idea 30

NON CEDERE IL PROPRIO SISTEMA OPERATIVO

Partner, vendor e strategia

Gary è andato a volare.

—Bill Gates

L’8 luglio 1994 Gary Kildall, informatico e imprenditore statunitense che ha creato il sistema operativo CP/M e fondato Digital Research, si è ferito gravemente mentre cadeva (o forse veniva picchiato) in un bar di motociclisti a Monterey, in California. Morì in ospedale tre giorni dopo. L’autopsia ha indicato che Kindall presentava i sintomi solitamente associati all’alcolismo cronico.1 Una fine indegna per l’uomo che molti consideravano il “vero” Bill Gates.

Ma chi è? Non hai mai sentito parlare di Gary Kildall? Purtroppo, quello per cui è più famoso è un racconto apocrifo che risale agli albori della rivoluzione dei personal computer. Kildall era il genio dietro a CP/M, il sistema operativo più usato a quei tempi. Nel 1980, IBM contattò Kildall per ottenere la licenza di usare CP/M all’interno dei propri PC.

idea 30: Evita di affidare a terzi scelte strategiche o decisioni fondamentali. Crea processi, flussi di dati, algoritmi e diagrammi di flusso per ottimizzare le funzioni fondamentali della tua impresa. Appoggiati a partner e vendor per l’esecuzione delle tattiche e fai sì che le regole e le ottimizzazioni rimangano una tua proprietà intellettuale. Integra dei dati acquisiti in tempo reale in questo processo decisionale.

Secondo la narrazione, Kildall non era presente quando arrivarono i rappresentati di IBM, senza farsi annunciare. Kildall era un pilota e si trovava in volo, diretto a un altro appuntamento di lavoro. Non è andata proprio così, naturalmente. Ai tempi, la moglie di Kildall si occupava delle contrattazioni e si dice che, sotto suggerimento dei suoi avvocati, si sia rifiutata di firmare un NDA, un “non disclosure agreement” o “accordo di non divulgazione”. Alla fine, il ritardo nelle trattative è ciò che ha permesso a Bill Gates di avere tempo sufficiente per proporre un sistema operativo alternativo, 86-DOS, pesantemente ispirato a CP/M. Anni dopo, Kindall dichiarò che il DOS era “un furto vero e proprio”, facendo notare che le prime 26 chiamate di sistema funzionavano nella stessa maniera di quelle di CP/M.2

Non rattristarti troppo per Kildall: ha venduto la sua azienda per 125 milioni di dollari e ha tenuto uno stile di vita lussuoso, con un Learjet e ville a Pebble Beach e Austin, in Texas, prima di scomparire prematuramente a Monterey. Pensa però a cosa ha gettato al vento. La storia di Digital Research è un monito: mai cedere il proprio sistema operativo.

IL SISTEMA OPERATIVO DI AMAZON

Cosa fa un sistema operativo? A livello concettuale, due cose. La prima è gestire, ottimizzare e allocare le risorse del sistema per tutti gli utenti. In secondo luogo, elimina la complessità e si prende carico di funzioni basilari come la correzione degli errori dei vari servizi che accedono alle risorse di sistema. Il sistema operativo è l’intelligenza di ogni sistema informatico: possiamo paragonarlo al lavoro che fai gestendo altri, prevalentemente vendor e partner, con l’obiettivo di far scalare il tuo business.

Amazon è un sistema operativo? Non lo avevo mai pensato, se non recentemente. Nel maggio 2018 stavo preparando il mio keynote per la conferenza annuale dell’Institute of Supply Management e pensavo a come un programma di Amazon poco considerato avrebbe potuto modificare la catena di approvvigionamento semplicemente diventando un sistema operativo. La stampa concentra la sua attenzione sui droni, i dirigibili e sulla flotta di furgoni di Amazon, mentre io guardo al potenziale di Amazon Seller Flex, una cosa ben differente. Potrebbe diventare il sistema operativo per la gestione della catena di approvvigionamento.

Amazon Seller Flex (da non confondere con Amazon Flex, che è il servizio in stile Uber che consente ai privati cittadini di effettuare consegne per conto di Amazon) è un programma che invita i vendor o i seller di terze parti a gestire le spedizioni appoggiandosi alla logistica e alle tecnologie di Amazon.

Funziona così: per garantire consegne in meno di due giorni, i prodotti eleggibili per Amazon Prime devono trovarsi nei centri di smistamento di Amazon. I venditori di terze parti possono rendere disponibili i loro prodotti su Prime spedendoli ad Amazon e lasciando a lei l’onere di gestire le spedizioni, solitamente appoggiandosi a FedEx, UPS e USPS. Il programma Amazon Seller Flex ora si è aperto anche ai centri di smistamento di terze parti, solitamente grandi marchi o altri rivenditori, offrendo loro il software.

Chi si appoggia al software Amazon Seller Flex può farsi gestire direttamente le spedizioni degli ordini approfittando delle basse tariffe che Amazon ha negoziato con i corrieri. Si tratta di un vantaggio per tutte le parti coinvolte, dal momento che evita di spostare l’inventario avanti e indietro dai centri di smistamento di Amazon. Il seller può usare questo programma anche per spedire ordini ricevuti da canali diversi da Amazon: in questo modo, aumenta il volume di spedizioni che gestisce e può quindi ottenere ancora più potere contrattuale nelle negoziazioni coi corrieri. Inoltre non ottiene solo le spedizioni a prezzi convenienti, ma tutta l’intelligenza che sta dietro a questi processi, incluse le varie ottimizzazioni per gestire le spedizioni in maniera tale da soddisfare la clientela. Integrando del software presso i seller e facendo gestire a questo software delle funzioni fondamentali, Amazon sta tessendo una ragnatela sempre più ampia nell’ecosistema commerciale. Non stupirti se fra 10 anni Amazon Seller Flex diventerà uno dei grandi business di Amazon e se creerà una sorta di “internet della catena di approvvigionamento e della logistica”, simile all’Internet of Things, che gestirà la maggior parte del commercio, che si tratti di prodotti venduti da Amazon o meno.

Le aziende che aderiscono al Seller Flex sfruttano i convenienti contratti negoziati da Amazon con i trasportatori. Amazon aumenta il volume delle spedizioni gestite tramite il suo contratto e probabilmente ha anche un guadagno sulle spedizioni.

Ecco la killer strategy di Amazon. Prima di tutto garantisce più spedizioni ai trasportatori, fatto che le consente di avere più potere contrattuale nella relazione con i corrieri. In secondo luogo, Amazon avrà accesso ad ulteriori dati su prodotti, volumi e clienti. Seller Flex è l’equivalente di un sistema operativo: ottimizza e alloca risorse e astrae la complessità. Col passare del tempo, ha il potenziale per diventare un sistema operativo dei trasporti che controlla una percentuale significativa di tutte le spedizioni. Un altro business “magico” per Bezos? Può essere.

Un altro “sistema operativo” nelle fasi iniziali di sviluppo è Greengrass. Realizzato dalla divisione AWS, è un software (Amazon evita di definirlo sistema operativo) che gira sui prodotti “smart”. Permette ai dispositivi connessi di eseguire elaborazioni, inviare messaggi, effettuare la cache dei dati e la loro sincronizzazione, eseguire algoritmi di machine learning. Permette agli utenti di eseguire applicazioni IoT sul cloud di AWS e sui dispositivi locali appoggiandosi ad AWS Lambda e AWS IoT Core.3 Tutto quello che riguarda AWS e in generale l’architettura cloud è centralizzato, ma Greengrass è il primo prodotto che permette di sfruttare le capacità di AWS in maniera decentralizzata. WOW! Greengrass è il sistema operativo che permette ai dispositivi di sfruttare le funzionalità di AWS e che entrerà in competizione con Android, Microsoft e altri sistemi operativi. Un enorme passo avanti nella strategia, che prima era basata sul solo cloud.

IL PUNTO È…

Sapevi che Yahoo! ha avuto la possibilità di acquisire Google? Due volte, a dirla tutta: una nel 1998 per 1 milione di dollari e successivamente nel 2002 per 5 miliardi di dollari.4 Invece, Yahoo! ha acquisito la licenza di Google così da usarlo come motore di ricerca di Yahoo!. Ops. Fondamentalmente, hanno esternalizzato a Google il sistema operativo di una delle funzioni principali del loro business. A dispetto dei tanti tentativi fatti per correggere quel passo falso, Yahoo! non si è mai ripresa.

Che si tratti di gestire ordini dei magazzini, interpretare i segnali per capire quali prodotti progettare e realizzare o di dedicarsi alla segmentazione del mercato, è necessario appoggiarsi a partner e a vendor, offrendo loro servizi e sfruttando la loro esperienza. C’è però un rovescio della medaglia: non devi cedere o affidare a terzi “le chiavi” del tuo business, che rappresentano il “sistema operativo” del tuo management. Hai bisogno di costruire, codificare, supportare con algoritmi e scalare queste chiavi per l’allocazione delle risorse nelle tue strutture di management.

Non permettere che la tua fama venga offuscata da ciò che non hai fatto. Non ripetere la storia con un tuo personale “Gary è andato a volare”: diventeresti solo una nota a piè di pagina.

DOMANDE DA PORSI

1.  Hai affidato all’esterno competenze strategiche o processi decisionali?

2.  A cosa assomiglierebbe un sistema operativo per il tuo settore?

3.  Quali lezioni del passato potrebbero aiutarti a identificare le opzioni per una strategia digitale?