosse la mummia del dio Osiris, primo faraone d’Egitto, risalente al 10.000 a. C.
Cosa aveva di tanto particolare tale sepoltura da spingere l’URSS, in piena guerra fredda, a destinare al Progetto ISIS un tale massiccio impiego di uomini e denaro?